Sigillo del gemellaggio tra Noto e Butembo-Beni

La devozione a Maria Santissima Scala del Pararadiso si sta diffondendo nella diocesi gemella di Butembo-Beni in modo prodigioso.
Tutto cominciò nel gennaio 2008 quando, in occasione della visita dell’allora vescovo di Noto mons. Mariano Crociata a Butembo-Beni, la delegazione netina portò in dono alla diocesi gemella anche una immagine in tela (m. 2×1,30) riproducente la Madonna della Scala venerata nel santuario di Noto. Il vescovo di Butembo-Beni, mons. Melchisedech, pensò bene di intitolare a Maria Santissima Scala del Paradiso la nuova parrocchia del quartiere  Vutetse di Butembo, e di collocare la prodigiosa immagine nella nuova chiesa parrocchiale. In seguito, nel gennaio 2010, con la visita a Butembo Beni di mons. Antonio Staglianò, l’immagine della Madonna della Scala fu distribuita nella diocesi gemella in centinaia di copie formato santina.
Da allora, la chiesa è divenuta un luogo di pellegrinaggio, con tantissima gente che anche da varie parti della diocesi vi si reca per per venerare la Virgie Marie Échelle du Paradis. Il Parroco attuale, l’abbé Thierry, coadiuvato  dai vicari parrocchiali Ildéphonse, Jean-Pierre e Armel (tutti giovani, il più anziano tra loro è stato ordinato sacerdote appena otto anni fa), sta facendo leva sulla devozione alla Madonna della Scala per una intensa catechesi popolare. Un approfondito studio storico teologico di mons. Salvatore Guastella sulla Madonna della Scala, tradotto in Francese e Swahili, sta facendo il giro di tutti i settori della parrocchia e delle comunità di base (più di 60.000 abitanti), diventando strumento prezioso di catechesi. Su pressante richiesta dei fedeli, l’abbé Thierry è andato in Uganda (a Butembo e in gran parte del Congo non ci sono tipografie) per far stampare l’immagine della Madonna in un formato atto ad appenderlo sulle pareti di casa. Con le risorse economiche disponibili è riuscito a riprodurne 2.000 copie.
Nel frattempo, un padre assunzionista belga che si trova a Butembo da 45 anni, p. Joseph Delvoldre, vista l’espansione della devozione, ha fatto dipingere da un pittore locale l’immagine di Maria Scala del Paradiso su un grande affresco nella nuova parrocchia del Santissimo Sacramento nel quartiere di Lyambo, sempre nella città di Butembo. Anche questa parrocchia sta diventando sempre più un polo di espansione della nuova devozione alla Vergine.
Ma l’espressione più viva dell’amore dei fedeli per Maria Scala del Paradiso si esprime certamente nel canto in lingua Kinande Omungasi w’elubula  (La Scala del Paradiso) che, composto da meno di due anni, è conosciutissimo in tutta la diocesi, grazie anche all’incisione su CD e DVD, ed è diventato il canto più popolare e più eseguito nelle liturgie. Anche nelle parrocchie più sperdute e povere, dove non arrivano le onde radio e pochissimi hanno la possibilità di ascoltare audiocassette e CD musicali, questo canto è ormai conosciuto. È quanto ho accertato per esempio andando a visitare la lontana parrocchia di Visiki.
La radio diocesana, Radio Moto, che manda in onda le canzoni con dedica, attesta che il canto più     richiesto dalla gente è senza ombra di dubbio Omungasi w’elubula . In particolare, il lunedì sera, alle ore 21, viene mandata in onda una trasmissione intitolata Action de grâce et chants des croyants, durante la quale i radioascoltatori esprimono in diretta il loro ringraziamento a Dio e chiedono l’ascolto di un canto. Ebbene, non solo i cattolici richiedono Omungasi, ma anche i protestanti (il conduttore chiede sempre la religione di appartenenza).
Maria Santissima Scala del Paradiso, per accelerare l’ecumenismo, chiama a collaborare anche i bambini. Infatti, sono moltissimi i bambini di famiglie protestanti che imparano Omungasi w’elubula  dai bambini di cattolici, giocando in strada, e ritornano sovente a casa con il canto in bocca. E la cosa più bella è che i genitori non solo non trovano niente da ridire, ma li ascoltano con piacere.