“Ti siamo grati per tutti quei gesti di carità operosa che con intelligenza, capacità comunicativa e organizzativa hai saputo mettere in atto in cinquanta anni di servizio nella comunità a te affidata per edificare una chiesa missionaria”. Con queste parole del nostro Vescovo Antonio si sono conclusi i festeggiamenti per i 50 anni ininterrotti di Ministero Pastorale (1967-2017) di Don Umberto Bonincontro al SS. Salvatore di Modica. Una “festa di famiglia”, come è stata definita dal comitato organizzatore, che in quattro giorni ha visto due momenti di riflessione sul ministero pastorale – Don Mario Gugliotta, Don Ignazio Petriglieri- una veglia di preghiera animata da P. Vittorio Bonfanti , missionario dei Padri Bianchi e un Concerto del Coro polifonico “Claudio Monteverdi” diretto dal M° Orazio Baglieri, all’organo M° Giorgio Cannizzaro. La partecipata solenne celebrazione Eucaristia presieduta dal Vescovo domenica scorsa, 8 gennaio, alla presenza delle autorità civili e militari, ha rappresentato il momento centrale per la comunità parrocchiale e per i tanti amici, provenienti da ogni parte della Diocesi, per manifestare l’affetto, la stima e la gratitudine a Don Umberto per il suo lungo e fecondo servizio pastorale. In un servizio così lungo e intenso, ha detto il nostro Vescovo, il pentimento per i possibili sbagli e per gli inevitabili errori umani, va a braccetto con la gratitudine per il tanto bene seminato. Un impegno iniziato, ha sottolineato Mons. Staglianò, all’indomani del Concilio Vaticano II che continua, con lo stesso entusiasmo, ancora oggi. Facendo riferimento al teologo luterano tedesco Dietrich Bonhoeffer, protagonista della resistenza al nazismo, morto in un campo di concentramento, il Vescovo ha voluto esaltare la tenacia di Don Umberto che continua a spendersi per la sua comunità dopo ben cinquanta anni di fatiche. “Può darsi che domani abbia inizio l’ultimo giorno – scriveva Bonhoeffer – allora metteremo volentieri da parte il lavoro per un futuro migliore, ma non un attimo prima”. Dopo averlo ringraziato per “il modo di fare signorile”, il nostro Vescovo, rivolgendosi affettuosamente a Don Umberto, ha concluso dicendo “mi sentirei di chiederti di impegnare adesso la stessa creatività pastorale di quel tempo conciliare sulle novità organizzative delle parrocchie di oggi. Penso alle comunità di parrocchie e a quella comunione tra i presbiteri che sarà la condizione indispensabile per la nuova evangelizzazione del presente e del futuro”.
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