Nel 1989 si faceva chiamare “0+”, che nel linguaggio delle prime chat significava: “Uomo con la croce”. Era il simbolo con cui don Fortunato Di Noto, allora seminarista e oggi, parroco e fondatore dell’associazione Meter (www.associazionemeter.org) si faceva conoscere nel neonato cyberspazio. Un ricordo che ha spinto il sacerdote, alla luce del Messaggio di Benedetto XVI, in occasione della 43ma Giornata delle Comunicazioni Sociali nella quale il Papa ha posto come momento di riflessione il ruolo del sacerdote nell’era del web, a prendere carta e penna virtuali e scrivere una testimonianza ad Avvenire, il giornale dei vescovi italiani, e che oggi pubblica tra gli Editoriali a pag. 2: “io, in missione su internet”.
1989: LO STRANO UOMO CON LA CROCE – Oltre 20 anni fa, ricorda il sacerdote nel testo pubblicato oggi su Avvenire, gli hacker “si impressionavano, con meraviglia della presenza di un prete online. Un tempo relativamente breve, ma un’era per il mondo digitale”, scrive il sacerdote che ammette di sentirsi già “nonno” in mezzo ai “nuovi nati digitali”. “Internet da sempre, – continua don Di Noto – da circa 20 anni è stata sempre la mia nuova terra di missione. E’ stata l’occasione per annunciare con fedeltà al Vangelo e alla Chiesa l’affascinante mistero d’amore per tutto”. Attraverso Internet, ricorda il sacerdote siciliano, “la misericordia di Dio si è manifestata attraverso il concreto aiuto verso giovani che volevano suicidarsi e che ho convinto a non uccidersi, di bambini che venivano violati, di ascolto e ricevimento di richieste di aiuto non virtuale ma reale”.
DIO C’E’, ANCHE SU INTERNET – Per Di Noto, il cyberspazio “è stato anche il luogo in cui si è manifestata la bellezza dell’uomo, ma anche il suo degrado, un degrado fatto di schizofrenia, di oscurità, di criminalità e malaffare. Di violenza e di sfruttamento di minori. Di pornografia e di orrore. Ecco noi sacerdoti, ora dobbiamo pensare di stare anche in questi luoghi, non dimenticando mai che il virtuale non sostituirà mai la “carne” dell’uomo. L’uomo nella sua totale integrità. Ecco allora che, con lungimirante e significativa presenza, la Chiesa si immerge ad ascoltare e accompagnare l’uomo che cerca Dio, quest’uomo che in internet vuole “sopravvivere” alla dimensione del silenzio assordante delle voci inadeguate e inutili. Vuole annunciare che Dio, anche nell’epoca di Internet, non ci ha dimenticato.
L’AMICIZIA CON DIO – Insomma, scrive don Fortunato, “0+, l’uomo con la croce, non si è mai stancato di abbandonare questo luogo perché ha una certezza che Chi ha portato la croce, Chi ha offerto all’uomo il volto umano della vita e la speranza che in essa c’è, non abbandona nessuno. Nuove sfide? Credo solo una vivace e creativa presenza nel testimoniare che il Vangelo è e continuerà ad annunciare, nei deserti virtuali, l’amicizia di Dio con l’uomo. Virtuale o reale che sia”, conclude.
TESTIMONI DIGITALI – don Fortunato Di Noto e l’Associazione Meter attraverso la mission del sito www.testimonidigitali.it cureranno una sezione dei Blog nell’ambito del convegno nazionale Testimoni digitali. Volti e linguaggi nell’era crossmediale, che si svolgerà a Roma dal 22 al 24 aprile, promosso dalla Commissione episcopale per la cultura e le comunicazioni sociali ed è organizzato dall’Ufficio per le comunicazioni sociali e dal Servizio nazionale per il progetto culturale della Cei.
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