L’omelia di Mons. Staglianò la Domenica di Pasqua: “lasciarsi interrogare dall’evento pasquale”

Il nostro Vescovo, Mons. Antonio Staglianò ha porto un forte appello ai numerosi fedeli che assiepavano la Basilica Cattedrale di Noto per il solenne Pontificale del giorno di Pasqua. Nella sua riflessione ha esortato i fedeli a lasciarsi interrogare dall’evento pasquale, a non sprecare questo dono della grazia per recuperarsi alla gioia che scaturisce dall’annuncio pasquale. Certo, tante sono le gioie che la società, di stampo mercantile e che tratta l’uomo come un oggetto da usare, offre nei tanti ipermercati, ma solo la gioia che sgorga dall’incontro col Risorto libera l’uomo dall’individualismo, dalla crisi di identità e dal calo di fervore. Solo lasciandosi guidare dal Cristo risorto l’uomo può liberare l’umano che è in tutta la sua bellezza, ritornando ad essere un uomo veramente nuovo nei rapporti con se stesso, il prossimo, il creato. La luce della Pasqua attende di poter splendere nella vita delle nostre famiglie e della società tutta, soffocata dalla cultura del provvisorio che la privadella contemplazione della trascendenza nella pur fragile realtà immanente. Come noi possiamo avvicinare il mistero? Diventando “credenti”, non semplicemente “religiosi”; il religioso, ahimè, come tanti cristiani di oggi, prega, rispetta i riti, conosce anche tanto di Dio, ma non lo segue, non lo accoglie nella sua vita come Signore. Il religioso non ha una vera vita spirituale, compie azioni religiose, ma non permette a Dio di rivoluzionargli l’esistenza, va in chiesa, ma nella vita vive come se non ci andasse. Mons. Staglianò ha voluto, durante l’omelia di Pasqua, aiutare i presenti a vivere la Pasqua di Gesù nella loro vita. Il Padre ha mandato lo Spirito perché la vita veramente nuova e straordinaria, seppure nella ordinarietà del suo svolgimento, inaugurata con la Pasqua di Gesù, potesse raggiungere ed illuminare l’esistenza di ogni uomo. Solo la vita del “credente” può sperimentare i frutti dell’incontro col Cristo pasquale e diventarne fedele e gioioso testimone.