MESSAGGIO DEL VESCOVO ANTONIO AI GIOVANI

Carissimi,

prescindendo dall’operazione “ideologica” che in Sanremo ha avuto luogo, per esempio, quando gli artisti invitati hanno cantato con in mano un nastro “arcobaleno” mentre in parlamento si discuteva sulle unioni civili (interpretate come “nozze gay”), si deve ammettere che questo appuntamento canoro diventa sempre più importante come “un tempo e uno spazio” di comunicazione plurale di visioni del mondo e della vita. I temi trattati sono tanti e tutti, ovviamente, “umani”: il fallimento, la delusione, la chiusura, il disagio sociale e la depressione dell’economia, l’odio da respingere, il tempo che scorre nel vuoto della superficialità, la donna, la relazione tra gli uomini e, soprattutto, l’amore. C’è una comune concordanza nella critica alla società dell’ipermercato e la sua mentalità consumistica e materialistica. Penso alla Borsa di una donna di Noemi e a quei “milioni di scontrini, inutile anestetico del suo dolore” e alla “folla in coda negli store dell’inutilità” in Amen di Francesco Gabbani. Tanti saluti da Città del Messico, dove mi trovo in pellegrinaggio con 9 sacerdoti e 23 fedeli laici, +don Tonino