La Chiesa è comunque famiglia! I rischi della burocrazia e del clericalismo ci sono sempre ma, se c’è viva una tensione evangelica, se le relazioni sono cordiali ed estroverse, tutto questo si supera. Così ci si è messi insieme gli Uffici diocesani della Catechesi, della Liturgia, della Caritas, della Famiglia – con il cuore aperto all’altro nella stima e nella fiducia – e si sono programmati due incontri unitari per il clero e per tutti i fedeli, in particolare per i catechisti, i ministri della comunione, i volontari, gli animatori Caritas, le famiglie cristiane. I primi due incontri si terranno venerdì 29 gennaio prossimo con Mons. Montenegro, al mattino per i preti sulle unità pastorali, nel pomeriggio per tutti sulla formazione e la vita di cristiani adulti e di comunità veramente fraterne (ore 18, Rosolini, Oratorio San Domenico Savio). Don Franco Montenegro, già presidente della Caritas Italiana e attuale Arcivescovo di Agrigento, lo abbiamo conosciuto in incontri con il clero e al Convegno delle Caritas di Sicilia svoltosi nella nostra diocesi tre anni fa. Nella sua Chiesa, dopo un cammino di ascolto, ha promosso un piano pastorale (consultabile sul sito della diocesi di Agrigento) che ha molti punti di contatto con le questioni avvertite anche nella nostra Chiesa e che ritroviamo per noi condensate nel nostro Sinodo, soprattutto nel capitolo sulla comunità cristiana, e presenti con forte convinzione nelle due lettere al clero e negli interventi del nostro Vescovo. Agli incontri interverrà inoltre anche don Dionisio Rodriquez, direttore della Caritas dell’Aquila e parroco di Paganica, per continuare il gemellaggio con l’Abruzzo in uno scambio di visite in cui non c’è solo il dramma del terremoto ma anzitutto la possibilità della reciprocità nell’aiutarsi a capire come comunicare il Vangelo. C’è anche una icona che fa da sfondo al piano pastorale agrigentino e ai nostri incontri – l’icona della Visitazione – a ricordarci che solo nella misura in cui Cristo abita in noi è possibile una comunione vera e una missione credibile, ma anche che ognuno di noi è chiamato a compiere passi concreti, umili, leali, coraggiosi.
Venerdì 29 gennaio 2010: INCONTRI CON MONS. FRANCESCO MONTEGRO, ARCIVESCOVO DI AGRIGENTO
ore 10 Casa del Clero (Noto)
Incontro con il clero: “Le unità pastorali tra comunione e missione. Per una Chiesa casa e scuola di comunione”
Ore 18 Oratorio San Domenico Savio (Rosolini)
Incontro per tutti (in particolare catechisti, ministri della comunione, volontari, famiglie, animatori pastorali) sul tema: “Per cristiani adulti nella fede e nell’amore”
Gli incontri saranno presieduti dal nostro Vescovo Mons. Antonio Staglianò.
Agli incontri sarà presente il direttore della Caritas dell’Aquila don Dionisio Rodriquez
Il prossimo appuntamento unitario sarà il 19 marzo, sulla sfida educativa, con Mons. Vittorio Nozza, direttore della Caritas Italiana (al mattino ore 10 alla Casa del Clero di Noto, la sera ore 18,30 alla Domus S. Petri di Modica)
Dalle decisioni del Secondo Sinodo Diocesano di Noto
Decisione 14, La scelta missionaria: La Chiesa di Noto, “per la fedeltà alla missione datale da Cristo, non può proseguire nell’attuale gestione pastorale che giudica insufficiente e non pienamente conforme al progetto di Dio”. Questo sinodo, quindi, ritiene urgente e necessario che tutte le componenti ecclesiali della diocesi sappiano accogliere la Parola di Dio, la testimonino vitalmente e acquisiscano uno slancio missionario rivolto prevalentemente al mondo degli adulti. A tal fine tutta la Chiesa locale (e in essa ogni comunità parrocchiale, congregazione religiosa, gruppo, movimento, associazione) decide di operare questa conversione fondamentale: da una Chiesa dispersa nelle molte attività a una Chiesa che ritrovi le cose essenziali della fede e sappia comunicarle come pellegrina sulle strade dell’uomo, mediante un radicamento nel territorio .
Decisione 33, La comunione tra i presbiteri, i diaconi e le comunità ecclesiali: La nostra Chiesa locale si impegna ad operare questa fondamentale conversione: – i presbiteri e i diaconi, per primi, vivano con il Vescovo e fra loro una più sentita comunione fraterna (spirituale, pastorale e umana), come specifica espressione del sacramento ricevuto, rendendo così concretamente visibile il collegio dei presbiteri e quello dei diaconi; – le comunità dello stesso vicariato, configurato come comunione di comunità, si diano una pastorale comune, in cui si manifesti l’unità del sentire e dell’agire; questa pastorale si richiami alle scelte e alle indicazioni di quella diocesana, valorizzando e coinvolgendo tutti i membri della comunità e le loro aggregazioni, con i doni e i ministeri propri.