In una Basilica Cattedrale gremita di fedeli e con la partecipazione di gran parte dei presbiteri e diaconi della Diocesi, ieri sera, lunedì 12 dicembre 2016, memoria della Madonna di Guadalupe, per l’imposizione del nostro Vescovo Antonio è stato ordinato Presbitero Fra’ Emanuele Cosentini della Fraternità del Cantico. La solenne celebrazione, in un clima ideale di spiritualità francescana, è stata animata dalla corale composta dall’unione dei cori delle comunità parrocchiali di Modica, dove Fra’ Emanuele ha prestato il suo servizio pastorale in vista dell’ordinazione. Nelle parole del Vescovo, pronunciate nella sua omelia, quasi il programma di vita presbiterale che dovrà caratterizzare il ministero del novello sacerdote. “ Il presbitero è costituito per il bene delle anime – ha detto il nostro Pastore rivolgendosi a Fra’ Emanuele – e perciò non pensa mai solo a stesso, ma a coloro che gli sono affidati”. Con quale atteggiamento – si è chiesto il Vescovo- il presbitero deve svolgere il suo ministero? Con quello di Maria, è stata la risposta. La Parola di Gesù appena proclamata – Luca 1, 39-56 – si prestava, infatti, a perfezione a questa interpretazione. “ Avvenga di me ciò che tu vuoi fare di me”, ha detto il Vescovo . Senza mettere, cioè, maschere a Dio “ avvenga ciò che tu hai detto- ha precisato- e non quello che io ho capito che tu hai detto!“ Tu diventi sacerdote, ha continuato il Pastore, non per tuo volere, ma per la Misericordia di Dio!” Un invito, allora, “ a non confidare mai solo sulle tue forze, ma sulla misericordia di Dio che perdona tutto in Gesù Cristo”. Ricordandogli, ancora che “ tu diventi si prete per celebrare l’Eucarestia, ma principalmente per essere Eucarestia” Da qui l’invito “ a non restare chiuso in un convento o in una parrocchia, ma uscire, come insiste Papa Francesco, per andare in mezzo alla gente”. Quella gente semplice, povera, ma dignitosa che vede in Maria la Madre che consola e che aiuta a rialzarsi. E qui il riferimento alla Madonna di Guadalupe, festeggiata in Messico, nel giorno della sua memoria, da almeno 7 milioni di fedeli: “Non si turbi il tuo cuore; non aver paura (…) Non sono qui Io, tua Madre? Non sei forse sotto la mia ombra e protezione? Non stai sul mio cuore e fra le mie braccia? Di che cos’altro hai bisogno? “. Visibilmente commosso e con animo grato, Fra’ Emanuele ha voluto ringraziare tutti, nessuno escluso: il Vescovo, il Seminario, la sua Comunità, i fedeli, il coro e tanti altri ancora. Non ha mancato tuttavia, di rivolgere anche a nome di frate Antonello – “ per me guida sapiente e affidabile” – la sua gratitudine al Vescovo “ perché attraverso la sua accoglienza, la nostra piccola fraternità dei Francescani del Cantico, dopo un lungo cammino di anni, ha potuto finalmente ricevere il riconoscimento della Chiesa”.
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