Sono molti gli aiuti che offrono le nostre parrocchie, ma sono ancora di più coloro che chiedono. E c’è la percezione che la crisi colpisce pure chi ha redditi medi ma anche che essa possa diventare occasione per ripensare a una vita più sobria e più umana. Per questo diventa importante riflettere, perché gli interventi non si fermino al primo aiuto ma possano esprimere comunità che si ripensano per diventare più giuste e fraterne, con il lievito del Vangelo offerto dai credenti, con una più attenta partecipazione da parte di tutti. Che può diventare concreta nella scrittura dei Piani socio-sanitari di zona che sta avvenendo nei vari distretti della Sicilia (per noi Noto e Modica). Dai Piani di zona, infatti, passano i servizi del futuro e si prevede la possibilità di proposte da parte dei cittadini. Da qui l’importanza dei due incontri proposti dalla Caritas a tutta la comunità ecclesiale, ma anche al territorio, per il prossimo 15 maggio (cf. riquadro). Con un relatore che è anche un testimone, Mons. Antonio Cecconi. Già vicedirettore della Caritas italiana e ora vicario generale della diocesi di Pisa, ha sempre unito contatti con esperienze concrete e riflessione culturale, soprattutto sugli orizzonti del “dono” senza i quali si perde il senso umano ed evangelico dell’aiuto. Al mattino parlerà ai presbiteri sugli aspetti più pastorali dell’interpellanza dei poveri negli scenari dell’attuale crisi, la sera a tutti sull’impegno a “ripartire dagli ultimi, per ritrovare il bene comune”. Significativamente qualche giorno prima (il 12 maggio a Noto in Seminario, ore 18-20) si incontreranno i Centri di ascolto per una verifica dei propri interventi. Gli incontri saranno presieduti dal Vescovo, Mons. Staglianò, che non ha mancato fin dall’inizio del suo ministero di invitarci tutti ad un carità integrale ed operosa, annuncio e riflesso efficace di Dio che è Amore.