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Noto. Apertura della Porta Santa nella Basilica Cattedrale

 Dopo l’apertura della Porta Santa nella Basilica di San Pietro a Roma, con cui Papa Francesco ha dato avvio al Giubileo della misericordia per la Chiesa universale, adesso saranno aperte le Porte Sante nelle singole Chiese locali. Nella nostra Diocesi di Noto il rito di apertura si svolgerà sabato 12 dicembre, alle ore 18 e sarà presieduto dal nostro Vescovo Mons. Antonio Staglianò. Tutta la comunità diocesana si ritroverà per questo momento così significativo che mette al centro la misericordia di Dio offerta in Cristo ad ogni uomo, con l’impegno di tutta la Chiesa di incarnare in mezzo agli uomini l’amore cristiano, attraverso il Vangelo proclamato con le opere.
In quest’anno giubilare straordinario, fortemente voluto da papa Francesco, la prima Porta santa si è aperta a Bangui, in Africa, a ricordarci come il nostro cuore deve sintonizzarsi con quello di Dio che guarda ai poveri come suoi prediletti e vuole che la porta si apra come cuore che vede e decide coraggiosi passi di giustizia e di condivisione. Porte sante diventano anche quelle delle cattedrali e, per noi, di una chiesa per vicariato, per ribadire la comunione nella Chiesa locale e il rapporto con la città che chiede alle parrocchie una testimonianza concorde e capace di radunare comunità. E per sottolineare con forza che non può essere solo un “rito” il passare dalla Porta Santa ma che il rito deve spingere a una diffusa e corale pratica delle opere di misericordia corporale e spirituale, ci saranno le “Porte sante della carità” in tutti i luoghi di condivisione nati nel cammino della diocesi.

Noto. Mons. Salvatore Guastella nella Casa del Padre

 La Chiesa di Noto perde uno dei suoi più apprezzati sacerdoti. Mons. Salvatore Guastella, che lo scorso 29 giugno aveva celebrato i 70 anni di sacerdozio, ha raggiunto la Casa del Padre ieri, sabato 5 dicembre, all’età di 93 anni. “Presbitero illustre – è detto, tra l’altro, nel necrologio con il quale il Vescovo annuncia il pio transito -, zelante e storico insigne della nostra diocesi. Solerte operatore della pastorale giovanile , al servizio per un lungo periodo nella diocesi romana (38anni)”. Nella circolare inviata al clero il Vicario generale, Mons. Angelo Giurdanella, ha detto, tra l’altro “La Diocesi piange un figlio che ha lavorato, nel nascondimento e con semplicità di cuore, per la causa del Vangelo. Il Suo significativo passaggio tra noi rimarrà scolpito nella memoria di tutta la Diocesi per le Sue apprezzatissime e appassionate capacità di ricerca e di pubblicazione- oltre cento ndr – riguardante la storia della nostra Diocesi in molti dei suoi ambiti”. Mons. Guastella nasce a Noto il 26.01.1922. Il 29.06.1945 viene ordinato presbitero dal vescovo Mons. Angelo Calabretta e ricopre l’incarico pastorale di sacerdote rettore della chiesa di Santa Maria dell’Arco in Noto e di vice parroco presso la Cattedrale di Noto. In quegli anni insegna anche presso il Seminario Vescovile ed è particolarmente devoto di San Corrado e della Madonna della Scala. Si trasferisce a Roma negli anni ’70 e presta il suo servizio pastorale presso la parrocchia “S. Maria Stella Mattutina”. Alle attività parrocchiali affianca un instancabile impegno di storico della Chiesa netina e ritrova importanti documenti presso l’archivio del Vaticano e presso gli archivi della Curia netina. Per anni inoltre è stato l’animatore spirituale del folto gruppo dei “Netini di Roma” che ogni anno celebrano le festività di San Corrado presso la chiesa dei santi Cosma e Damiano, all’interno della quale si trova un quadro raffigurante proprio il nostro San Corrado.
“La Vita diocesana”, il giornale della nostra Diocesi, l’ha avuto da sempre assiduo e raffinato collaboratore. Al termine della celebrazione del suo 70mo di sacerdozio, presieduta dal Vescovo, Mons. Antonio Staglianò e concelebrata dal Vescovo emerito, Mons. Giuseppe Malandrino, Mons. Salvatore Guastella pronunciò questo breve e commovente discorso : “Alla vigilia della mia Ordinazione Presbiterale annotavo nel diario: ‘Signore Gesù, non confido per nulla in me. Sia il mio sacerdozio santo e fruttuoso, secondo la
tua santissima volontà a mio riguardo. Negli istanti della consacrazione presbiterale, intendo avere – sotto l’amorevole protezione della Madonna e del tuo Cuore quei sentimenti santi che mi hai ispirato e che ebbero tutti i santi sacerdoti nella loro ordinazione’” (Noto, 28 giugno 1945). Riferendosi, poi, esplicitamente, al giorno del suo 70mo di Ordinazione presbiterale, Mons. Guastella disse ancora: “Al Signore Dio, Uno e Trino, ho affidato e affido la mia vita e la mia salute sacerdotale e fisica, fiducioso sempre nella intercessione materna di Maria SS. Scala del Paradiso come anche del Patrono San Corrado Confalonieri. Il Signore Gesù, sommo ed eterno Sacerdote, benedica tutti coloro che mi ha messo accanto nella vita: genitori, parenti, educatori, confratelli e quanti mi hanno voluto bene e sopportato”.
Le Esequie, presiedute dal Vescovo, Mons. Antonio Staglianò, saranno celebrate lunedì 5 dicembre 2015 alle ore 11.00 nella Basilica Cattedrale

La Chiesa di Noto in festa per Mons. Corrado Lorefice

Grande gioia per le Chiese sorelle di Palermo e di Noto a motivo della Consacrazione Episcopale di Mons. Corrado Lorefice, novello Arcivescovo di Palermo, avvenuta sabato scorso, 5 dicembre. La solenne liturgia di Ordinazione, nella Cattedrale di Palermo, ha visto la partecipazione dei Vescovi della Sicilia, del clero di Palermo e di Noto – presente quest’ultimo con una nutrita rappresentanza di presbiteri e diaconi – e di un gran numero di fedeli che hanno gremito l’interno e l’esterno dell’edificio sacro.
Il Cardinale Paolo Romeo, predecessore di Lorefice alla guida della Chiesa Palermitana, ha imposto le mani sul capo dell’eletto e ha pronunciato la solenne preghiera di consacrazione. Il nostro Vescovo, Mons. Antonio Staglianò e Mons. Paolo De Nicolò, sono stati i vescovi concosacranti. Prima del solenne rito, don Corrado ha salutato la città in Piazza Pretoria, accolto dal Sindaco Orlando e dai rappresentanti delle istituzioni.
Compiuto il rito dell’Ordinazione, è stata la volta della consegna dei segni: la mitra, l’anello, il vangelo. E infine il pastorale, che gli è stato consegnato dal suo predecessore che gli ha lasciato la cattedra. Don Corrado si è poi seduto tra lacrime di commozione, mentre un applauso durato diversi minuti ha salutato l’insediamento del nuovo Arcivescovo.
Presenti anche numerose autorità tra cui il Presidente della Regione, Rosario Crocetta, e il sottosegretario Davide Faraone. Dopo la benedizione, Don Corrado ha salutato e abbracciato tutti, partendo dai membri delle altre confessioni cristiane, ai rappresentanti del mondo musulmano ed ebraico. 
“Gioia immensa e commozione per l’evento dell’Ordinazione Episcopale di don Corrado, Arcivescovo di Palermo” ha dichiarato il nostro Vescovo, Mons. Staglianò, che nel suo indirizzo di saluto ha sottolineato il desiderio di “guardarlo come ad un esempio” nell’impegno della testimonianza dell’amore di Cristo, specialmente ai poveri e agli ultimi della nostra società.
“La scelta del Santo Padre di destinare don Corrado alla sede di Palermo – ha dichiarato ancora il Vescovo Staglianò – vuole ribadire ed esaltare quella sensibilità ecclesiale per i poveri che don Corrado ha ben maturato negli anni del suo ministero dentro una ‘traditio’ vivente nella nostra amata Chiesa locale di Noto, anzitutto nel II Sinodo diocesano – Riscoprire Gesù lungo le nostre strade-, poi nel lavorio instancabile di tanti sacerdoti, veri pastori tra la gente che amano Gesù, e infine nella concretezza – in ‘fatti e opere di Vangelo’, richiesti da Gesù -, del nostro quotidiano impegno caritativo a favore non solo di tutti i poveri, ma dei poveri tutti”.
 
La Chiesa di Noto, Vescovo e popolo di Dio, si stringe attorno a Mons. Lorefice, sostenendolo con la preghiera a sostegno del suo servizio pastorale al gregge di Cristo che è in Palermo.

Noto. Aprono due mostre presepiali nella chiesa di San Domenico

Dal 3 dicembre 2015 al 6 gennaio 2016 presso la chiesa di San Domenico (piazza XVI Maggio) in Noto, sarà possibile visitare due mostre allestite in occasione delle prossime festività natalizie: “Il Presepe Napoletano”, mostra di statue del presepe napoletano provenienti da importanti collezioni private, a cura della Diocesi di Noto e del Comune di Noto. L’altra mostra “Regem angelorum”, riguarda statue di bambinelli della collezione “Tanino Golino Museo Devozioni Popolari Canicattini Bagni”, a cura della Soprintendenza per i BB.CC.AA. di Siracusa U.O. IX Beni Demoetnoantropologici.

 
 
Le due mostre saranno inserite nell’ambito della manifestazione natalizia Venite Adoremus VI Edizione, a cura della Cooperativa Etica Oqdany. Ambedue le mostre saranno presentate in un convegno – con la presenza del nostro Vescovo – che si svolgerà nella chiesa di San Domenico in occasione dell’inaugurazione, il 3 dicembre 2015 alle ore 17.00, col seguente programma:
 
Saluti introduttivi
Dott. Corrado Bonfanti, Sindaco di Noto
Dott.ssa Rosalba Panvini, Soprintendente BB.CC.AA. Siracusa
 
Interventi
Dott. Rosario Bianco: Il presepe moderno tra tradizione ed innovazione
Prof. Renato Pricolo: L’arte presepiale nella realtà socio-culturale della Napoli del XVIII secolo
Dott. Catello Maresca: Il presepe napoletano di Carlo V di Borbone
 
Modera
Dott. Salvatore Maiore, Direttore Ufficio Diocesano BB.CC.EE. – Curia Vescovile di Noto
 
Intervento conclusivo
Mons. Antonio Staglianò, Vescovo di Noto: Il presepe nel “rischio” dell’estetizzazione del Cristianesimo
 
 

Noto. La Diocesi di Noto e la Cooperativa sociale “Si può fare” per un progetto di inclusione sociale

 Giorno 27 Novembre 2015, presso il Seminario Vescovile di Noto è stato sottoscritto un Protocollo d’Intesa relativo al progetto promosso dalla Cooperativa Sociale “Si può Fare”, in collaborazione con la Diocesi di Noto, nella persona del Vescovo Mons. Antonio Staglianò, con il Consorzio “Cascina Clarabella”, un’azienda operante nel bresciano, “Natura Iblea” che opera a Ispica (RG), “Ristorazione Oggi” con sede a Milano e il Dipartimento di Salute Mentale dell’ASL 8 di Siracusa.
Alla firma dell’accordo erano presenti numerose rappresentanze del mondo politico, lavorativo, sanitario, a sottolineare la volontà di una cooperazione solidale a vantaggio delle fasce più deboli della società, per un’iniziativa che è stata sostenuta e caldeggiata anche dal Vescovo di Noto sin dall’inizio del suo servizio pastorale nel nostro territorio, allorquando diede disponibilità piena all’utilizzo di terreni della Diocesi per progetti di inclusione sociale di categorie povere e disagiate.
“Il progetto nasce dall’idea che l’’agricoltura sociale’ – ha detto Francesco Caristia, presidente della cooperativa “Si può fare” – ha la capacità di generare benefici mediante l’attività produttiva e l’utilizzo di beni e strutture aziendali nei confronti di soggetti deboli, favorendo l’inclusione sociale di soggetti con sofferenza psichica, mediante percorsi educativo-formativi capaci di fornire abilità e competenze per l’indipendenza nella vita quotidiana e di relazione”.
Nel suo intervento, Mons. Staglianò ha evidenziato come la firma di questo accordo rappresenti un segnale forte ed eloquente di solidarietà e di promozione umana, non esitando a definirlo come un “miracolo”, al pari di quelli operati da Cristo. “Questo miracolo – ha dichiarato Mons. Staglianò – strappa la nostra società dalla schiavitù di certi demoni che ci disumanizzano, come il demone dell’egoismo e dell’indifferenza, che ci impediscono di guardare con occhi limpidi le reali necessità di tanti nostri fratelli”. Richiamando Papa Francesco, il Vescovo ha rimarcato l’impegno di una economia “nuova”, basata sulla condivisione e sull’inclusione sociale di quanti – secondo le logiche mondane del potere e dell’accaparramento – vengono qualificati come “scarto” di una società dell’ipermercato dove tutto si compra e tutto si consuma. “Questo progetto oggi diventa realtà – ha concluso Mons. Staglianò – un miracolo più che mai possibile, una ‘moltiplicazione dei pani e dei pesci’ che nasce dalla nostra capacità di condividere e di solidarizzare con i più deboli di questa nostra terra”.
Il Vescovo ha voluto dedicare questo evento all’eletto Arcivescovo di Palermo, Mons. Corrado Lorefice, così sensibile al tema della povertà e al desiderio di una Chiesa povera per i poveri. L’impegno della Diocesi di Noto in questo progetto di promozione sociale è il più bel dono che la Chiesa netina posso fare a don Corrado, alla vigilia della sua Consacrazione Episcopale.
 

Noto. Riapre la mensa dei poveri

Giorno 9 dicembre 2015, riapre la mensa dei poveri a Noto con la presenza del nostro Vescovo Mons. Antonio Staglianò che la inaugurerà alle ore 12, all’indomani dell’apertura della Porta Santa a Roma per il Giubileo della Misericordia. La mensa, come ha più volte sottolineato il Vescovo, rappresenta un segno concreto di carità cristiana, un “gesto eucaristico” che impegna i credenti a dare corpo al comandamento di Cristo, che è l’amore fraterno e solidale, Vangelo incarnato che si annuncia soprattutto con le opere. La mensa è aperta per tutti i poveri di Noto, per un primo periodo nei giorni di
 
– Martedì, Giovedì e Domenica, alle ore 12:30,
 
– e da Sabato 2 Gennaio 2016 tutti i giorni allo stesso orario, eccetto il Lunedì e Martedì,
 
grazie all’aiuto dei volontari di alcune associazioni laicali e comunità religiose e di tutti quelli che vorranno ancora aggiungersi per vivere meglio ed insieme la terza virtù teologale della Carità.
Per info:
 
– fra Volantino, Diacono, Responsabile della mensa:
fravolantino@gmail.com
– Fratel Rino, coordinatore dei volontari della mensa:
331 94 512 73
 
 

Noto. Il 28 novembre i giovani si preparano al Natale con la veglia di Avvento organizzata dal Servizio di Pastorale Giovanile

Sito web Ufficiale www.giovaninoto.it
 
Sabato 28 novembre 2015 alle ore 19,30 si terrà la veglia d’avvento diocesana dei giovani. Sarà un percorso spirituale itinerante, dalla cattedrale di Noto fino a raggiungere la piazza della chiesa del SS. Crocifisso e del carcere, luogo nel quale i giovani ascolteranno la testimonianza di conversione di un carcerato. I giovani potranno conoscere meglio, durante la processione, sia la figura di Santa Maria Goretti, la giovane martire della purezza, che del suo assassino Alessandro Serenelli, che scontò la sua pena per ben trent’anni nel carcere di Noto, dove si compii il suo pentimento e la sua conversione. Il tema della veglia sarà: “Apri la porta del tuo cuore!”. Durante il cammino, saranno effettuate delle confessioni itineranti attraverso le quali i giovani potranno accostarsi al sacramento della confessione.
 
Papa Giovanni Paolo II aveva proposto Santa Maria Goretti come modello di vita ai giovani: “La nostra vocazione alla santità, che è la vocazione di chiunque sia battezzato, è incoraggiata dall’esempio della giovane martire. Guardatela, soprattutto voi adolescenti, voi giovani. Siate, come lei, capaci di difendere la purezza del cuore e del corpo; sforzatevi di lottare contro il male e il peccato, alimentando la vostra comunione con il Signore”. Così, San Giovanni Paolo II non temette di dire ai giovani: “Non abbiate paura di andare controcorrente, di respingere gli idoli del mondo”.
 
Nell’anno giubilare indetto da Papa Francesco sulla Misericordia di Dio, tutti i giovani del mondo si preparano alla GmG di Cracovia, che si terrà nel luglio del 2016, attraverso percorsi e itinerari di fede che ogni singola diocesi organizza durante l’anno pastorale appena iniziato. La Veglia di Avvento ci apre ad una serie di appuntamenti che i giovani della nostra chiesa diocesana vivranno nel corso dell’anno per poi celebrare dal 25 al 31 luglio 2016 la Giornata Mondiale della Gioventù assieme a Papa Francesco il quale, ci invita ad accogliere la buona notizia del Vangelo aprendo il cuore all’unica felicità possibile, quella che passa dall’attuazione delle beatitudini: “Beati i misericordiosi”. Nel calendario degli incontri di pastorale giovanile del prossimo anno, c’è un appuntamento che si pone in continuità con il Giubileo dei giovani: è l’incontro per i ragazzi dai 13 ai 16 anni che si svolgerà a Roma nei giorni 23/24/25 aprile 2016.
 
Alessandro Serenelli e Maria Goretti “ci incoraggiano a sperimentare la gioia dei poveri che sanno rinunciare a tutto, pur di non perdere l’unica cosa necessaria: l’amicizia di Dio… Cari giovani, Cristo che chiama anche voi sulla strada della santità”. Auguriamo a tutti i giovani della nostra diocesi di Noto di poter prendere parte a questi eventi a cominciare dalla Veglia di Avvento che sicuramente rimarrà impressa nel cuore di tutti noi.

Dichiarazione di don Stefano Modica in risposta alle critiche sugli aspetti scientifici del VI Convegno di Bioetica

Da fonti giornalistiche apprendiamo che il Convegno di Bioetica dal titolo: “Denudare il corpo denudare l’anima. Tempi e luoghi dell’umano: dall’estetica alla clinica”, svoltosi nelle città di Noto e Modica lo scorso 23-24 ottobre e che ha visto la partecipazione, in qualità di relatori, di docenti universitari nelle varie discipline, da quella medica, a quella giuridica, filosofica, teologica, psicologica e bioetica, avrebbe avuto per esclusivo tema una questione che non esisterebbe, la teoria del gender.

 
In effetti nel convegno sono state affrontate molte più tematiche di quante riportate da accecate e disinformate correnti ideologiche: dalla violenza domestica, alla relazione esistente tra natura e cultura; dall’educazione all’affettività al ruolo esercitato dalla pornografia sulle relazioni affettive e molto altro ancora. Alcune relazioni hanno messo a tema la questione del genere, affrontandola in chiave filosofica e giuridica, senza tralasciare argomenti di medicina di genere. Ma poiché la teoria gender dicono che non esiste, se ne deduce che tali relazioni devono essere state frutto della fantasia. In effetti, sapevamo che non esiste una sola teoria gender, ma che ne esistono, addirittura, una varietà: psicologica (Freud, Kohlberg), socio-cognitiva (Berger, Eagly, Epstein), dello schema di genere (Bem), biologica (Trivers, Buss). Conosciamo, inoltre, le teorie di Morgan Holmes, Cheryl Chase, Anne Fausto-Sterling, Judith Butler, McAdams, per citare solo alcuni autori che hanno sviluppato distinte teorie dello sviluppo di genere, pubblicando su tali teorie libri, studi, articoli scientifici. Oltre a corsi universitari come quello tenuto dal professor Paul Fry all’Università di Yale sulla teoria della performatività di genere e l’agenda politica della teoria di genere.
Tutti dei simpaticoni perditempo che parlano di qualcosa che per i detrattori del Convegno di Noto non esisterebbe e che però stranamente, secondo quanto affermato dal vicepresidente del Senato, On.le Fedeli, “è già nella buona scuola”. Forse quello che da qualcuno non è stato tollerato è che per due giorni nella diocesi di Noto sia stata fatta una cultura sgradita al mainstream mediatico e che sia stato gettato uno sguardo critico sull’idea che l’identità del soggetto sia un puro costrutto sociale o psichico e che queste riflessioni siano state rese accessibili anche ai nostri ragazzi.

Modica. Conclusa la tre giorni organizzata dalla Pastorale Familiare

Conclusa la tre giorni organizzata dall’ufficio diocesano per la pastorale familiare, presso il “Borgo don Chisciotte” a Modica. 16 coppie del team di Mistero Grande, più 54 coppie partecipanti, di cui 31 provenienti dagli 8 vicariati della nostra Diocesi, hanno vissuto l’esperienza del weekend di formazione “The Marriage Course RitrovarSi+SpoSi”, uno strumento offerto da Mistero Grande affinché ogni coppia di sposi incarni il mistero e il ministero del Sacramento del Matrimonio.

La sfida per realizzare questa tre giorni è stata lanciata nel gennaio scorso. Dopo che il nostro Vescovo, Mons. Antonio Stagliano’ ha richiesto la presenza di don Renzo Bonetti per la formazione di coppie e clero. Con grande gioia possiamo dire che la risposta alla sfida ha superato le aspettative, tanto che la diocesi di Noto ha preso il primo posto a livello nazionale per il numero di coppie partecipanti al Week end.
Possiamo dire che in questi giorni la grazia del Signore ha sovrabbondato, già dal giovedì al momento dell’incontro di 4 coppie del team a Noto dove, in Cattedrale, di fronte al Santissimo Sacramento, abbiamo affidato parole, gesti e tempo, nelle mani del Creatore e abbiamo invocato  l’opera dello Spirito per rendere visibile quel “Gesù Sposo” di ogni coppia.
Dopo una visita al Barocco netino, la richiesta, da parte delle coppie di voler vedere Modica, Ragusa Ibla, Scicli. A Modica tre soprese: a San Pietro incontriamo don Corrado Lorefice, neo Arcivescovo di Palermo, che ha accettato il nostro invito a visitarci al Borgo don Chisciotte, dove è arrivato anche Maurilio Assenza che ci ha fatto visitare la casa don Puglisi. Con loro abbiamo celebrato i Vespri, con don Paolo Catinello che ci ha spezzato il Vangelo del giorno. Lo abbiamo letto come un incoraggiamento per la buona riuscita del Wet. Maurilio Assenza ci spiega come nasce e cresce la casa, dopo tante sorprese decidiamo di non proseguire la visita del territorio per non dimenticare e sciupare la grazia che ci è pervenuta. Venerdì l’arrivo di don Renzo che con il suo carisma e la sua formazione ha subito catturato e orientato le sorti del WET che inizia con la celebrazione eucaristica e un’adorazione spiegando che noi coppie di sposi siamo inserite in quel mistero di pane spezzato e vino versato per amore. Le sue parole sempre supportate dai testi magisteriali incoraggiano la coppia ad essere se stessa, tanto umana e tanto presenza e manifestazione del divino allo stesso tempo, tanto famiglia quanto piccola chiesa, tanto concreta quanto mistero. La parte centrale del Wet è la serata in cui le coppie sperimentano una serata del TMC: atmosfera accogliente, cena romantica, video su una tematica del corso, conversazione in coppia. Altro motivo di gioia è stata la presenza di alcuni sacerdoti diocesani e non. Da Catania don Salvatore Bucolo e da Messina fra Giuseppe Gulli, mentre della nostra diocesi abbiamo potuto ascoltare le commosse e commoventi parole di don Corrado Lorefice, le sapienti parole di don Luigi Vizzini, quelle profonde di don Michele Iacono. Gradita anche la presenza di don Manlio Savarino. Ognuno con la sua specificità ha arricchito questi giorni fino alla celebrazione di domenica con S.E. Mons Antonio Staglianò. Le sue parole hanno entusiasmato e coinvolto l’assemblea. E’ stato seguitissimo quando ha parlato della natura immortale dell’Amore e della propensione dell’uomo a vivere in questa dimensione, quando ha annunciato che l’essere umano trova la sua compiutezza nel vivere ponendo Dio come termine di paragone.
Lo abbiamo salutato ringraziandolo per questa sensibilità per il Sacramento del Matrimonio e perché la coppia metta a servizio nella vigna del Signore i propri carismi e ministeri. Così lo abbiamo invitato a coltivare questi semi/coppie trasportati dal treno di Mistero Grande perché ognuno di essi possa germogliare e dare frutti per il regno di Dio.

Mons. Staglianò membro della Commissione Episcopale cultura e comunicazioni sociali della CEI

Il nostro Vescovo, Mons. Antonio Staglianò, è stato nominato dal Consiglio Episcopale permanente della CEI, membro della Commissione Episcopale per la cultura e le comunicazioni sociali. Il mandato avrà la durata di cinque anni. Si tratta di un ulteriore servizio del nostro Pastore alla Chiesa universale, nell’ottica di una Chiesa che sempre di più e sempre meglio vuole porsi in ascolto degli uomini, comunicando loro il Vangelo della gioia.