Lo scorso 31 maggio, alla presenza del Vescovo, Mons. Antonio Staglianò e delle autorità civili e militari della cittadina, si è svolta la cerimonia della posa della prima pietra della costruenda nuova parrocchia di Portopalo di Capo Passero. Alla cerimonia era presente anche un gruppo di fedeli della parrocchia gemellata di Isola Capo Rizzuto, dedicata alla Madonna greca, guidata dal parroco, don Edoardo Scordio. Ad accogliere la delegazione di Isola il parroco di Portopalo, don Gianluca Manenti. La nuova parrocchia sorgerà in un’area molto vasta in contrada Pizzuta. I lavori dureranno 18 mesi e prevedono oltre alla realizzazione della seconda chiesa, anche l’edificazione dei locali di pertinenza della parrocchia, che saranno dedicati al beato Antonio Rosmini. Il costo previsto dell’opera è di circa 2 milioni di euro, somma stanziata dalla Conferenza episcopale italiana per venire incontro alle esigenze di una cittadina, cresciuta negli ultimi anni in misura notevole. L’attuale edificio sacro, dedicato a San Gaetano, ha risposto fino ad oggi alle esigenze della comunità della cittadina marinara. Dopo l’episodio dell’incendio accaduto nell’estate dello scorso anno, la Chiesa si è resa inagibile e fervono i lavori per restituirla il prossimo 8 dicembre al culto. Portopalo potrà contare, così, su due chiese. Nella brochure di presentazione dell’opera, è detto, tra l’altro, che il progetto dell’erigenda nuova Chiesa “tende a realizzare un’opera che guidi i fedeli verso l’edificio sacro anche mediante le suggestioni offerte dall’area con il suo naturale e particolare declivio verso il mare. Anche in tal modo va letta la scelta per il piano della Chiesa di una quota di circa cinque metri inferiore rispetto al principale piano stradale d’accesso all’area. Da ciò deriva un “naturale richiamo orografico” che convoglia verso uno spazio protetto dalla quotidianità cittadina, e dai conseguenti disturbi funzionali ed acustici, così privilegiando suoni, colori e luci provenienti dal mare”. In questa prospettiva , molto felice è sembrata la decisione di dedicare il complesso parrocchiale dell’erigenda chiesa alla Madonna Greca, Eleusa, Madre della Misericordia , la «Madonna che viene dal Mare». “Una pia leggenda molto diffusa tra il popolo – scrive Salvatore Cristofaro di San Marco Argentano, nel testo: In onore di Maria Vergine madre di Dio, che si venera in Isola come protettrice sotto il titolo di Madonna Greca. Edizione. 3°, Catanzaro, 1896 – narra che l’effigie della Beata Vergine provenga dall’Oriente e che sia approdata miracolosamente presso l’insenatura di Capo Rizzuto e ritrovata da un pastore. Questo pastore, di cui la tradizione non menziona il nome, mentre guidava il suo gregge al pascolo, lungo la battigia dell’azzurro mare avrebbe visto una tavola “ondeggiante e luccicante sulla superficie delle acque, che si spingeva lievemente verso il lido”. Si tratta, ovviamente, del lido di Isola Capo Rizzuto, alla cui comunità quella di Portopalo vuole gemellarsi. Due comunità che vivono le stesse avventure sul fronte del medesimo mare, rafforzate da oggi, sotto la protezione della Madonna Greca, Eleusa, Madre della Misericordia, da un comune rapporto umano e di fede.
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