Mentre ci prepariamo il 3 agosto a celebrare la Solennità di Maria Scala del Paradiso presso il Santuario diocesano, il nostro Vescovo ha composto una poesia su Maria Scala del Paradiso. Il Vescovo ha dichiarato che “è giusto che la nostra patrona venga venerata in “tutta” la Diocesi” ed è per la devozione popolare che deve servire il componimento di questi versi poetici e mistici di Mons. Staglianò. Nella autentica devozione si coglie anzitutto la coscienza filiale con la quale il credente di Noto si rapporta a Maria, Scala del Paradiso, affinché nel suo volto veda le grazie da chiedere, – dice il Vescovo – senza vergognarsi di farlo. Attraverso questa preghiera poetica – auspica il Vescovo – si possa arrivare all’ammirazione di Maria come la ricchezza umana cercata, testimoniando così che con Maria possiamo vivere la vita umanamente bella, infine – afferma ancora il Vescovo – la richiesta di protezione tutta inscritta nell’annuncio grande con il quale Maria ci apre il cielo e ci porta al cielo (coincide con la rivelazione che Ella porta nel seno): “Dio è solo amore”.
Anche il noto mariologo Padre Stefano De Fiores in una nostra intervista realizzata nel mese di maggio 2008, in merito al significato del titolo di Scala del Paradiso attribuito alla nostra venerata immagine della Madonna così si esprimeva: “In Scala del Paradiso c’è senza dubbio l’immagine di Maria conduttrice, tramite tra il cielo e la terra, tra l’uomo e Dio. Proprio la teologia dell’icona, con il richiamo alla scala di Giacobbe, ci porta al Paradiso quindi ci conduce al cuore di Dio. Ma perché questo compito è affidato da Dio proprio a Maria? Innanzitutto per la sua fede, perché Maria è “la più eccelsa” discepola di Dio. Ella è la prima cristiana, la prima “convertita” dall’ebraismo al cristianesimo (naturalmente non convertita dal peccato, perché Maria nasce senza peccato originale). E’ la figlia di Sion, immagine della sinagoga che si trasforma in Chiesa cristiana, è “il Sole” della santità della Chiesa. In Lei c’è il “si” dell’amore e dell’alleanza”.
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