Desideriamo offrire ai nostri lettori una scheda sintetica per leggere i quesiti referendari. Siamo convinti che la libertà di coscienza è un principio fondamentale ma non può essere consegnata alla neutralità, specie quando sono in gioco valori irrinunciabili come i doni che Dio stesso ha dato agli uomini: l’acqua, la salute e l’uguaglianza. Dono di Dio, l’acqua è un bene di tutti e per tutti; è la vita stessa che necessita di un bene così prezioso, costitutivo dell’equilibrio naturale. Affidarne la gestione ai privati è un delitto contro natura che modificherebbe la società umana, una inversione di tendenza gravissima a favore di appetiti difficilmente controllabili. Per quanto concerne il dilemma tra risparmio energetico e tutela della salute, siamo di fronte a due grandezze incommensurabili, due ordini di valori che possono coesistere in un sistema integrato che, ancora una volta, non metta in primo piano il lucro ma la vita. Troppi interessi ruotano attorno al problema energetico e la difesa di tali interessi è affidata alla politica, a pochissime persone che hanno il potere di determinare il destino di intere popolazioni. Il recente disastro nucleare del Giappone ha mostrato l’Imperatore e il Primo ministro giapponesi in ginocchio davanti alle vittime, davanti ad una tragedia che fa notizia per qualche settimana e poi lascia una scia di sofferenze indicibili per decenni. Infine una breve considerazione sulla uguaglianza tra gli uomini. Per troppo tempo gli uomini sono stati considerati diseguali di fronte alla legge: le società schiaviste, feudali, aristocratiche hanno marginalizzato i meno abbienti e li hanno privati di un principio presente all’atto della Creazione: l’uguaglianza interfaccia della libertà. Infatti non c’è vera libertà senza uguaglianza e viceversa. Con la nascita dei sistemi democratici ogni forma di disuguaglianza va eliminata e ovviamente non va introdotta, se l’ordinamento non la prevede. In un momento di crisi come l’attuale, i ricchi diventano sempre più ricchi e le fasce di povertà aumentano. Le Caritas diocesane e parrocchiali ne sanno qualcosa. Non aggiungiamo altre sperequazioni come il preteso legittimo impedimento che sottrarrebbe una carica istituzionale all’imparzialità della legge. La Costituzione ci consegna il dovere di difendere questi valori e uno strumento, il Referendum, per esprimere la volontà popolare. Il 12 e 13 giugno manifestiamo il nostro SI per questi valori universali.
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