Il nostro Vescovo sta già da diverso tempo insistendo sul rapporto tra la celebrazione dell’Eucaristia e gesti concreti di vicinanza, di solidarietà, di amicizia e di fraternità, in quel rapporto che chiede di vivere l’Eucaristia per le strade del mondo, inserito nella visione di “Chiesa in uscita”, tanto cara al Santo Padre Francesco. Mons. Staglianò, dovendo celebrare l’Eucaristia a Modica, in occasione del 50° anniversario di parrocato di don Umberto Bonincontro presso la Parrocchia del SS. Salvatore, ha voluto portarsi a Modica in notevole anticipo per far visita a delle persone anziane e ammalate, nella fattispecie al papà di don Ignazio Petriglieri, il sig. Vincenzo, e don Carmelo Lorefice, già parroco di San Pietro in Modica.
Il Vescovo ha molto apprezzato l’ironia del sig. Vincenzo che, tra l’ironico e il faceto gli ha anche dato suggerimenti e consigli pastorali per l’evangelizzazione in Modica, insieme alla sua dolce consorte che talvolta tentava di frenarlo nel parlare. Il presule ha avuto modo di elogiare il servizio che il figlio, don Ignazio, svolge in Diocesi.
Molto significativo è stato poi l’incontro con don Carmelo Lorefice. Giungendo lì, il Vescovo gli ha ricordato di come fu proprio lui il primo ad invitarlo, da giovane teologo e non ancora vescovo, a Modica per una tre giorni sulla Teologia trinitaria. I due si sono poi intrattenuti ricordando la figura di don Guglielmo Savarino, sacerdote intellettuale e simpatizzante rosminista. Don Carmelo ne ha elogiato la coerenza, l’onestà e la profondità di pensiero e di intelletto.
Il dialogo è stato molto sereno e bello, in cui si è riflettuto sull’importanza dello studio della Teologia e della Sacra Scrittura. Il Vescovo ha messo a conoscenza don Lorefice della propria intenzione di donare la sua biblioteca personale al Seminario vescovile. Occasione è stata per l’anziano sacerdote per rendere edotto quest’ultimo di aver già fatto questa scelta da diversi anni.
Dopo queste visite il Mons. Staglianò si è recato presso la Parrocchia del SS. Salvatore, dove ha presieduto la Celebrazione, insieme a parte del clero cittadino e moltissimi fedeli. Nella sua omelia ha messo in evidenza che “siamo cattolici per diventare cristiani e siamo cristiani per seguire Gesù nella sua umanità bella e buona di cui il padre si compiace, quella umanità – ha proseguito facendo eco alla Scrittura – che vive in amore corposo di gesti e opere di misericordia corporali”.
Il Vescovo ha ringraziato don Umberto per questi cinquant’anni anni di servizio e testimonianza cristiana, non solo ringraziandolo per l’evangelizzazione che ha svolto attraverso l’uso dei massmedia, in particolare della televisione, ma soprattutto per tanti gesti di carità operosa che ha saputo porre nel territorio di Modica.