Noto. Celebrata il 24 gennaio con gli operatori delle Comunicazioni Sociali la giornata del Patrono dei Giornalisti

Il 24 gennaio scorso l’Ufficio Diocesano per le Comunicazioni Sociali di Noto, in collaborazione con il quindicinale “La Vita Diocesana”, con la presenza del Vescovo S.E. Rev.ma Antonio Staglianò, delegato regionale della Cesi per la Cultura e le Comunicazioni Sociali, ha tenuto presso la Sala Stampa dell’UCS diocesano un incontro con gli operatori delle Comunicazioni Sociali in occasione della festa del Patrono dei Giornalisti, San Francesco di Sales.
 
L’intervento del dott. Vincenzo Grienti, giornalista di TV200, ha sviluppato il tema: Comunicare la famiglia: ambiente privilegiato dell’incontro nella gratuità dell’amore. Con particolare attenzione alla Chiesa che oggi deve nuovamente imparare a raccontare quanto la famiglia sia un dono grande, buono e bello. A Moderare l’incontro è stato il direttore dell’Ufficio Diocesano per le Comunicazioni Sociali don Rosario Sultana.
 
Il Messaggio di Papa Francesco per la 49ª Giornata Mondiale delle Comunicazioni sociali si inserisce – ha affermato Grienti – in un contesto storico ed ecclesiale molto importante, quello a cavallo tra la III Assemblea Straordinaria (18 ottobre 2014) e la XIV Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi che avrà luogo dal 4 al 25 0ttobre 2015, sul tema: “La vocazione e la missione della famiglia nella Chiesa e nel mondo contemporaneo”. Nel Messaggio il Papa ha voluto sottolineare che la famiglia è da intendersi come “primo luogo dove impariamo a comunicare” fin dal grembo materno. La famiglia, dunque, è la prima “scuola” di comunicazione. L’incontro madre-bambino è “la nostra prima esperienza di comunicazione” che accomuna tutti. E’ in famiglia che si impara a parlare, ad usare le parole, ed è in famiglia che si trasmette la preghiera, la “dimensione religiosa della comunicazione”.
 
In famiglia, – ha detto Grienti, riportando quando scrive il Papa sul suo messaggio -, si capisce “che cosa è veramente la comunicazione come scoperta e costruzione di prossimità”. Ma c’è di più: la famiglia è anche un luogo in cui si può sperimentare il perdono perché è laddove volendosi bene che si sperimentano limiti “propri e altrui”. Papa Francesco, inoltre, avverte: “Non esiste la famiglia perfetta”, ma non bisogna avere paura dell’imperfezione, della fragilità, nemmeno dei conflitti”. Anzi, “bisogna imparare ad affrontarli in maniera costruttiva”.
 
Quello di Papa Francesco è un messaggio diretto non solo agli operatori delle comunicazioni sociali, ma a tutti. “La famiglia può essere una scuola di comunicazione come benedizione” sottolinea il pontefice.
Poi soffermandosi sui media Papa Francesco rileva come sono “ormai irrinunciabili” ma che possono ostacolare la comunicazione, in famiglia e tra famiglie, se significano “sottrarsi all’ascolto, isolarsi dalla compresenza fisica”, ma possono anche favorirla se “aiutano a raccontare e condividere, a restare in contatto con i lontani, a ringraziare e chiedere perdono, a rendere sempre di nuovo possibile l’incontro”. E’ così che si potrà orientare il proprio rapporto con le tecnologie anziché farsi “guidare da esse”.
 
L’incontro si è concluso con la sintesi del Vescovo Staglianò dopo aver ascoltato alcuni interventi assieme alle risposte attente date dal relatore.