Anticipazione e partecipazione alla prima lettera pastorale del Vescovo

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Dopo le tre “Lettere ai Presbiteri” – volte a sorreggere la spiritualità di comunione nel presbiterio e dal presbiterio nella vita diocesana, incoraggiandone “forme concrete” -, è mia intenzione – afferma il Vescovo Staglianò – scrivere una prima Lettera Pastorale alla nostra Chiesa locale  sull’amore e la misericordia di Dio. Il. Vescovo precisa che non desidera tanto elaborare una specie di “trattatello dottrinale” sulla misericordia di Dio. A cosa servirebbe? Abbiamo già tanti scritti e documenti significativi sul tema. Mons. Staglianò ha invece in animo di pensare con la gente e per la gente sulla forza pratica della misericordia di Dio, sulla sua carica di rinnovamento e di conversione per le comunità cristiane. Anche per questa via aiuteremo il processo pastorale che le identifica oramai, con quest’anno, in “comunità di parrocchie”.

Scrivere la Lettera pastorale coinvolgendo il popolo di Dio

Ci penso – scrive il Vescovo – da quasi un anno e precisamente dalla fine della mia visita ai vicariati, dopo il mio ingresso in Diocesi. Mi ha trattenuto solamente il pensiero di un rischio non insolito ai tempi di oggi, nei quali – come annota qualche sottile osservatore – si è passati “dal discorso della montagna, alla montagna dei discorsi”: quello che la Lettera pastorale possa restare un “pio esercizio letterario del vescovo” senza nessuna incidenza nella vita delle comunità e nel cammino pastorale ordinario dei credenti. In realtà la Lettera pastorale del vescovo è un atto di magistero oltremodo significativo per una Chiesa locale che non può non “dar frutto” nel rinnovamento e nella progettualità pastorale. Pertanto il Vescovo si chiede: che fare, allora, per evitare questo rischio mortificante?
Ho immaginato – dice il Vescovo – di chiedere l’aiuto di tutti, come si dice ab ovo. In fondo il vescovo ha il compito di portare a sintesi quanto lo Spirito suggerisce alla Chiesa, al popolo santo di Dio, nella porzione di gregge affidatogli. Ecco dunque il perché di questa breve traccia (che alleghiamo a questa notizia): organizzare l’aiuto che tutto il popolo di Dio a cominciare dai presbiteri può dare.

La misericordia non è “un sentimento o una emozione” (bando perciò ad ogni psicologismo), ma è l’atto stesso con cui Dio sempre si pone di fronte alla realtà che non è Lui stesso, la sua creazione, le sue creature. Alleghiamo un questionario, da sottoporre all’attenzione del Presbiterio, del Consiglio Pastorale Diocesano e dei Consigli Pastorali Parrocchiali. 

Il Vescovo chiede in particolare ai presbiteri di personalizzarlo, rendendolo eventualmente anche più concreto, per riferimento alla loro conoscenza specifico del territorio e della vita quotidiana dei cristiani nelle loro comunità parrocchiali.
Mi aspetto, dunque,- scrive Mons. Staglianò – una ampia e puntuale consultazione e un serio discernimento pastorale nell’interpretare il mistero della misericordia di Dio, di quest’atto benedicente che prelude alla composizione di un’umanità nella quale possa splendere la bellezza della creazione. Quest’ultima infatti custodisce nel suo intimo quell’alito di vita (Gen 1,30: nefesh hayyah) che non soltanto è il segno visibile della sollecitudine di Dio, ma è anche l’ambito in cui quest’azione misericordiosa si rinnova nella contemplazione del cielo e della terra sempre nuovi «perché le cose di prima sono passate [ … ] Ecco io faccio nuove tutte le cose» (Ap 21,4 5).
Confidiamo nella vostra accoglienza e collaborazione, perché la Lettera pastorale possa essere espressione di un sentire comune di una Chiesa che, nel conformarsi a Dio misericordioso, dà testimonianza di autentica conversione.

A tal fine è importante attivare il processo di consultazione e di discernimento popolare previsto per la stesura della Lettera pastorale sulla misericordia di Dio, responsabilizzando gli snodi della cinghia di trasmissione che deve far arrivare nelle mani del Vescovo gli esiti ottenuti dalla divulgazione dei questionari nei nostri vicariati.
I Consigli Pastorali Parrocchiali, convocati ad hoc, dopo aver personalizzato e reso il questionario più aderente alle concrete realtà comunitarie e territoriali, sceglieranno il metodo di consultazione e di lavoro (trattarlo all’interno del CPP stesso; diffondere il questionario e ritirarlo durante le celebrazioni eucaristiche di una domenica prestabilita; confronto a gruppi, sondaggi, etc. etc.). Dopo la consultazione lo stesso CPP procederà alla stesura della sintesi parrocchiale che verrà fatta pervenire al Coordinamento Vicariale per la redazione del sunto vicariale entro il 22 gennaio 2011. Ogni coordinamento vicariale si premurerà di far arrivare entro il 14 febbraio 2011 la sintesi del vicariato in Curia al Vicario episcopale per la pastorale, don Rosario Gisana.

Il questionario va restituito compilato in Curia via Fax. 0931-573310 o all’Ufficio Comunicazioni Sociali attraverso la mail
 comunicazionisociali@diocesinoto.it

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