La Chiesa di Dio ha un nuovo sacerdote: il giovane gesuita Sergio Ucciardo originario di Pachino della Parrocchia del santissimo Crocifisso, ordinato sabato pomeriggio 21 giugno alle ore 18.30 nella chiesa Madre della città dal Vescovo Mariano Crociata.
“L’ordinazione di oggi consente a tutti noi di cogliere la ricchezza dei doni con cui Dio dota la sua Chiesa – ha detto Monsignor Crociata nell’omelia – in particolare nella forma di una vita religiosa presbiterale, che vede un giovane consacrarsi al Signore, e rispondere nella vita religiosa ad una chiamata specifica al ministero di pastore”.
“La grandezza e la responsabilità del dono del sacramento impegnano in modo profondamente personale la vita del presbitero”, ha poi ricordato il Vescovo che ha sottolineato come comunque “l’invito di Gesù a non avere paura” sia “un invito che vale per tutti” anche se “risulta particolarmente diretto agli inviati in missione”.
Custodire la fede e la parola ed essere disposti a perdere tutto tranne che il Signore, la sua parola, la sua vita: “qui sta la grande sfida della vita cristiana anche nel nostro tempo – ha continuato Monsignor Crociata – e, in essa, la sfida più grande per il ministero presbiterale, tentato sempre dal mestiere che cerca di addomesticare la vita, l’adesione del cuore, il coinvolgimento vissuto e compromettente. Sì, compromettente, perché per il Signore bisogna essere disposti a perdere la faccia agli occhi degli uomini, pur di non perderla di fronte a Dio”.
Custodire la fede e la parola ed essere disposti a perdere tutto tranne che il Signore, la sua parola, la sua vita: “qui sta la grande sfida della vita cristiana anche nel nostro tempo – ha continuato Monsignor Crociata – e, in essa, la sfida più grande per il ministero presbiterale, tentato sempre dal mestiere che cerca di addomesticare la vita, l’adesione del cuore, il coinvolgimento vissuto e compromettente. Sì, compromettente, perché per il Signore bisogna essere disposti a perdere la faccia agli occhi degli uomini, pur di non perderla di fronte a Dio”.