Pozzallo. Ritiro di Quaresima per gli operatori della Caritas diocesana

Anche quest’anno si è svolto l’ormai tradizionale ritiro diocesano di Quaresima presso la chiesa Madonna della Fiducia a Pozzallo, con la partecipazione dei diaconi, dei volontari e operatori delle opere caritative e della Caritas a veri livelli e dei ministri straordinari dell’Eucaristia. Dopo il benvenuto del parroco don Michele Iacono, che ha sottolineato l’importanza del prendersi un tempo per fermarsi e pregare, c’è stato il saluto delle Suore francescane della carità, che brevemente hanno spiegato il loro carisma – quello di una carità attenta e vigilante – e la loro opera presso la parrocchia e con i giovani. Il ritiro ogni anno diventa un momento che aiuta a ritornare all’essenziale. Nel primo momento don Luigi Vizzini, Rettore del Seminario di Noto e Vicario Episcopale per il Clero, ha condiviso una meditazione sul nostro lasciarci condurre da Cristo per diventarne trasparenza, alla luce dell'”Evangelii Gaudium” di Papa Francesco e della “Deus Caritas est” di Papa Benedetto XVI.
 
Al centro della riflessione l’invito del Vangelo di Marco 1,15: «Il tempo è compiuto il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al Vangelo». Don Luigi ha invitato a vivere questo periodo della Quaresima con  più slancio di fede, per ricentrare Cristo. Un ripensarci continuo dunque, partendo da Dio, trovando Dio, arrivando a Dio. Questo per sfuggire anche a quella tentazione di ricondurre a noi stessi i meriti e i progetti, di guardare solo a noi stessi. Bisogna riascoltare Dio e farci servire da Lui, per poterlo quindi riconoscere nei fratelli. Infine riuscire a scorgere in noi e nell’altro il volto sempre nuovo e sorprendente di Dio, sfuggendo al forte pericolo di sentirci come vasi colmi, incapaci di lasciarci davvero incontrare da Cristo.
 
Don Luigi ha anche ricordato che il cristiano deve essere anche l’uomo della gioia, che sa guardare oltre. E chi ha incontrato il Signore non può non trasmettere questa gioia nata dall’incontro con Dio. Dopo la meditazione, c’è stato il forte momento dell’Adorazione Eucaristica, iniziato con una preghiera di forte intensità spirituale di Suor Agnese, del Monastero delle Carmelitane Scalze di Noto. Si sono portati quindi davanti al Signore i volti degli immigrati, dei bambini, dei giovani e delle famiglie. Le suore francescane della carità hanno quindi aiutato nella preghiera del vespro mentre l’intenzione per i giovani è stata preparata da una suora salesiana.
 
Questa presenza delle religiose è stata voluta perché siamo nell’anno che il Papa ha voluto dedicata alla vita consacrata. Hanno concluso don Paolo Catinello, direttore dell’ufficio Migrantes e assistente della Caritas diocesana  e don Manlio Savarino, sottolineando come le consegne per la Quaresima (il cammino unitario, la giornata della carità con gesti e proposte di relazioni, la veglia per i martiri il 24 marzo con il Seminario, la colletta per i cristiani di Palestina) sono opportunità che il Signore ci dona per vivere insieme, nella comunione, questo tempo di grazia, come Chiesa diocesana.