Non lasciarsi vincere dalla sfiducia e dallo scoraggiamento. Guardare alle difficoltà sul piano familiare, sociale, come pure su quello ecclesiale, non come a una sconfitta annunciata o già subita, ma come ad una sfida da affrontare e superare. Ascoltare e raccogliere le risorse umane e spirituali per individuare il percorso futuro e rispondere alla chiamata del Signore. Ecco ciò a cui la figura di Maria Ss. Scala del Paradiso richiama oggi la comunità diocesana. A sottolinearlo è stato il Vescovo Mariano Crociata nel corso dell’omelia tenuta davanti alle migliaia di fedeli che il 23 aprile hanno partecipato all’annuale pellegrinaggio al Santuario della Scala. Un giorno particolare di grazia per la diocesi netina in cui “la nostra Chiesa si riscopre non solo mariana – ha detto Mons. Crociata – ma anche pellegrina”, come Maria e con Maria, figura esemplare di pellegrina della fede, come ricorda Giovanni Paolo II nell’enciclica Redemptoris Mater. D’altra parte, “ogni essere umano può giungere alla coscienza che la sua vita è un cammino” ha detto il Vescovo. L’unica differenza è che per i credenti questo cammino si snoda in un orizzonte “straordinariamente vasto e coerente, poiché sappiamo di avere origine da un amore infinito di Padre, che non si stanca di attenderci e anzi di preparare il nostro arrivo”. Una certezza di fede che “tuttavia non allevia il peso, la fatica, l’imprevedibilità del cammino” ha ricordato Mons. Crociata pensando alle tante famiglie in affanno per le difficoltà economiche a motivo anche delle lacerazioni affettive e matrimoniali, al disagio sociale delle nuove generazioni, non solo nelle forme estreme e drammatiche che le cronache riportano ma anche nella forma più diffusa della disaffezione allo studio, al lavoro, all’impegno assiduo e operoso, in una condizione sociale segnata da relazioni interpersonali improntate a scarsa o nessuna considerazione per la dignità delle persone. “In questo clima sociale e spirituale il nostro pellegrinaggio – ha sottolineato – non vuole essere un momento di evasione e di rifugio religiosamente connotato. Esso è invece un incontro che ci comunica, attraverso Maria, la consolazione e la speranza che vengono da Dio in Gesù, al quale ella ci dice di guardare per ascoltarlo e fare ciò che egli ci dirà”. Maria, infatti “è scala non perché accorcia la distanza tra due luoghi – ha spiegato Mons. Crociata – ma perché mostra nella sua persona e nella sua preghiera una relazione con Dio già accolta e realizzata”. Il paradiso, infatti, non è un altrove. E’ “un modo altro di vivere e di essere già qui e ora. Il paradiso è lo Spirito – ha aggiunto il Vescovo -, il paradiso è Dio; dove c’è Dio, c’è già in germe il paradiso. Dio non abita un luogo; abita le persone e le relazioni”. La celebrazione si è conclusa con la recita della nuova preghiera dedicata alla Vergine, scritta da Mons. Crociata e consegnata ai fedeli in una immaginetta. Infine il Vescovo ha annunciato alla comunità diocesana la prossima ordinazione di tre nuovi diaconi che si terrà in Cattedrale il 5 luglio.
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