Si è svolta a Palermo l’11 e 12 marzo 2015, la Sessione primaverile della Conferenza Episcopale Siciliana. I lavori sono stati presieduti dal Cardinale Paolo Romeo, Presidente dell’Episcopato siculo. Tra gli altri punti all’ordine del giorno, i Vescovi siciliani si sono confrontati sulla recezione nelle diocesi di Sicilia dell’Esortazione Apostolica “Evangelii Gaudium”,di Papa Francesco.
Per la Diocesi di Noto, il nostro Vescovo Mons. Antonio Staglianò, ha osservato nella sua relazione (vedi allegato sotto) come “nella nostra Chiesa locale c’è stata subito una spontanea recezione, favorita dalla sintonia avvertita nel tono di fondo e su molti temi con il cammino di rinnovamento postconciliare della diocesi di Noto”.
Tra queste sintonie con la “Evangelii Gaudium”, il Vescovo ha ricordato quella del tema del triennio pastorale 2011-2014, focalizzato nella sua lettera pastorale “Misericordia io voglio!”, “con una particolare attenzione alla vita quotidiana, e quindi a quella pastorale ordinaria in cui superare – secondo l’Esortazione Apostolica – pigrizia e rassegnazione”.
“Anche nella Visita pastorale in corso – ha rimarcato Mons. Staglianò – l’Esortazione è stata subito recepita, sia nelle finalità degli incontri tesi a rinnovare la vita cristiana che nella predicazione del Vescovo”.
A partire dal tema del prossimo triennio pastorale: “Chiesa in uscita. Con Gesù lungo le strade dell’uomo”, la Chiesa di Noto – ha affermato ancora il Vescovo – ha inteso sviluppare insieme “la recezione dell’Esortazione Apostolica e la preparazione al Convegno ecclesiale nazionale di Firenze, accogliendo le consegne di papa Francesco ai vescovi italiani espresse attraverso il triplice invito a «chinarsi sulle ferite delle famiglie», e a dire la bellezza dei legami coniugali; ad «abitare la sala sovraffollata della disoccupazione»; ad «offrire un’ancora di speranza agli immigrati che sbarcano sulle nostre coste»”.
Mons. Staglianò ha inoltre elencato alcune iniziative pastorali di carattere diocesano e vicariale, come gli incontri zonali con i catechisti, gli animatori della liturgia e la Caritas, allo scopo di “accompagnare la pastorale ordinaria e vivificarla” (uno dei temi importanti dell’Esortazione del Papa). Tra queste iniziative, la presentazione dl documento sul rinnovamento della catechesi “Incontro a Gesù” e un sussidio unitario sul tema dell’anno “Chiesa in uscita. Con Cristo lungo le strade dell’uomo”.
Momento privilegiato per la ricezione dell’Esortazione anche i tempi forti dell’anno liturgico, l’Avvento e la Quaresima e il tempo pasquale, nei quali – ha evidenziato il Vescovo – si è posta l’attenzione “all’ascolto della Parola, alla preghiera, ai gesti di carità”.
Un’attenzione particolare è stata rivolta alla catechesi e al suo rinnovamento, perché si trasformi “da momento solo “dottrinale”, in atto della vita cristiana, nel raccordo con liturgia e carità (e con particolare attenzione a famiglie e giovani) e nell’ottica della pastorale integrata”.
Sullo sfondo del cammino unitario della Chiesa netina, non solo l’“Evangelii Gaudium” ma anche il prossimo Convegno Ecclesiale di Firenze e dunque il tema del nuovo umanesimo, “un umanesimo in ascolto e incarnato – ha sottolineato Mons. Staglianò – che offre risposte concrete alle sfide odierne, trovando la sintesi dinamica tra verità e vissuto, seguendo il cammino tracciato da Gesù Cristo; un umanesimo integrale e plurale, aperto alle altre culture, nella “convivialità delle differenze” (don Tonino Bello) e ricco di interiorità e trascendenza”.
Partendo dai cinque verbi della traccia del Convegno di Firenze (uscire, educare, abitare, annunciare, trasfigurare), la Chiesa di Noto – ha ricordato Mons. Staglianò – vuole farsi presenza vicina che accompagna le vicende degli uomini che abitano il territorio di questa porzione del popolo di Dio.
In questa direzione si rende necessario un cammino comunionale, secondo lo stile tracciato dal secondo Sinodo diocesano, “in cui sono emersi con molto anticipo i temi di una Chiesa che si affida al Vangelo; che vive dell’essenziale; che si disloca nelle frontiere della povertà, che diventa ‘Chiesa povera e dei poveri’; che annuncia la misericordia alle famiglie e – convertendosi alla tenerezza di Dio – la esercita nelle situazioni più difficili; che offre ai giovani la gioia della fede in Cristo. Abbiamo avuto un’altra esperienza di stile sinodale nella scrittura della lettera pastorale “Misericordia io voglio”, nata dalla consultazione delle comunità della diocesi, come pure vogliamo dare quest’impronta agli incontri di programmazione pastorale”.
Infine, Mons. Vescovo ha sottolineato “la necessità che la messa domenicale sia continuata nella vita con gesti eucaristici. Con particolare attenzione alla sofferenze e con particolari ministeri – come le sentinelle della misericordia e gli esploratori della misericordia – che indicano una prossimità concreta e coraggiosa”.
“Ecco i passaggi e gli snodi fondamentali sul versante teologico-pastorale della recezione dell’Evangelii gaudium nella Chiesa di Noto – ha concluso Mons. Staglianò – intrecciata con la preparazione al Convegno di Firenze. La speranza e la fiducia è anzitutto nel Signore, ma anche in una corrispondenza che si coglie soprattutto laddove poveri e periferie sono frequentati come la “carne di Cristo”, in un consapevole e convinto legame tra mistica e sociale che ci rende popolo di Dio in esodo, in uscita dalla terra del faraone e in cammino verso la terra e i cieli nuovi che il Signore sta preparando”.