E’ stato presentato il 28 aprile scorso www.diocesinoto.it, il nuovo sito internet della diocesi di Noto. «Una opportunità umana, sociale ed ecclesiale di singolare portata» lo ha definito, nella sua relazione, il Vescovo S. E. Mons. Mariano Crociata, innanzitutto perché «un sito internet integra in sé diverse dimensioni dei media più avanzati, abilita ad una comunicazione ricca e completa, offre un costante aggiornamento, consente una interazione continua tra emittente e utente, fa entrare in comunicazione con un mondo vivo di persone e di comunità». In particolare, per Mons. Crociata le indicazioni da raccogliere all’avvio del nuovo strumento sono tre: impegno della comunità diocesana, e non solo, a seguire con attenzione il sito; di quanti sono impegnati nei vari ambiti della vita diocesana a far sì che il sito contribuisca, secondo i requisiti tecnici che gli sono propri, a rendere integrata e organica la vita e l’attività della diocesi per una Chiesa sempre più viva e partecipata; responsabilità dal punto di vista dei contenuti perché tutte le informazioni e le comunicazioni riconducono al compito dell’evangelizzazione che rappresenta la cifra riassuntiva dell’identità e di tutte le attività ecclesiali.
«Il profilo architettonico della cattedrale che campeggia nell’home page del sito è come unificare mondi e linguaggi separati da secoli – ha detto nel suo saluto il direttore dell’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali della Conferenza Episcopale Italiana, don Domenico Pompili – eppure sorprendentemente capaci di dialogare. Mi pare che dentro questo mix di tradizione ed innovazione ci sia dentro il rapporto tra nuovi media e nuova evangelizzazione che oggi siamo chiamati ad interpretare con slancio ed entusiasmo».
Un rapporto complesso che su internet «delinea uno spazio più ampio di quello che si può definire con lo sguardo, più ampio del territorio in cui si nasce, della città in cui si vive e si lavora – ha sottolineato nel suo intervento Vincenzo Grienti, giornalista dell’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali della Cei -. Anche il tempo non viene scandito più come prima: siamo in presenza di una accelerazione continua che restringe tutto al presente, quasi che i fatti vengano osservati mentre avvengono, “in tempo reale”». In questo contesto, come comunicare in maniera efficace il Vangelo? «Occorre inquadrare tutto nella logica dell’incarnazione – ha detto Grienti -. Il cristianesimo si è sempre incarnato e inserito nelle culture del suo tempo. Anche oggi, dunque, nel tempo della Rete Internet non possono mancare le condizioni perché il servizio possa meglio svolgersi con la conoscenza e con l’uso corretto delle nuove tecnologie, che non introducono solo un metodo di lavoro, ma incidono sulla mentalità e sul costume delle persone. In poche parole incidono sulla cultura. Si comprende bene, allora, l’impegno della Chiesa italiana, dal Convegno ecclesiale di Palermo del ’95 in poi, sul fronte del progetto culturale orientato in senso cristiano».
In particolare, Giovanni Silvestri, responsabile del Servizio Informatico della Cei ha sottolineato il carattere “sperimentale” del sito della diocesi, che è tra i dieci progetti pilota scelti in tutta Italia per il 2008. Questa esperienza è importante perché «è la prima volta che, usando strumenti realizzati dal Servizio Informatico della Cei, una diocesi si coinvolge in modo così ampio e profondo in un progetto web: a partire dal vescovo, dagli operatori di comunicazione, ma anche dei Beni Culturali e dei vari settori pastorali della diocesi. Intendiamo quindi ricevere indicazioni e suggerimenti basati sull’esperienza di un’intera diocesi, da riferire e promuovere in altre diocesi. Il grado di completezza conseguito, in poco più di due mesi ma con l’impegno di alcune persone molto determinate e motivate, infatti, è di grande livello e può essere in qualche modo esemplare».
«In questi mesi di lavoro si è compreso che un sito internet come il nostro è impossibile da realizzare senza la sinergia di diversi soggetti che a vario titolo sono stati coinvolti nel gruppo di lavoro. Abbiamo sperimentato di persona come la comunione e la condivisione possa essere alla base anche di un progetto come il sito internet diocesano – ha detto don Rosario Sultana, responsabile web -. Un’esperienza che continueremo non solo perché lungo quest’anno il Servizio Informatico della Cei continuerà ad affiancarci nello sviluppo del sito, ma perché è nostra intenzione fondare proprio sulla comunione e la condivisione in sinergia con tutti la nostra metodologia di lavoro anche per il futuro».
Moderatore dell’incontro, che si è concluso con la “navigazione” guidata del sito curata da Leo Spadaro responsabile marketing Seed-Ids Informatica, è stato il direttore dell’Ufficio comunicazioni sociali di Noto, don Umberto Bonincontro.
«La presenza di un testo in cinque lingue sulla storia della diocesi è uno dei segni concreti della particolare apertura alla globalità della diocesi di Noto, che poi è insita nel concetto stesso della rete», ha sottolineato Leo Spadaro, il quale ha aggiunto come già dalla sua prima messa on line il sito si è caratterizzato anche per il suo voler essere «strumento per la costruzione di memoria storica e nello stesso tempo di costante aggiornamento».