“Pronto, c’è don Puglisi?” – capita spesso di sentirsi dire dall’altra parte del telefono nella Casa che a Modica porta il nome del prete martire palermitano. Verrebbe da dire: “sì!”, per come l’ha spiegato papa Francesco all’Angelus successivo alla sua beatificazione: “La mafia voleva sconfiggere don Pino Puglisi, ma in realtà è lui che ha vinto con Cristo risorto. Lodiamo Dio per la sua luminosa testimonianza e facciamo tesoro del suo esempio”. Don Puglisi c’è a Modica, don Puglisi è vivo perché il suo nome è onorato – con commozione tre anni fa è stata a lui intitolata una delle vie della città – ma soprattutto perché si fa tesoro del suo esempio nella Casa a lui intitolata e nel cantiere educativo Crisci ranni, che ne è come la gemmazione. Si scende, come fece lui a Brancaccio, negli inferi della vita, cercando di farsi prossimo e di vivere nell’affetto che rende famiglia, ben oltre i legami naturali. La Casa, nata venticinque anni fa al Castello, prese il nome del martire palermitano quando nel 1997 si trasferì negli attuali locali di via Carlo Papa, conosciuti come il Piccolo Seminario. Anche per questo è stato dato il nome di don Puglisi, perché diventasse un modello per tutti i seminaristi che si preparano a farsi preti. Don Puglisi tuttavia è modello per tutti, modello di una vita che diventa vera e piena nel dono di sé, modello di libertà da ogni potere e di lotta per la legalità e la giustizia, modello di educatore che aiutava i giovani a vivere a “testa alta”. Anche a Modica loderemo Dio per questa testimonianza nel giorno liturgico della sua festa, il prossimo mercoledì 21 ottobre: alle ore 19 nel salone della Casa don Puglisi vi sarà la celebrazione dell’eucaristia presieduta da don Corrado Lorefice e sarà ricordato Alessandro, un giovane che due anni fa è passato al regno del Padre proprio mentre si ricordava don Puglisi, un giovane che è stato in mezzo a noi come i piccoli del Vangelo a cui sono rivelati i misteri del regno. La Casa poi celebrerà il venticinquesimo della sua apertura il lunedì successivo 26 ottobre con la messa presieduta dal Vescovo nella vicina chiesa del Ss. Salvatore e con una festa nella casa. Saranno presenti anche il parroco di Paganica all’Aquila, don Dionisio Humberto Rodriquez, insieme a due giovani e a due famiglie, nel contesto del gemellaggio avviato dopo il terremoto. Peraltro nella cappella della Casa don Puglisi è custodita l’icona, forse la prima in assoluto, di don Puglisi, scritta dalle Clarisse di Paganica, come pure – sempre scritte dalla Clarisse – le icone del Crocifisso di San Damiano e della Madonna e il bambino, in cui una scarpa slacciata evoca le paure della vita che si sciolgono nell’abbraccio affettuoso. Il venticinquesimo continuerà poi con un presepe speciale che si costruirà nella Casa con la partecipazione delle scuole e con l’offerta alle stesse di una fiaba che aiuterà i bambini a cogliere l’importanza del cuore che resta sensibile e accoglie.
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