In occasione della solenne cerimonia di riapertura della insigne Cattedrale di Noto, crollata improvvisamente il 13 marzo 1996 e ricostruita dopo anni di intenso lavoro, mi unisco spiritualmente a Lei ed ai Vescovi della Sicilia presenti a così significativo evento religioso e culturale. A ciascuno rivolgo il mio cordiale saluto, estendendolo ai sacerdoti e alle persone consacrate, come pure alle Autorità civili e militari, ed a tutti coloro che prendono parte alla celebrazione. Esprimo sentita riconoscenza a quanti, con la loro tenacia e il loro ammirevole impegno, hanno contribuito alla necessaria e urgente opera di ricostruzione del massimo Tempio della città di Noto, vero capolavoro del barocco siciliano, “patrimonio dell’umanità”. So che quest’opera monumentale ha richiesto il coordinato apporto delle competenti Istituzioni statali e locali, di valenti progettisti e di esperte maestranze. A tutti il mio plauso per l’apprezzata sensibilità dimostrata nei confronti di un intervento tanto imponente e delicato.
Un pensiero speciale rivolgo a Lei, venerato Fratello, per la sollecitudine e la costante dedizione con le quali ha incoraggiato e seguito i lavori sin dai primi momenti del Suo arrivo in codesta Diocesi, proseguendo il cammino intrapreso dal suo predecessore, il Vescovo Salvatore Nicolosi, che tale ristrutturazione aveva fortemente auspicata. A lui indirizzo con affetto uno speciale e beneaugurante saluto.
Non si poteva non solennizzare la ricostruzione della monumentale Cattedrale, che ora torna a risplendere riaffermandosi come riconosciuto gioiello di valore storico e di bellezza barocca tipica del sud-est siciliano. Dedicata a San Nicolò, essa si staglia sulla Città con la sua straordinaria scalinata e ne costituisce il cuore e il centro della vita spirituale. Tempio maestoso, mirabile opera d’arte e singolare testimonianza di fede, la rinata Cattedrale sia per l’intero Popolo di Dio richiamo costante alla propria vocazione e missione. Ammirandolo, tutti i cristiani ricordino l’esortazione dell’apostolo Pietro: “Voi siete pietre vive per la costruzione di un edificio spirituale, per un sacerdozio santo, per offrire sacrifici spirituali graditi a Dio” (1 Pt 2, 5). Per questo, al fascino “esteriore” del Duomo restituito al suo splendore, si unisca ora quello “interiore” di coloro che in esso si riuniscono per lodare Dio. In effetti, ciascun credente in Cristo e ogni Comunità ecclesiale sono chiamati a brillare per la santità e per l’amore con cui testimoniano la loro fedeltà evangelica. In definitiva, per la Comunità diocesana di Noto la ricostruita Cattedrale sia, nella sua bellezza, invito a crescere nella comunione e nel fervore apostolico. A tal fine, assicuro volentieri la mia preghiera specialmente perché, attorno al rinnovato Tempio sacro, cresca la Chiesa Netina come edificio spirituale di cui Cristo è salda pietra angolare. E il felice evento della riapertura al culto della Cattedrale possa suscitare nel popolo di Noto, per intercessione della Vergine Santa e del patrono San Corrado Confalonieri, un rinnovato entusiasmo spirituale ed una coraggiosa testimonianza missionaria.
Con tali voti, di cuore invio a Lei, venerato Fratello, a quanti sono affidati alle sue cure pastorali e ai partecipanti tutti alla solenne cerimonia inaugurale l’implorata Benedizione Apostolica, pegno di copiosi favori celesti.
Dal Vaticano, 15 Giugno 2007