Maria donna e madre di Misericordia

Un’ interessante veglia Mariana si è tenuta a Pozzallo il 13 Maggio 2012, alle ore 17.30 a cura della Consulta Diocesana delle Aggregazioni Laicali. Numerosi i gruppi e i partecipanti provenienti dai diversi vicariati della Diocesi, circa trecento. Don Gaetano Asta, delegato diocesano del CDAL, ha dato il benvenuto a tutti i presenti illustrando le modalità di svolgimento della veglia e soffermandosi, in particolare, sul momento che ci accingevamo a vivere: preghiera comunitaria attraverso la quale creare unità e relazioni sempre più positive tra i vari gruppi laicali. Don Asta ha presentato la Prof.ssa Tina Buccheri, docente di Sociologia presso l’Istituto di Scienze Religiose S. Metodio di Siracusa, la quale, a sua volta, ha ringraziato tutti i responsabili e i convenuti per l’invito e la partecipazione.

 
La veglia si è snodata in quattro “momenti mariani” ciascuno dei quali ha avuto inizio con l’ambientazione del brano evangelico e quindi la lettura della “Parola” e l’approfondimento da parte della Prof.ssa Tina Buccheri e canto finale.
Il primo momento di preghiera ha riguardato la “Visitazione – Magnificat” (Lc 1, 46-56), seguito dalla meditazione da parte della prof.ssa Tina Buccheri la quale ha sapientemente colto quegli aspetti che spesso sfuggono al cristiano praticante e cioè: il farsi prossimo non donando il superfluo in termini di beni materiali (anche quelli sono necessari) ma mettendosi a disposizione dell’altro in termini di tempo e di benevolenza spirituale. L’altro aspetto riguardante sempre il primo brano della Parola è il concetto di uomo – persona: l’uomo è tale – ha ribadito la relatrice – nella misura in cui riconosce nell’altro, compreso lo straniero, la sua stessa umanità, se non si è capaci di questo non si è uomini nel senso pieno del termine.
Il secondo momento ha approfondito “Maria alle Nozze di Cana” (Gv 2, 1-11).
Anche in questo caso la Prof.ssa Buccheri ha presentato uno spaccato di Donna-Madre come prototipo del principio femminile; Donna-Madre che capisce l’altro quando è nel bisogno ed interviene, quindi Madre che si adopera affinché il figlio si metta alla prova, si manifesti e si riveli con il primo miracolo. Maria invita gli inservienti e dice loro: “fate quello che vi dirà”; quindi Madre co-protagonista di Gesù nel primo miracolo.
Il terzo episodio ha contemplato “Gesù e sua Madre” (Gv 19, 25-27). “Momento tragico” – lo definisce Tina Buccheri – “lo scandalo della Croce”. Con la passione, la morte e la resurrezione si manifesta il ruolo delle donne nel testimoniare i valori della vita quali beni comuni, cioè quelli che appartengono a tutti. Gesù nella sua vita terrena ha avuto grande apprezzamento per le donne ed ha espresso tutta la sua misericordia in tempi in cui le donne non godevano di grande considerazione, non avevano alcun valore. Così, come il Verbo ha avuto bisogno del grembo di una donna per farsi carne, allo stesso modo il dolore ha avuto ed avrà bisogno di un grembo per trovare consolazione. La relatrice ha sviluppato, in questo terzo momento, interessanti punti di riflessione e una visione nuova della donna.
Nel quarto ed ultimo “momento” (Lc 1, 39-45), si è riflettuto sull’”Assunzione della Beata Vergine Maria”, definita Festa della speranza cristiana: festa dei credenti, festa di ciascuno di noi, festa di ciò che saremo. “Per recuperare la dimensione della speranza – afferma la Buccheri – dobbiamo percorrere la stessa via di Maria con la sua stessa storia. Maria madre dell’umanità ai piedi della croce ci concepisce e ci genera. La misura della santità nei cristiani è la capacità di fare sempre la volontà di Dio anche quando questa volontà sconvolge i nostri piani”.
In definitiva la prof.ssa Buccheri ha tracciato un profilo di Donna che va al di là di ogni letteratura, anche moderna, sul “femminile” immergendo tutti i partecipanti in un continuo crescendo di spiritualità mariana che ha toccato le corde più intime di ciascuno; così come la preghiera a Maria, recitata a conclusione della Veglia , scritta dal nostro Vescovo, è stata pregna di liricità poetica, quasi rara.
Ha concluso Padre Asta ribadendo: “in Maria contempliamo la bellezza della sua umanità così come ci dice il nostro Vescovo e come afferma nei suoi scritti. E’ necessario in questo tempo nel quale impera l’amicizia virtuale, tessere relazioni umane realizzando il comandamento dell’amore. Maria non è l’irraggiungibile ma Colei che ci spinge ad essere sempre più donne e uomini belli nelle nostre relazioni”. Esorta infine, don Gaetano Asta a custodire tutto ciò nel cuore e nella vita delle AA.LL., nelle relazioni umane e nei carismi: l’identità di ciascuna spiritualità si rafforza nella conoscenza, nella relazionalità e nell’amore reciproco.
Suor Vittoria, delle Sorelle Francescane della Carità, ha coinvolto i partecipanti in un simpatico fuori programma con dolci, canti e danza.
Grazie al Signore e a tutti gli organizzatori e gli intervenuti per questo pomeriggio di gioia vera.