L’incontro sul tema “IMU sui terreni agricoli un problema sociale”, svoltosi il 17 aprile nell’Aula Magna del Seminario di Noto, ha visto una numerosa partecipazione da parte dei rappresentanti di categoria interessati. Il convegno, i cui relatori sono stati Mons. Antonio Staglianò, l’On. Giuseppe Castiglione, sottosegretario all’agricoltura, la Sen. Venera Padua e don Salvatore Cerruto, responsabile dell’ufficio lavoro e disagio sociale, ha dato voce alle esigenze di tutti coloro i quali si trovano colpiti da questa nuova tassa.
Nel totale rispetto dell’ascolto reciproco, Mons. Antonio Staglianò ha ricordato sin dall’introduzione agli argomenti in questione: “occorre considerare l’aiuto di Dio non come soluzione magica ai nostri problemi, ma come spunto illuminante per la nostra intelligenza, con lo spirito di accogliere le sfide e generare soluzioni”. Don Salvatore Cerruto ha poi illustrato il principio dell’art. 53 Cost., in base al quale ciascuno debba concorrere alle spese secondo le proprie capacità, evidenziando come il principio di proporzionalità sia una fondamentale istanza etica.
Le questioni sollevate dai rappresentanti di categoria, tra cui gli esponenti di Confagricoltura, Coldiretti, CIA, hanno toccato il problema dell’iniquità della tassa, che dalla sua imposizione nel 2009 non viene regolarizzata in modo proporzionale, incidendo negativamente anche sulla tutela dell’ambiente e sul valore della bellezza paesaggistica. La discussione di tale tematica è stata molto apprezzata dai presenti, sebbene ritenuta tardiva, i quali hanno definito questa tassa fissa sul reddito fluttuante una “ciliegina ingiusta sulla torta” della crisi che nell’ultimo periodo storico impera.
Due illuminati personaggi del passato sono stati citati a supporto della categoria offesa, in primis Giorgio La Pira, definito da Mons. Staglianò “uomo guidato dal pungolo di Dio”, il quale riteneva la politica come la più alta forma di Eucaristia, e papa Pio XII, del quale don Cerruto ha ricordato le parole: “per risolvere i deficit di bilancio non bisogna ricorrere a scelte di comodo per andare incontro all’imprudente amministrazione passata”.
L’intervento dei produttori agricoli ha manifestato la sofferta constatazione che l’IMU sui terreni sia una tassa sul lavoro, in grado di mettere i proprietari terrieri nelle condizioni di dover scegliere tra la retribuzione dei dipendenti e il pagamento di questa, mettendo in difficoltà le aziende che necessitano di competere con le realtà produttive europee e con i costi minori importati dal Mediterraneo. Presenti al dibattito anche il Sindaco di Modica, Ignazio Abbate e il Sindaco di Rosolini, Corrado Calvo, schierati dalla parte dei produttori in difesa del potenziale agricolo e della bellezza naturalistica.
Le risposte dei relatori sono state chiarificatrici ed esaustive, accolte con compostezza e attenzione dagli intervenuti.
La Sen. Padua ha ricordato l’importanza di crescere insieme nella responsabilità, ricordando che l’impegno politico è strettamente connesso alla fede e che il nostro Paese non può permettersi un altro momento di crisi mentre l’Europa inizia a interessarsi alla nostra economia. A sostegno di ciò l’On. Castiglione ha espresso la sua fiducia nell’apertura di una stagione di dialogo e confronto: “invidio chi ha le certezze e le soluzioni, tuttavia i problemi sono ancora presenti e tutti da risolvere. Occorre puntare sulle priorità e ripartire con una pianificazione intelligente”. Il sottosegretario all’agricoltura ha poi messo in evidenza le opportunità offerte dalle risorse europee per lo sviluppo agricolo, inteso come sicurezza alimentare, assetto del territorio, tutela del paesaggio, presidio degli imprenditori agricoli, patrimonio di bellezza. “Ripetendo occasioni di confronto come questa si può crescere insieme, questo è solo l’inizio di una stagione di ascolto”.
Mons. Staglianò ha rimarcato l’auspicio di stilare un documento da parte della metropolìa per andare incontro ai soggetti danneggiati, ricordando l’attenzione di Papa Francesco nei confronti di chi versa in condizioni di difficoltà. Don Cerruto ha esposto la sintesi di tale documento che ha come base l’unitarietà tra i Vescovi delle zone di Ragusa e Siracusa, al fine di essere concreti e immediati, in un rapporto propositivo e costante con le istituzioni.