Il nome è uno di quei titoli nei quali la fede e la pietà cristiana amano vedere la Madonna, raffigurata nella scala vista da Giacobbe (Genesi 28,12). Infatti per mezzo di Lei mistica scala “il Verbo discese dal cielo e s’incarnò” e per mezzo di Lei noi saliamo fino alle altezze dell’incontro con Dio.
Partendo da Noto verso Palazzolo Acreide, quasi 12 km dopo la borgata di san Corrado fuori le mura c’è un’indicazione che invita a deviare per una sosta e ricarica dello spirito: «Da qui al Santuario di Maria Ss. Scala del Paradiso». Ci si avvia così per la “via sacra” affiancata dalle edicole dei misteri del rosario fino al ponticello sulla convergenza di due valli: sul clivo della collina assolata appare ampio e maestoso un complesso edilizio, cioè una chiesa dalle linee dell’arte settecentesca e un grande fabbricato che ha la forma di bianco quadrilatero aperto. La chiesa è il Santuario diocesano dove si venera la taumaturgica Immagine di Maria Santissima Scala del Paradiso con l’adiacente antico convento, oggi Casa di accoglienza in ristrutturazione. Per due rampe di scale si accede ai due edifici.
La storia di questo Santuario Mariano diocesano può considerarsi una sintesi della bimillenaria tradizione in Val di Noto, dove la Madonna si è mostrata annunciatrice di Cristo nel segno dell’unione e della comunione.
Come un fioretto mariano si tramanda la storia della prodigiosa Immagine dipinta su calcarea rupe fra massi sporgenti al cosiddetto “passo del bove”, in contrada Scala, lungo la regia trazzera Noto-Avola. La Vergine dal volto sorridente e soavemente estatico è rivestita da un panneggiamento alla greca; ritta in piedi, attorniata da cinque testine d’angeli, tiene nel braccio sinistro Gesù Bambino dai riccioli d’oro, mentre al suo fianco destro si vede la simbolica scala che tocca il cielo in uno sfondo di colline verdeggianti e fiorite.