Terminata la visita di Mons. Staglianò nella Diocesi di Butembo-Beni

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E’ tornato il Vescovo insieme alla delegazione diocesana composta da 49 membri, tutti lì a rappresentare la nostra chiesa locale in quelli di Butembo-Beni nella Repubblica Democratica del Congo. Il viaggio si è svolto dal 9 al 20 gennaio ed è stato scandito da diversi momenti ufficiali. Tutto è iniziato giorno 11 con l’accoglienza della delegazione e a seguire il Vescovo Mons. Staglianò ha inaugurato prima i locali della maternità di Mutuwanga, e poi il 12 l’inaugurazione della Clinica Universitaria “Grazia Minicuccio e della nuova scuola presso la Cattedrale di Butembo. Il 13 gennaio Mons. Staglianò ha ordinato un folto numero di diaconi e presbiteri della diocesi di Butembo, un momento spiritualmente intenso all’interno di una celebrazione di circa sei ore. Il Vescovo nella celebrazione di ordinazione  ha tenuto una densa e corposa omelia  (versione Italiana e Francese) nella quale dava agli ordinandi spunti per una seria riflessione sul ministero sacerdotale. La nostra diocesi il 14 gennaio ha regalato e consegnato ufficialmente, dalle mani del Vescovo, novemila Bibbie in lingua Swahili a catechisti ed operatori pastorali all’interno di una celebrazione eucaristica tenutasi nella Cattedrale di Butembo. Nel giorno seguente Mons. Staglianò ha visitato il Seminario minore sempre a Butembo e poi nel pomeriggio ha celebrato l’eucaristia nella Parrocchia di Lukanga da dove ventidue anni fa ha avuto inizio il Gemellaggio di cooperazione tra le due Chiese sorelle. Il Vescovo il 16 gennaio ha voluto porre la prima pietra per la costruzione di un nuovo Reparto di Cardiologia che sarà dedicato a suo fratello Pino Staglianò recentemente scomparso con un infarto. Uno dei momenti più significativi è stato quello che ha visto i due Vescovi Staglianò e Melchisedech rinnovare e firmare il Nuovo Protocollo tra le Chiese di Noto e Butembo-Beni. L’atto ufficiale si è svolto a conclusione dell’eucaristia celebrata nella Parrocchia di Bingo. Il 18 Gennaio è stata la volta di 30 battesimi celebrati dal nostro Vescovo a Beni-Paida nella Parrocchia di Cristo Re.

La nuova Convenzione – è intenzione delle suddette Diocesi realizzare una fattoria didattica, avente come obiettivo generale la formazione professionale in campo sanitario, agricolo-ambientale, economico, cooperativo e delle comunicazioni sociali della popolazione della Diocesi di Butembo-Beni, nella Provincia del Nord Kivu;

– l’obiettivo specifico é realizzare una scuola di formazione professionale per l’agricoltura e l’alimentazione denominata“Intagliatori di sicomoro” per lo sviluppo ed il miglioramento della produzione agro-zootecnica della popolazione della Diocesi di Butembo Beni, essenziale per ottenere le derrate necessarie al fabbisogno alimentare della popolazione locale.

Il Nuovo Protocollo – La Diocesi di Noto (Italia) e la Diocesi di Butembo-Beni (R.D.Congo) hanno da anni realizzato un gemellaggio che nel tempo ha dimostrato segni di fecondità nell’arricchimento reciproco, nello sviluppo di esperienze di cooperazione, di integrazione, di dialogo, di interscambio culturale e spirituale.
Considerata la bontà di questa iniziativa ed attese le incessanti trasformazioni culturali delle società globalizzate, le due Diocesi gemelle intendono ripensare e rilanciare il gemellaggio. La cooperazione missionaria tra le chiese, promossa e incoraggiata dal Concilio Vaticano II, trova alimento e sostegno nella Dottrina Sociale della Chiesa e nel magistero di Benedetto XVI, nell’Enciclica – Caritas in Veritate.

– restano confermati gli 8 punti per lo sviluppo del gemellaggio concordati nel 1988 – in tutti gli aspetti che hanno attualità -, benché bisognosi di approfondimento e di ulteriori precisazioni.

Mons. Antonio Stagliano ha voluto integrare il primo protocollo con le seguenti nuove proposte per una sua più ampia articolazione, organizzazione e sviluppo, attraverso le seguenti azioni:

1. Promozione del volontariato internazionale come risorsa specifica per lo sviluppo umano, nella società civile e nella comunità ecclesiale, italiana ed internazionale;

2. Promozione della concertazione tra gli Enti ed Organismi locali, nazionali ed internazionali stimolando azioni comuni tra i suoi membri e con altre organizzazioni che perseguono gli stessi obiettivi in un’ottica di cooperazione decentrata;

3. Raccolta fondi per il perseguimento degli obiettivi del presente protocollo, attraverso campagne istituzionali o specifiche che possano prevedere anche manifestazioni, spettacoli, vendite e iniziative varie;

4. Promozione e realizzazione di programmi e progetti di sviluppo tesi al miglioramento delle condizioni materiali e spirituali della popolazione delle due Diocesi gemelle;

5. Promozione di microimprese ed altre realtà imprenditoriali legate al territorio attraverso l’attuazione di attività finanziarie, etiche e di iniziative di microcredito;

6. Realizzazione di una struttura organizzativa idonea al perseguimento degli obiettivi del gemellaggio, attraverso la creazione di una O.N.G e l’istituzione di una segreteria operativa per singola Diocesi, con il ruolo di:
a. coordinamento, sviluppo, monitoraggio e controllo di tutte le iniziative progettuali;
b. attività di comunicazione e promozione delle iniziative del gemellaggio;
c. attività di educazione e sensibilizzazione sui temi della cooperazione internazionale e delle attività del gemellaggio all’interno dei territori delle Diocesi gemelle, con particolare attenzione ai giovani;
d. miglioramento delle sinergie;
e. realizzazione, implementazione ed organizzazione di un archivio, “memoria storica” delle attività, attuate, in itinere e di prossima realizzazione.

7. Realizzazione di progetti di carattere formativo, formativo-produttivi e formativo-imprenditoriali nei seguenti ambiti:
a. Alfabetizzazione di base, educazione degli adulti, formazione dei formatori;
b. Formazione universitaria;
c. Formazione di quadri;
d. Sostegno alle associazioni locali per l’acquisizione di competenze gestionali.
e. Promozione delle minoranze etniche;
f. Formazione scolastica (qualificazione e aggiornamento degli insegnanti a tutti i livelli);
g. Formazione professionale specifica in campo sanitario, agricolo-ambientale, economico, cooperativo e delle comunicazioni sociali;
h. Formazione e promozione della donna;
i. Sviluppo dell’artigianato locale;
j. Sistemi di risparmio e credito;
k. Attività cooperative.
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