Giorno 27 Novembre 2015, presso il Seminario Vescovile di Noto è stato sottoscritto un Protocollo d’Intesa relativo al progetto promosso dalla Cooperativa Sociale “Si può Fare”, in collaborazione con la Diocesi di Noto, nella persona del Vescovo Mons. Antonio Staglianò, con il Consorzio “Cascina Clarabella”, un’azienda operante nel bresciano, “Natura Iblea” che opera a Ispica (RG), “Ristorazione Oggi” con sede a Milano e il Dipartimento di Salute Mentale dell’ASL 8 di Siracusa.
Alla firma dell’accordo erano presenti numerose rappresentanze del mondo politico, lavorativo, sanitario, a sottolineare la volontà di una cooperazione solidale a vantaggio delle fasce più deboli della società, per un’iniziativa che è stata sostenuta e caldeggiata anche dal Vescovo di Noto sin dall’inizio del suo servizio pastorale nel nostro territorio, allorquando diede disponibilità piena all’utilizzo di terreni della Diocesi per progetti di inclusione sociale di categorie povere e disagiate.
“Il progetto nasce dall’idea che l’’agricoltura sociale’ – ha detto Francesco Caristia, presidente della cooperativa “Si può fare” – ha la capacità di generare benefici mediante l’attività produttiva e l’utilizzo di beni e strutture aziendali nei confronti di soggetti deboli, favorendo l’inclusione sociale di soggetti con sofferenza psichica, mediante percorsi educativo-formativi capaci di fornire abilità e competenze per l’indipendenza nella vita quotidiana e di relazione”.
Nel suo intervento, Mons. Staglianò ha evidenziato come la firma di questo accordo rappresenti un segnale forte ed eloquente di solidarietà e di promozione umana, non esitando a definirlo come un “miracolo”, al pari di quelli operati da Cristo. “Questo miracolo – ha dichiarato Mons. Staglianò – strappa la nostra società dalla schiavitù di certi demoni che ci disumanizzano, come il demone dell’egoismo e dell’indifferenza, che ci impediscono di guardare con occhi limpidi le reali necessità di tanti nostri fratelli”. Richiamando Papa Francesco, il Vescovo ha rimarcato l’impegno di una economia “nuova”, basata sulla condivisione e sull’inclusione sociale di quanti – secondo le logiche mondane del potere e dell’accaparramento – vengono qualificati come “scarto” di una società dell’ipermercato dove tutto si compra e tutto si consuma. “Questo progetto oggi diventa realtà – ha concluso Mons. Staglianò – un miracolo più che mai possibile, una ‘moltiplicazione dei pani e dei pesci’ che nasce dalla nostra capacità di condividere e di solidarizzare con i più deboli di questa nostra terra”.
Il Vescovo ha voluto dedicare questo evento all’eletto Arcivescovo di Palermo, Mons. Corrado Lorefice, così sensibile al tema della povertà e al desiderio di una Chiesa povera per i poveri. L’impegno della Diocesi di Noto in questo progetto di promozione sociale è il più bel dono che la Chiesa netina posso fare a don Corrado, alla vigilia della sua Consacrazione Episcopale.