Significativa esperienza di evangelizzazione “itinerante” quella che lo scorso 22 agosto ha visto Mons. Antonio Staglianò, nostro Vescovo, coinvolgersi in una predicazione appassionata e vibrante con i giovani della città di Biancavilla (CT), riuniti, come sono soliti fare, presso la piazza della ridente cittadina etnea, attenti nell’ascolto e aperti a recepire il messaggio che il Vescovo ha voluto dare loro.
Questo momento forte di “Chiesa in uscita” è stato preceduto dalla celebrazione della S. Messa presso la Basilica della Madonna dell’elemosina, nel quadro dei festeggiamenti a Lei dedicati.
In una chiesa gremita di fedeli, Mons. Staglianò ha pronunciato la sua omelia, evidenziando alcuni punti nodali, come la necessità di una fede incarnata e vissuta a partire dalle opere di misericordia, per potersi dire cristiani credenti e altrettanto credibili, non solamente “religiosi” che baciano le statue, senza baciare con lo stesso amore la carne ferita dei fratelli.
“Dov’è la tua fede? Cosa significa credere? – ha incalzato il Vescovo – la tua fede sta proprio qui: credere in ciò che Dio crede di te! E cosa crede Dio di te? Crede nell’umanità bella e buona delle sue creature, fatte a sua immagine e somiglianza. Cristo ci svela questa umanità, le straordinarie possibilità che abbiamo di amare, di spingere il dono della nostra vita dentro gli spazi infiniti della carità. Non nasconderti dietro ai tuoi limiti e alle tue fragilità, mostra il volto bello e misericordioso della tua umanità”.
Dopo la celebrazione dell’Eucaristia, Mons. Staglianò, insieme ad un nutrito gruppo di giovani delle parrocchie di Biancavilla, si è recato presso un Pub della città, luogo di ritrovo di tanti adolescenti e giovani, per l’iniziativa organizzata dalla Pastorale Giovanile della città e lì, davanti ad un uditorio attento e coinvolto ha iniziato la sua predicazione “originale”, servendosi di alcuni brani di musica pop, come “L’essenziale” di Marco Mengoni e “Fatti avanti amore” di Nek, per intercettare alcuni temi esistenziali e di fede, evidenziando in particolare la dimensione fondamentale dell’amore: “L’amore è un arte – ha detto citando il filosofo Erich Fromm – che si impara a partire da ciò che si riceve. Se siamo al buio, abbiamo bisogno della luce per riconoscerci. Così il nostro cuore è capace di amare solo quando l’amore lo riempie”.
“Occorre il coraggio di essere umani! – ha ancora rimarcato il Vescovo, citando Mengoni – non sono umano perché nato da un uomo o da una donna, sono umano perché amo, perché impegno la mia vita nel dono di me stesso agli altri. Qui risplende la mia umanità ed è qui che resto umano!”
Non poteva infine passare inosservato il recente fenomeno del gioco “Pokemon go”, nei confronti del quale Mons. Staglianò ha ravvisato il rischio di un isolamento sociale per tanti giovani, dentro una realtà parallela, alienata e alienante.
La serata di evangelizzazione si è conclusa con un momento canoro guidato dal vescovo, attorniato dagli entusiasti giovani di Biancavilla, che hanno intonato con lui un “classico” di Mengoni, “Credo negli esseri umani”, perché a ben pensarci, Dio non si è ancora stancato di scommettere su di noi.