Ancora una volta, in questo mese di settembre, avremo la gioia di accogliere un’insigne reliquia diSanta Teresa di Gesù Bambino, Patrona delle Missioni e Dottore della Chiesa.
A distanza di cinque anni, la Santa ritorna a visitarci, segno tangibile di predilezione per questa porzione di Chiesa pellegrina in Noto, riproponendoci il messaggio sempre attuale della sua spiritualità: la vocazione all’Amore. La sua riscoperta della gratuitàdell’amore di Dio che ci salva non per le nostre opere, ma per misericordia, e che chiede a noi solo la fiducia incondizionata di lasciarsi guidare da Cristo, ci affascina e ci coinvolge oggi più che mai. Il suo slancio a gettarsi tra le braccia di Dio come un bambino, altro non costituisce, poi, che il fondamento della “piccola via”, che essa traccia, e la cui validitàè stata più volte riconosciuta dal Magistero della Chiesa.
Presentandoci Dio come misericordia, Teresa ci pone nel cuore della Sacra Scrittura. In questo amore, è una chiamata ad una risposta d’amore. Ma, come sappiamo, questa risposta dell’uomo è necessariamente limitata. Così, per Teresa, l’amore deve generare la speranza. Quel «Dio che è Amore»(1Gv 4,7) è pure il «Dio della Speranza»(Rm 15,13) che depone i suoi doni nelle nostre mani vuote. D’altronde, la vita di Teresa altro non è stata se non l’esperienza delle «mani vuote», l’esperienza dell’«uomo della strada», la storia di ogni cristiano. Infatti, ogni cristiano, dopo aver tentato di raggiungere, con più o meno entusiasmo, l’amore con i propri mezzi, deve passare attraverso l’impotenza che purifica e sfociare nell’abbandono al Padre che «suscita in noi il volere e l’operare secondo i suoi benevoli disegni» (Fil 2,13).
Vivendo in questa logica, Santa Teresa di G,B, che ha promesso di iniziare la sua missione in terra dopo la sua morte, facendo amare Dio dagli uomini come lei lo ha amato e passando il “suo cielo” a fare del bene sulla terra, senza stancarsi finché ci saranno anime da salvare, vuoi dirci ancora, con chiarezza, che il Vangelo dell’Amore va incarnato nella storia a favore degli uomini per i quali Cristo èvenuto ed ai quali ha mandato la sua Chiesa missionaria.
In quest’ottica e consapevolezza, la presenza del Reliquario della Santa di Lisieux fra noi, ci appare veramente come un dono foriero di grazie per la nostra esperienza e testimonianza di vita cristiana.
Approfittiamone!