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TUTTO DA PERDERE: IN ITALIA LA POVERTÀ SI FA STRUTTURALE

l dati del rapporto Caritas 2023, con un focus sui lavoratori poveri che ammontano a 2,7 milioni su 5,7 milioni di poveri in totale. Gli stranieri, l’8,7 della popolazione, costituiscono il 30% dei poveri assoluti

In Italia, la povertà sta crescendo, consolidandosi come un fenomeno ormai “strutturale”. Dal 2021 al 2022, il numero di poveri assoluti è aumentato di 357mila unità, raggiungendo la cifra di 5 milioni e 674 mila persone, pari al 9,7% della popolazione (rispetto al 9,1% del 2021). Un residente su dieci attualmente non ha accesso a un tenore di vita dignitoso. Un quarto dei poveri assoluti ha un lavoro, evidenziando la critica situazione dei “working poor”, i lavoratori poveri. E alcune nuove forme di povertà, come quella energetica derivante dai costi delle bollette, si stanno affiancando alle vecchie problematiche.

Il Rapporto 2023 su Povertà ed esclusione sociale in Italia, diffuso dalla Caritas italiana (ce n’è una sintesi, da scaricare in .pdf a fondo pagina) offre uno sguardo approfondito sulla situazione. L’Italia si distingue come il paese europeo con la trasmissione intergenerazionale più intensa delle condizioni di vita sfavorevoli, indicando che chi nasce povero ha maggiori probabilità di rimanere tale da adulto. I dati rivelano un aumento di 357 mila persone nella povertà assoluta tra il 2021 e il 2022.
«Gli stranieri», si legge sul rapporto, «pur rappresentando solo l’8,7% della popolazione, costituiscono il 30% dei poveri assoluti. I lavoratori poveri che si rivolgono alla Caritas sono il 22,8% dell’utenza, di cui il 64,9% sono stranieri. Mentre la presenza di oltre 2,1 milioni di famiglie povere può dirsi una sconfitta per chi ne è direttamente coinvolto, ma anche per l’intera società, che si trova a dover fare i conti con la perdita di capitale umano, sociale, relazionale che produce gravi e visibili impatti anche sul piano economico. Tutti
possiamo dirci vinti di fronte a 1,2 milioni di minori in condizione di indigenza, costretti a rinunciare a tante opportunità di crescita, di salute, di integrazione sociale, e il cui futuro sarà indubbiamente compromesso».

Un focus è dedicato ai “working poor”, «caratterizzati da lavori in nero, part-time forzati e salari inadeguati», sottolineando la loro lotta per sopravvivere. I “working poor” in Italia ammontano a 2,7 milioni (11,5% degli occupati, rispetto al 8,9% della media europea). Il 47% dei nuclei in povertà assoluta ha il capofamiglia occupato, mentre questa percentuale sale all’81,1% nelle famiglie povere composte solo da stranieri.

Il rapporto evidenzia anche gli “eventi svolta” che possono portare alla vulnerabilità sociale, come diventare genitori, con l’80% degli utenti con figli minori. Riguardo alla povertà energetica, nel 2022 il 45% degli oltre 86 mila sussidi economici erogati dalla Caritas è stato destinato ai “bisogni energetici”, ovvero alle bollette.

Infine, il rapporto si esprime in maniera critica sulla riforma del Reddito di cittadinanza, sottolineando che l’abbandono del principio di universalismo selettivo e l’introduzione di nuovi requisiti lascia scoperte alcune specifiche tipologie di poveri. Le stime disponibili indicano in circa il 33% i nuclei già beneficiari di RdC che non avranno diritto all’Adi, per un numero di 400mila nuclei su 1,2 milioni di famiglie: « Nel 2022, tra i
beneficiari di Caritas, il 19% era percettore di RdC (17mila famiglie) con punte del 44% al Sud e del 50% nelle Isole. Vi sono inoltre molti dubbi sulla reale possibilità di trovare un’occupazione entro i 12 mesi di copertura economica per la formazione garantiti dall’SFL. Note positive riguardano invece i circa 50mila nuclei di stranieri che potranno accedere per la prima volta alla misura e il fatto che sommando gli importi dell’Adi con quelli dell’Assegno Universale Unico per i figli a carico, la nuova impostazione è sicuramente migliore per le famiglie numerose rispetto a quella precedente».


DOMENICA 19/11 LA VII GIORNATA MONDIALE DEI POVERI

Il primo appuntamento però è alle 19.00 di venerdì 17 novembre a Pozzallo, nella chiesa di Santa Maria della Fiducia, dove aarà presentato il report regionale della Caritas sulle povertà

Non distogliere lo sguardo dal povero (Tb 4,7)

Carissimi,
anche quest’anno ci prepariamo a vivere la Giornata Mondiale dei poveri e lo vogliamo fare a partire dalla lettera pastorale del nostro Vescovo Salvatore che ci chiede una fraternità ospitale. Come da Calendario pastorale, il primo appuntamento per introdurci alla Giornata dei poveri, è fissato alle 19.00 di venerdì 17 novembre a Pozzallo, presso la chiesa di Santa Maria della fiducia. Sarà presentato il Report regionale della Caritas sulle povertà da parte di Domenico Leggio, direttore Caritas di Ragusa e delegato regionale.

Riprendendo il Messaggio che Papa Francesco ha scritto in occasione di questa giornata sottolineiamo dei passaggi:
● Alla fine dell’anno liturgico la Giornata mondiale dei poveri – scrive il papa – «è un appuntamento che progressivamente la Chiesa sta radicando nella sua pastorale, per scoprire ogni volta di più il contenuto centrale del Vangelo». Il tema di quest’anno Non distogliere lo sguardo dal povero” (Tb 4,7) rimanda, attraverso la storia di Tobia, la consegna dell’amore da parte del padre Tobi come cammino della vita che si concretizza in un invito preciso: «Ogni giorno, figlio, ricordati del Signore; non peccare né trasgredire i suoi comandamenti. Compi opere buone in tutti i giorni della tua vita e non metterti per la strada dell’ingiustizia» (4,5).
● Una storia, quella di Tobia, da riprendere. Va colto in particolare un gesto concreto che Tobi consegna al figlio: “portare” a pranzo un povero. Commenta il papa: «Come sarebbe significativo se, nella Giornata dei Poveri, questa preoccupazione di Tobi fosse anche la nostra! Invitare a condividere il pranzo domenicale, dopo aver condiviso la Mensa eucaristica. L’Eucaristia celebrata diventerebbe realmente criterio di comunione. D’altronde, se intorno all’altare del Signore siamo consapevoli di essere tutti fratelli e sorelle, quanto più diventerebbe visibile questa fraternità condividendo il pasto festivo con chi è privo del necessario».
● Nella lettera del Papa si approfondiscono le motivazioni della carità che diventano più profonde attraversando la prova, che ci fa poveri noi per primi e permette di capire meglio i poveri. Dopo aver ricordato sia le belle testimonianze (spesso silenziose) di tanti sia le molteplici situazioni di povertà ed anche il discernimento che richiedono, il papa scrive: «La nostra attenzione verso i poveri sia sempre segnata da realismo evangelico. La condivisione deve corrispondere alle necessità concrete dell’altro, non a liberarmi del mio superfluo. Anche qui ci vuole discernimento, sotto la guida dello Spirito Santo, per riconoscere le vere esigenze dei fratelli e non le nostre aspirazioni. Ciò di cui hanno urgente bisogno è la nostra umanità. Non dimentichiamo: “Siamo stati chiamati a scoprire Cristo in loro, a prestare ad essi la nostra voce nelle loro cause, ma anche ad essere loro amici, ad ascoltarli, a comprenderli e ad accogliere la misteriosa sapienza che Dio vuole comunicarci attraverso loro” (Evangelii gaudium, 198)».

Nella lettera di Papa Francesco ci sono anche riferimenti al 60° dell’Enciclica Pacem in terris  di Papa Giovanni XXIII e al 150° anniversario della morte di S. Teresa di Gesù Bambino.

Si sottolinea che è possibile chiedere alla Caritas diocesana un supporto per eventuali riflessioni o testimonianze nell’Eucaristia di domenica 19 scrivendo a caritasdiocesanadinoto@gmail.com entro e non oltre domenica 12 novembre in maniera da consentire l’organizzazione delle presenze.

Fraterni saluti!

L’Equipe della Caritas diocesana


In allegato, da scaricare, la lettera in .pdf del direttore Sammito con suggerimenti e attività per le parrocchie, in occasione della VII Giornata mondiale dei poveri.

Qui una segnalazione delle attività predisposte, per la settimana che introduce alla Gmp, a cura del Vicariato di Avola


PERCORSO DI FORMAZIONE PER ANIMATORI CARITAS

Quattro incontri: dall'11 ottobre prossimo e fino al 6 maggio del 2024. In presenza, per chi desideri entrare a far parte del cammino della Caritas

Quattro incontri, per quattro mercoledì. A partire dall’11 ottobre prossimo e fino al 6 maggio del 2024. Questa la cadenza del nuovo Percorso di Formazione per Animatori Caritas della Diocesi di Noto.

Gli incontri, in presenza, sono obbligatori per tutti coloro – giovani e adulti – desiderino entrare a far parte del cammino della Caritas e si tengono presso i locali della chiesa Santa Caterina in Rosolini (in via Sipione), sempre alle ore 19.00. Ma possono costituire un’importante e arricchente occasione di approfondimento e di riflessione sul prendersi cura degli ultimi, anche per chi è già attivo nel servizio volontario Caritas, offrendo generosamente il suo impegno (di tempo, di presenza, di creatività) nel servizio e nell’ascolto ma non ha ancora avuto modo di partecipare a momenti formativi e percorsi di crescita individuale e condivisa.

Le date dei quattro incontri programmati sono: 11 ottobre ’23, 24 gennaio ’24, 6 marzo ’24 e 8 maggio ’24.
Il primo appuntamento sarà tenuto da Giuseppe Paruzzo, direttore di Caritas Diocesana Caltanissetta e Delegato regionale, che introdurrà i presenti sulla storia, i valori, lo stile della Caritas e di chi ne fa parte.

A Stefano Elia, di Caritas Siracusa, toccherà invece, nel secondo incontro, il 24 gennaio prossimo, raccontare cosa voglia dire essere animatore Caritas, quale profilo serva e quali sensibilità siano chiamate in gioco per chi vuole mettersi in relazione con i più deboli.

Nel terzo momento, il 6 marzo ’24, grazie agli interventi di Francesco Mudanò (di Caritas Siracusa) e di don Fortunato di Noto (di Meter Onlus), andremo alla scoperta degli attrezzi, degli “strumenti da lavoro” che gli animatori hanno a disposizione per intervenire, nella cura caritatevole, anche in situazioni più delicate, nel rapporto con i minori la cui privacy è costantemente messa in pericolo, e nel gestire la cooperazione con altri enti e con le istituzioni.

A chiudere il percorso, infine, sarà il nostro direttore, Fabio Sammito, che mercoledì 8 maggio ’24 entrerà nel dettaglio dei vari ambiti e delle varie attività presenti sul territorio diocesano, di cui Caritas diocesana Noto è composta: chi e cosa sono le Caritas parrocchiali, come funzionano i centri di ascolto rispetto ai centri di aiuto, quali attività fanno parte delle opere caritative.

Il percorso formativo per volontari Caritas si inserisce nella fase sapienziale del cammino sinodale che tutti ci coinvolge, come comunità diocesana nell’effervescente avvio del nuovo anno pastorale. E anche la Caritas diocesana è chiamata a dare il proprio contributo, propositivo e pedagogico. Tra i suoi compiti, Caritas ha infatti anche quello di promuovere il volontariato e favorire la formazione di chi opera nei centri Caritas parrocchiali e nei servizi ad essa collegati.

Partecipare al corso è semplice: basta iscriversi (è necessario) entro il 6 ottobre inviando una mail a: caritasdiocesanadinoto@gmail.com, indicando nome e cognome del partecipante, nome della parrocchia, servizio svolto, un indirizzo di posta elettronica e numero di telefono. Oppure, basta inviare gli stessi riferimenti, via WhatsApp, al numero: 334.6138705.

Fatevi avanti, sarà bello accogliervi e camminare insieme, tenendoci uniti dalle parole dell’indimenticato e amato Mons. Giovanni Nervo, primo storico presidente di Caritas Italiana:

l’amore che siamo chiamati a esprimere, attraverso la Caritas: ha particolare attenzione per chi ha più bisogno di amore perché è in difficoltà: il figliol prodigo, i pubblicani, la Maddalena; dichiara beati i poveri, coloro che soffrono, gli oppressi; si fa presente nei più deboli e ci assicura che verremo giudicati dal mondo con cui avremo trattato i poveri.

 


GMG 2023: IL VESCOVO RUMEO PELLEGRINO CON I GIOVANI A LISBONA

La lettera del nostro Pastore: «Anche noi, come la Vergine Maria partiamo alla volta di Lisbona per confermare ed essere confermati nella fede»

Il Vescovo di Noto, Mons. Salvatore Rumeo, ha inviato ai giovani della Diocesi, in partenza per la GMG (Giornata Mondiale della Gioventù) – Lisbona 2023, un messaggio nel quale saluta il nutrito gruppo (114 partecipanti) che dall’1 al 6 agosto, vivrà questo importante evento di Chiesa, occasione di crescita nella fraternità e nella comunione, nel segno della fede.

Carissimi giovani, siamo pronti a partire per vivere in Portogallo questa nuova esperienza ecclesiale – scrive mons. Rumeo – in comunione con i giovani provenienti da ogni parte del mondo. Abbiamo accolto l’invito di Papa Francesco e ora ci muoviamo per iniziare il nostro pellegrinaggio della fede.

Il Presule netino auspica che la GMG possa essere uno stimolo a vivere la fede con molta semplicità perché il Vangelo è dei piccoli, dei semplici e degli umili” e parlando direttamente al cuore dei giovani, aggiunge:

Abbiamo bisogno di voi, perché siete importanti non solo per le nostre comunità ma per la nostra stessa vita, per la nostra giornata terrena. Insieme dobbiamo tornare a dire il Vangelo a tutti presentando la testimonianza di Maria che ha affrontato le fatiche di un lungo viaggio per amare e servire: questo è il vangelo di Gesù.

La partenza del gruppo della Diocesi di Noto per il Portogallo, sarà preceduta da una celebrazione, il prossimo 20 luglio 2023, presso la parrocchia del SS. Crocifisso in Rosolini, nella quale il Vescovo darà il “mandato missionario” ai giovani in partenza, con la consegna del “kit del pellegrino”.

Alessandro Paolino
Direttore UDCS


NOTA DEL DIRETTORE IN MERITO AI LOCALI DELLA RACCOLTA ABITI DI PACHINO

In riferimento alla situazione dei locali destinati alla raccolta per abiti del vicariato di Pachino, si precisa che la Caritas diocesana, quale organismo pastorale della Diocesi di Noto, insieme al suo Vescovo, ha già preso contatti con l’amministrazione locale per l’individuazione, nel minor tempo possibile, di soluzioni alternative.

Si auspica che tale situazione non venga strumentalizzata per attività che non abbiano alcuna attinenza con la funzione pastorale propria dell’ufficio diocesano.

Il direttore Fabio Sammito

INTORNO ALLA CASA DI BETANIA: IL PODCAST DEL RITIRO CARITAS

L'audio delle due lectio della biblista Rosanna Virgili, al Santuario Maria SS. Scala del Paradiso - Noto

1 e 2 giugno: al Santuario Maria SS. Scala del Paradiso di Noto, due giorni di ritiro spirituale diocesano. Tema delle riflessioni: la Casa di Betania, in sintonia con il #cammino delle Chiese d’Italia.
Qui alcuni spunti che il nostro direttore, Fabio Sammito ci propone:
«Che differenza c’è tra i giovani volontari che spalano fango in Romagna e i volontari Caritas che si incontrano per ascoltare la Parola di Dio? Il fatto che Qualcuno ci ha chiesto di collaborare con Lui. Non si risponde solo a un bisogno dal basso ma a una richiesta di collaborazione da parte di Dio».
«Tutto parte, nella Bibbia, da un grido della terra, dopo che il fratello uccide il fratello. Il grido della terra, che è madre e non sopporta che il grembo diventi sepoltura, è ascoltato da Dio. Che, per questo, scende e chiede a Caino: “Dov’è tuo fratello?”».
«Un altro grido: quello del popolo d’Israele schiavo in Egitto. Dio lo ascolta e interviene, prendendosene cura. E la cura è la terra promessa, bella e spaziosa. Per questo chiama Mosè… Dio va verso i poveri e ci chiama a collaborare con lui, per loro. Con un’opera comune, perché Dio non si presenta come un leader ma come uno che chiede, un questuante».
«Ma Dio non può essere imprigionato nemmeno in un tempio. Ha accompagnato il suo popolo restando in una tenda. A Davide, che vuole fargli una casa, Dio dice di no. Sarà lui stesso a costruire come casa una discendenza».
«Quando Zaccaria nel tempio non trova fede, l’angelo di Dio va in una casa, quella di Maria. Che dice il suo sì, diventa alleata del Signore, e canta nel Magnificat la rivoluzione che Dio opera dalla parte dei poveri».
«La Caritas è proprio questo: andare con Dio verso i poveri e cantare il Magnificat, cantare la rivoluzione di Dio».
«Eccoci alla Casa di Betania, dove Marta vive l’ospitalità. Fede e ospitalità sono generate da un cristianesimo che nasce dal sud, dal Mediterraneo. È questo che rischia di mancare ai nostri figli se, come sta accadendo, si perde Dio, si perde la pietà e l’ospitalità proprie della fede cristiana».

Qui a seguire i podcast delle due lezioni tenute dalla biblista Rosanna Virgili, docente di Esegesi presso l’Istituto Teologico Marchigiano (Pontificia Università Lateranense).👇

Ascolta “1 Giugno 2023 Ritiro spirituale della Caritas diocesana sul tema: la Casa di Betania, in sintonia con il cammino delle Chiese d’Italia” su Spreaker.

Ascolta “2 Giugno 2023 Ritiro spirituale della Caritas diocesana sul tema: la Casa di Betania, in sintonia con il cammino delle Chiese d’Italia” su Spreaker.

RITIRO DIOCESANO RESIDENZIALE: 1 E 2 GIUGNO ’23

Due giornate di spiritualità al Santuario Maria Scala del Paradiso. Iscrizioni entro il 26/05 tramite il form riportato nel testo

Carissimi,
anche quest’anno ci prepariamo a vivere due intensi giorni di ritiro diocesano al Santuario diocesano Maria Scala del Paradiso. Come sempre il ritiro è residenziale (l’1 e il 2 giugno 2023). Ricordiamo di portare la Bibbia.
Quest’anno sarà con noi la biblista Rosanna Virgili, laureata in Filosofia all’Università di Urbino, in Teologia alla Pontificia Università Lateranense e Licenziata in Scienze Bibliche al Pontificio Istituto Biblico di Roma. Attualmente è Docente di Esegesi presso l’Istituto Teologico Marchigiano (Pontificia Università Lateranense).

Il tema sarà la Casa di Betania, in sintonia con il cammino delle Chiese d’Italia e in continuità con il ritiro di Quaresima guidato da fra Giuseppe Maria Pulvirenti.
Sarà anche un’occasione preziosa di incontro e preghiera insieme al nostro nuovo pastore Mons. Salvatore Rumeo.

Questo il programma del ritiro:
Giovedì 1 giugno
– Ore 15.00 arrivi
–  O
re 16 .00 introduzione e invocazione allo Spirito Santo
– Ore 16.00 -17.30 lectio
– Ore 17,30 pausa
– Ore 18.00 -19.30 condivisione
– Ore 19.30 vespri

– Ore 20.00 cena
– Ore 21.00 fraternità e compieta

Venerdì 2 giugno
– Ore 7.45 lodi
– Ore 8.15 colazione
– O
re 9-10.30 lectio
– Ore 10.30 pausa
– Ore 11.00
condivisione
– Ore 12.00 Celebrazione Eucaristica presieduta da Mons. Salvatore Rumeo
– Ore 13.00 pranzo

Per la registrazione è necessario compilare il seguente modulo 👇

https://forms.gle/C9vzXsQg2a8nDpME7

La quota, comprensiva di due pasti, colazione e pernottamento con lenzuola e asciugamano è di 40 euro (chi avesse difficoltà darà quello che può, la quota non dovrà essere un ostacolo alla partecipazione).
Necessario è, invece, iscriversi entro il 26 maggio contattando il Direttore della Caritas diocesana (cell. 334/6138705 – mail: caritasdiocesanadinoto@gmail.com).

Nell’attesa di incontrarci un fraterno saluto nel Signore

Il direttore della Caritas diocesana
Fabio Sammito

SELEZIONE SCU BANDO 15/12/22 – PUBBLICAZIONE GRADUATORIE

Sono qui pubblicate - scaricabili, a fondo pagina - le graduatorie dei volontari in servizio civile universale per i tre progetti di Caritas Noto

Ai sensi del Bando di Servizio Civile Universale del 15/12/2022 del Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale e delle selezioni effettuate in presenza, sono qui sotto pubblicate le graduatorie dei volontari in servizio civile universale per i progetti “L’amore qui non passa_Noto”, “Il nome del padre e le benedizioni della madre_Noto”, “Diamo una mano_Noto”.

I volontari troveranno pubblicato il relativo codice di presentazione della domanda accanto al punteggio e all’esito della selezione. La data di avvio dei tre progetti è: 25 maggio 2023.

Ricordiamo qui i termini e le specifiche dei tre progetti Caritas Noto

  • Titolo primo Progetto: Diamo una mano
  • Settore e area di intervento: Assistenza – Donne con minori a carico e donne in difficoltà
  • Durata: 12 mesi
  • Sede: Centro di ascolto Caritas di Pachino (SR)
  • Giovani volontari coinvolti: 4 (senza vitto e alloggio).


  • Titolo secondo Progetto: Il nome del padre e le benedizioni della madre
  • Settore e area di intervento: Assistenza – Minori e giovani in condizioni di disagio o di esclusione sociale
  • Durata: 12 mesi
  • Sede: Casa don Puglisi, Modica (RG)
  • Giovani volontari coinvolti: 8 (senza vitto e alloggio).


  • Titolo terzo Progetto: L’amore qui non passa
  • Settore e area di intervento: Assistenza – Disabili
  • Durata: 12 mesi
  • Sede: Ass. “Piccoli Fratelli Onlus”, Modica e Ass. Volontariato “Agape”, Pachino
  • Giovani volontari coinvolti: 8 (senza vitto e alloggio).

 


IL CAMMINO DELLA FEDE, DALLA STRADA ALLA CASA

Messaggio del Vescovo Salvatore alla Diocesi in occasione della Settimana Santa 2023

Carissimi,
vi raggiungo a pochi giorni dalla Sacra Ordinazione Episcopale e dall’inizio del mio ministero in mezzo a voi come padre, maestro, amico e fratello. Ringrazio il Signore, Padre delle misericordie per gli incontri di questi giorni, intensi e fraterni e per la bella testimonianza di vita cristiana che mi avete offerto con la vostra vicinanza e con le vostre premure.

Siamo ormai alle porte della Settimana Santa, giorni di grazia, tempo di vera preghiera, memoriale della Redenzione, occasione unica in cui possiamo rivolgere l’attenzione al fondamento della nostra fede: il mistero pasquale di Cristo. E vorrei condurvi, mentre si avvicina la Domenica delle Palme, all’ottavo giorno, «il primo della settimana», l’ora in cui Gesù trionfa vittorioso risorgendo dalle tenebre della morte.

«Per crucem ad lucem» affermavano i nostri Padri e di questa Luce, attraversando il buio del Venerdì Santo, vogliamo essere testimoni per una nuova primavera nello Spirito. Due giovani discepoli sulla strada. Pronti a partire e a lasciare la Città. Il cuore è stanco e pieno di amarezza. Il volto, triste. Adesso delusi, fuggono da Gerusalemme: tutte le loro speranze erano riposte in Gesù, il Maestro crocifisso come un malfattore, morto e sepolto. Tutti i sogni che avevano fatto, svaniti nel giorno della passione, dell’umiliazione. E ora… fuggono, col capo chino sulla via di Emmaus, lontano da Gerusalemme, la città della delusione, della sconfitta e della morte del Maestro. È tutto finito!
Quello che accade nella nostra vita quando tocchiamo il fondo, quando è difficile risalire o trovare la via del ritorno, quando non troviamo una mano amica pronta a sostenerci nell’ora della sofferenza e della prova!

Ed ecco la Speranza velata prende vita sulla strada: Gesù! Ma i loro occhi non riuscivano a vederlo, presi com’erano dall’angoscia. Gesù sapeva ciò che albergava nel loro cuore e, per questo, prima li interroga e poi lascia loro la parola, li ascolta e quindi interviene con forza: «Stolti e lenti di cuore nel credere alla parola dei profeti! Non bisognava che il Cristo sopportasse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?». E spiega le Scritture. I discepoli rimangono affascinati. Ed ecco che la loro tristezza va svanendo: hanno trovato un uomo che si interessa della loro vita, che sa condividere i loro passi, sa dare risposte convincenti, riesce a parlare al loro cuore, sa andare oltre le inutili e farisaiche apparenze.
Rialzano il capo. Quel pellegrino ha ridato loro fiducia. Ed ecco a Emmaus, un grido di speranza nell’animo: «Resta con noi perché si fa sera e il giorno già volge al declino». «Si fa sera», dicono. Nella loro notte, uno spiraglio di luce. Cambia la vita. «Egli entrò per rimanere con loro».

Ci siamo anche noi in quella struggente invocazione, ci sono le nostre attese, la paura di perdere tutto, le nostre notti e lotte interiori e le nostre fragilità. Tutto il buio che ci circonda nella speranza di una nuova alba di resurrezione.
Prima, lungo il cammino, ha parlato e spiegato le Scritture, poi, quando fu a tavola con loro, «prese il pane, disse la benedizione, lo spezzò e lo diede loro». Un gesto inconfondibile, il gesto eucaristico: i discepoli, in quel momento, avranno rivissuto la moltiplicazione dei pani quando «Gesù prese i pani e, dopo aver reso grazie, li distribuì» (Gv 6,11).

Il volto di Gesù sfolgorò in tutta la sua luce: lo riconobbero «nello spezzare il pane». I discepoli ritrovano la fede. Gesù li ha nutriti alla duplice mensa della parola e del pane e i loro occhi si aprirono. E, nel momento in cui lo riconobbero, «lui sparì dalla loro vista». Affrettarono i loro passi verso Gerusalemme: la meta non è più la città della delusione e della sconfitta, ma quella della vittoria e del trionfo. Da Gerusalemme erano partiti stanchi e sfiduciati, delusi. Ora è scomparsa la stanchezza, sono pronti a riprendere il cammino perché vogliono trasmettere la grazia ricevuta, devono annunziare che il Signore è davvero risorto. Da pellegrini stanchi divennero testimoni entusiasti e credibili.

Carissimi fratelli e sorelle, la fede è un dono prezioso che viene offerto da Gesù. Per questo cammina con i discepoli, si manifesta agli apostoli e, in mille modi, invita ciascuno di noi a lasciarsi guidare dalla Parola di Dio, ad ascoltarlo nel silenzio e nella preghiera. Parla Gesù! Parola vera.

Emmaus, città della speranza! La speranza di chi ritorna a vedere e a vivere, di chi sa guardare nel proprio cuore e riesce a calzare i sandali del cammino e dell’amore. La speranza di chi annuncia la sconfitta della morte! E tu sogna e cammina! Alleluia! Alleluia!

Buona Settimana Santa a tutti! Pregate per me!

+ Salvatore Rumeo
Vescovo di Noto

QUARESIMA DI CARITÀ 2023

La circolare firmata, a nome del direttivo, dal direttore della nostra Caritas Fabio Sammito

Ai Parroci e alle parrocchie
Alle comunità religiose
Alle rettorie
Alle associazioni e ai movimenti ecclesiali

 

Carissimi,
in questa Quaresima che è iniziata nella liturgia, nella vita e nella storia siamo in un tempo di emergenza su più fronti, sia nei nostri territori (povertà che aumentano) che nel mondo (guerra, fame, terremoto). Per questo è importante viverla come tempo in cui, nello sguardo alla Croce gloriosa di Cristo, si accresce il nostro impegno di discepoli del Signore Crocifisso e Risorto.

Ci ricorda Sant’Agostino che «il cristiano anche negli altri tempi dell’anno deve essere fervoroso nelle preghiere, nei digiuni e nelle elemosine. Tuttavia, questo tempo solenne deve stimolare anche coloro che negli altri giorni sono pigri in queste cose. […] La vita che trascorriamo in questo mondo è il tempo della nostra umiltà ed è simboleggiata da questi giorni nei quali il Cristo Signore, il quale ha sofferto morendo per noi una volta per sempre, sembra che ritorni ogni anno a soffrire». (1 SERMO 2016, 1)

Nella nostra Chiesa, viviamo anche l’attesa per l’accoglienza del nuovo Vescovo Salvatore e l’invito alla sinodalità, che quest’anno – attorno alle domande dei “Cantieri di Betania” – ci chiede di discernere e di interrogarci anche sulle voci del villaggio e della strada. L’ascolto, nell’umiltà, diventa la chiave per camminare insieme nella compagnia degli uomini, dando voce e facendoci prossimi degli inascoltati che vivono le più diverse forme di povertà: indigenza, disagio, abbandono, fragilità, disabilità, forme di emarginazione, sfruttamento, esclusione o discriminazione, detenzione.

Segno di quest’ascolto, allargato alle sofferenze del mondo, saranno le offerte che consegneremo dalle mani del Vescovo durante la Messa Crismale, frutto della Quaresima di carità. Saranno destinate ai cristiani del Libano, dove si è avviato un Progetto da parte della Comunità delle Beatitudini, seguito da un fratello e presbitero della Comunità del Santuario Madonna della Scala, Padre Josèph Karam.

Inoltre, il 26 marzo, V domenica di Quaresima, ci uniremo alla Colletta Nazionale per le popolazioni terremotate in Siria e Turchia (tra gli allegati da scaricare: la locandina da poter far girare per prepararla).
Caritas Italiana ha pensato quest’anno di preparare uno strumento con spunti di riflessione, per l’animazione comunitaria e per le liturgie che condivideremo durante questo tempo fino a Pasqua.

Fraterni saluti e buon cammino verso la Pasqua!

 

Noto, 26 febbraio 2023, prima domenica di Quaresima

 

Per il direttivo della Caritas diocesana Fabio Sammito