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21 ottobre: a Modica festa del Beato don Giuseppe Puglisi

“Pronto, c’è don Puglisi?” – capita spesso di sentirsi dire dall’altra parte del telefono nella Casa che a Modica porta il nome del prete martire palermitano. Verrebbe da dire: “sì!”, per come l’ha spiegato papa Francesco all’Angelus successivo alla sua beatificazione: “La mafia voleva sconfiggere don Pino Puglisi, ma in realtà è lui che ha vinto con Cristo risorto. Lodiamo Dio per la sua luminosa testimonianza e facciamo tesoro del suo esempio”. Don Puglisi c’è a Modica, don Puglisi è vivo perché il suo nome è onorato – con commozione tre anni fa è stata a lui intitolata una delle vie della città – ma soprattutto perché si fa tesoro del suo esempio nella Casa a lui intitolata e nel cantiere educativo Crisci ranni, che ne è come la gemmazione. Si scende, come fece lui a Brancaccio, negli inferi della vita, cercando di farsi prossimo e di vivere nell’affetto che rende famiglia, ben oltre i legami naturali. La Casa, nata venticinque anni fa al Castello, prese il nome del martire palermitano quando nel 1997 si trasferì negli attuali locali di via Carlo Papa, conosciuti come il Piccolo Seminario. Anche per questo è stato dato il nome di don Puglisi, perché diventasse un modello per tutti i seminaristi che si preparano a farsi preti. Don Puglisi tuttavia è modello per tutti, modello di una vita che diventa vera e piena nel dono di sé, modello di libertà da ogni potere e di lotta per la legalità e la giustizia, modello di educatore che aiutava i giovani a vivere a “testa alta”. Anche a Modica loderemo Dio per questa testimonianza nel giorno liturgico della sua festa, il prossimo mercoledì 21 ottobre: alle ore 19 nel salone della Casa don Puglisi vi sarà la celebrazione dell’eucaristia presieduta da don Corrado Lorefice e sarà ricordato Alessandro, un giovane che due anni fa è passato al regno del Padre proprio mentre si ricordava don Puglisi, un giovane che è stato in mezzo a noi come i piccoli del Vangelo a cui sono rivelati i misteri del regno. La Casa poi celebrerà il venticinquesimo della sua apertura il lunedì successivo 26 ottobre con la messa presieduta dal Vescovo nella vicina chiesa del Ss. Salvatore e con una festa nella casa. Saranno presenti anche il parroco di Paganica all’Aquila, don Dionisio Humberto Rodriquez, insieme a due giovani e a due famiglie, nel contesto del gemellaggio avviato dopo il terremoto. Peraltro nella cappella della Casa don Puglisi è custodita l’icona, forse la prima in assoluto, di don Puglisi, scritta dalle Clarisse di Paganica, come pure – sempre scritte dalla Clarisse – le icone del Crocifisso di San Damiano e della Madonna e il bambino, in cui una scarpa slacciata evoca le paure della vita che si sciolgono nell’abbraccio affettuoso. Il venticinquesimo continuerà poi con un presepe speciale che si costruirà nella Casa con la partecipazione delle scuole e con l’offerta alle stesse di una fiaba che aiuterà i bambini a cogliere l’importanza del cuore che resta sensibile e accoglie.

XXXI anniversario di sacerdozio del nostro Vescovo e un nuovo diacono per la Chiesa di Noto

Il prossimo 20 ottobre ricorre il XXXI anniversario di Ordinazione Presbiterale del nostro Vescovo, Mons. Antonio Staglianò. In questa felice circostanza, la comunità diocesana si stringerà attorno al suo Pastore, per una Eucaristia di ringraziamento, presso la Basilica Cattedrale di San Nicolò, alle ore 18,30. Durante la celebrazione, il Vescovo consacrerà diacono Fra’ Volantino (al secolo Corrado Giunta) e istituirà Lettore della Parola di Dio Fra’ Michele Maria, della comunità dei “piccoli frati e delle piccole suore di Gesù e Maria”, impegnati nella nostra Diocesi in una evangelizzazione itinerante – tanto caldeggiata dal nostro Vescovo – e in una scelta di radicale povertà evangelica.

 

Il Vescovo visita l’Agenzia delle entrate

 L’incontro, conclusosi ieri, 14 Ottobre 2015, ha visto la partecipazione dei dirigenti e degli impiegati degli uffici dell’Agenzia delle entrate, ai quali mons. Staglianò ha rivolto una significativa riflessione sulla presenza di Dio nel quotidiano degli uomini, a partire dal riconoscimento dell’opera salvifica di Gesù nella storia concreta del mondo. Il Vescovo ha insistito sulla coerenza del cristiano che testimonia il Vangelo nel mondo: non “religiosi” ma “credenti”, che sappiano dare alla fede un corpo, nella carità fraterna e nell’apertura ai fratelli. Il cristiano deve distinguersi nel mondo per quel “di più” che gli viene da Dio. L’incontro si è concluso con un momento di convivialità.

IL CONSIGLIO DELL’ORDINE DEGLI AVVOCATI DI SIRACUSA ACCREDITA IL VI CONVEGNO INTERNAZIONALE DI BIOETICA

 Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati , nella seduta del giorno 22.09.2015, ha accreditato il VI Convegno Internazionale di Bioetica in oggetto limitatamente alla relazione del prof. Rolando Paterniti  sul tema: “La violenza nella coppia. Il visibile e l’invisibile di una violenza” che si terra nel pomeriggio di sabato 24 ottobre 2015 dalle ore 15.30 -16.20 presso l’Aula Magna del Seminario Vescovile di via Gioberti n.2, Noto. 

Il prof. Paterniti è Direttore della Unità Operativa di Psichiatria Forense e Criminologia Clinica della Azienda Ospedaliero-Universitaria di Careggi, Firenze. Autore di oltre 50 pubblicazioni in ambito psichiatrico, psichiatricoforense criminologico e psicoterapeutico. Autore di un libro sul tema dello stalking, di 5 capitoli in libri di interesse specialistico e di altri 3 in corso di pubblicazione è membro della Commissione Scientifica della Società Italiana di Criminologia. L’Ordine degli Avvocati ai soggetti accreditati presso la segreteria del Convegno, attribuirà n. 1 credito formativo.

La nostra diocesi netina ancora protagonista su Radio Maria con la trasmissione “Attualità Ecclesiali”. Tema della puntata sarà il Sinodo ordinario sulla Famiglia

Sabato 26 settembre dalle ore 22,45, in diretta nazionale su Radio Maria, ci sarà la consueta trasmissione condotta dal nostro Massimiliano Casto, “Attualità ecclesiali”. Tema della puntata sarà il Sinodo ordinario sulla Famiglia sul tema ”La vocazione e la missione della famiglia nella Chiesa e nel mondo contemporaneo”, che si svolgerà in Vaticano dal 4 al 25 ottobre prossimi. Come dice il segretario generale del Sinodo card. Lorenzo Baldisseri “Il compito del prossimo Sinodo sarà valutare con autentico discernimento le proposte che emergeranno per poi esprimere collegialmente delle indicazioni pastorali, delle proposte di soluzioni adeguate, nel rispetto della verità e nella carità, da consegnare al Papa”.
 
Tra l’altro, nella presentazione dell’Instrumentum Laboris si evidenzia che il Santo Padre Francesco ha affidato alla Chiesa intera il compito di “maturare, con vero discernimento spirituale, le idee proposte e trovare soluzioni concrete a tante difficoltà e innumerevoli sfide che le famiglie devono affrontare”.
 
Massimiliano Casto, collaboratore di Avvenire e della Conferenza Episcopale Italiana, e conduttore anche di altri programmi su Radio Maria come “Fisco e Famiglia” e degli speciali sul Convegno Ecclesiale di Firenze 2015, nell’affrontare l’argomento della puntata – e cioè il Sinodo della Famiglia – avrà come illustri ospiti: Don Rosario Sultana, direttore dell’Ufficio Comunicazione Sociali della diocesi netina, il nostro Vescovo Mons. A. Staglianò, Mons. Paolo Gentili direttore dell’Ufficio Nazionale per la Pastorale Familiare della Conferenza Episcopale Italiana e la dottoressa Solen De Luca, giornalista e consulente del Pontificio Consiglio per la Famiglia. Un appuntamento su Radio Maria da non perdere, visto la presenza degli stimati opsiti e dell’argomento di sicuro interesse per tutti i cattolici.
 

Concluso il Convegno diocesano di inizio Anno Pastorale

 Si è concluso l’annuale Convegno Pastorale, che ha riunito la comunità diocesana il 17 e il 18 settembre scorsi, per riflettere sul tema “Una Chiesa in uscita fraterna e accogliente, per edificare la famiglia umana”.
I lavori del Convegno sono stati guidati da Mons. Gildo Manicardi, Rettore dell’Almo Collegio Capranica di Roma, che con il metodo della “Lectio Divina” ha presentato due parabole del Vangelo di Luca, quella del “Padre misericordioso” e del “buon Samaritano”, a partire dalle quali è stato ripensato l’impegno della Chiesa tra gli uomini del nostro tempo, improntato allo stile di Gesù di Nazaret, quello della misericordia e dell’accoglienza fraterna.
Il Vescovo, Mons. Antonio Staglianò nel suo indirizzo di saluto, ha rimarcato il diritto/dovere dell’apostolato dei fedeli laici in ordine alla testimonianza del Vangelo nella società odierna, una permanente conversione della vita che abbatta i muri dell’individualismo e generi comunione, accoglienza, fraternità, per una Chiesa che splende nel dono della carità, aperta e in cammino verso le necessità e le sofferenze dei fratelli.
Mons. Manicardi, nelle robuste meditazioni offerte all’assemblea, ha sottolineato come la fraternità nella Chiesa derivi anzitutto dal fatto che Dio è Padre di tutti e noi figli e fratelli, nonostante le differenze che ci contraddistinguono. Proprio qui sta la sfida della comunione, che non è appiattimento, ma unità nella diversità. Da qui l’apertura verso il prossimo, verso chi è “altro” da me, perché non c’è religione vera senza gli altri, persino senza i “nemici”, come nella Parabola del Samaritano che si prende cura del giudeo – storico nemico – incappato nei briganti. L’amore non ha barriere e accoglie tutti: ecco una Chiesa accogliente, che non guarda con diffidenza lo “straniero” che approda sulle nostre coste, ma gli mostra il volto bello della misericordia.
Significative le risonanze dei testimoni che hanno dimostrato come il Vangelo può essere incarnato nella vita della Chiesa. Nessun atto eroico o straordinario, ma l’esperienza di gente comune che annuncia la vita di Cristo con la propria vita, fatta di opere concrete di carità, “gesti eucaristici”, come li definisce il nostro Vescovo, che fanno brillare la nostra umanità.
A conclusione del Convegno, il Vescovo Antonio ha consegnato alla Diocesi gli orientamenti per il nuovo Anno Pastorale (Vedi allegato in fondo alla pagina). Mons. Staglianò ha evidenziato la necessità di un maggiore impegno di conversione, di un cammino cristiano più sostenuto e spedito, verso la piena conformazione della nostra vita alla logica del Vangelo, per avere gli stessi sentimenti e i medesimi atteggiamenti di Cristo.
Il Vescovo in modo particolare ha dato disposizione, con una lettera indirizzata alla Chiesa locale, che ci si attivi tutti per una pronta e solidale accoglienza dei profughi che giungono nel nostro territorio, bisognosi di tutto, di una casa, di sostegno materiale non disgiunti dalla nostra sincera carità. Per questo il Vescovo per primo, ha disposto che il Palazzo Vescovile possa accogliere una famiglia di immigrati, come ha suggerito di recente Papa Francesco.
“Se muore il mio prossimo, muoio io – ha affermato Mons. Staglianò – i fratelli immigrati sono per noi occasione di salvezza, la possibilità di vincere il mio egoismo, le mie chiusure, per aprire finalmente il mio cuore, per manifestare la “sacramentalità” della Chiesa, che è relazione, comunione nell’incontro con i fratelli, nei quali vedo e tocco la carne di Cristo. Questi fratelli sono sacramento di Gesù!”.
Il Vescovo ha dunque insistito per una Chiesa in uscita, per una evangelizzazione itinerante, a partire dall’esperienza delle comunità di Parrocchie, per un cammino comunionale, veramente “sinodale”, con il Vescovo a capo, quale segno di unità con tutta la Chiesa, immagine del “Bel Pastore” che offre la sua vita per il gregge.
“È un cantiere aperto”, così il Vescovo ha definito il cammino della Chiesa di Noto, che vuole scommettersi sull’impegno dei laici, così tanto auspicato dal Concilio Vaticano II; “Andiamo a cercare i nostri fratelli ultimi e poveri – ha concluso – diventiamo ‘esploratori’ della carità, intercettiamo i bisogni di tanti uomini e donne che attendono salvezza. Qui è in gioco la nostra umanità, qui è in gioco la nostra fede, che rifulge in una vita operosa nella carità”.
Infine il Vescovo ha dato il mandato ai catechisti della Diocesi, a servizio dell’Iniziazione Cristiana dei nostri ragazzi.

Il Vescovo Staglianò fa suo l’appello di Papa Francesco per l’accoglienza dei profughi: dall’Episcopio alle Parrocchie

Il Vescovo scrive ai Presbiteri e ai Diaconi della Diocesi netina, ai membri delle Aggregazioni Laicali e a tutto il Popolo Santo di Dio, sull’emergenza immigrazione, esprimendosi così: “Riecheggia ancora forte alle nostre orecchie l’accorato appello del Santo Padre Francesco nell’Angelus della scorsa domenica 6 Settembre, volto a spronare la coscienza di tutti i cristiani d’Europa a cogliere, nei segni delle tragedie umane in corso, un appello di Dio alla carità fattiva e operante.
 
Assistiamo ogni giorno – e corriamo il rischio di farlo solamente da spettatori – a tragedie immani, quali quelle legate all’immigrazione di tanti fratelli dai paesi colpiti da guerra, disordini sociali e povertà estrema. Esse non possono non sconvolgere il nostro quieto vivere, non possono non interrogare la nostra fede forse anestetizzata da una religiosità accomodante che cerca di sedurre Dio con il profumo dell’incenso, non accorgendosi del tanfo che sale dai sotterranei della storia (don Tonino Bello).
 
In piena obbedienza e animati dallo stesso soffio dello Spirito, come Chiesa Locale, vogliamo recepire i ripetuti appelli di Papa Francesco ad accogliere i fratelli migranti. Abbiamo già intrapreso percorsi di condivisione attenti alla relazione nelle realtà caritative presenti nei nostri Vicariati. L’appello odierno ci riguarda in modo del tutto particolare come Diocesi di frontiera (la più a Sud d’Italia), che continua a vedere giornalmente e ad aprire le porte della fraternità a migliaia di fratelli e sorelle immigrate e che ha tristemente assistito a tragedie dolorose come quelle di Sampieri e di Pozzallo.
Il Papa invita ogni parrocchia ad accogliere una famiglia come segno di condivisione, ma anche monito a crescere in umanità. In gioco, carissimi, c’è la nostra umanità: contrastiamo la globalizzazione dell’indifferenza e riscopriamo la bellezza dell’accoglienza evangelica.
 
Ritorna forte l’appello più volte conclamato: restiamo umani!
È giunto il momento di passare dal pensiero all’azione. In Evangelii Gaudium 231, Papa Francesco ci ricorda che “la realtà è più importante dell’idea”. Certamente siamo ben coscienti di tutto ciò che potrebbe ostacolare lo spirito di accoglienza e solidarietà (soprattutto gli ostacoli logistici e burocratici che una tale accoglienza immancabilmente riserva) che comunque non deve mancare o attenuarsi. Siamo chiamati a dare un segno, a esserlo innanzitutto, e lo faremo con razionalità e ponderatezza a iniziare dal cuore della nostra Chiesa Diocesana, il Palazzo Vescovile. A tal proposito ho già parlato con il Consiglio episcopale perché, anzitutto, l’appartamento della foresteria venga messo a disposizione, così come anche l’ala non ristrutturata del nostro seminario venga adeguata per la ricezione di alcune famiglie di profughi. E’ giusto che il vescovo per primo dia il buon esempio, come ha già fatto il Papa per la diocesi di Roma.
 
Ci muoveremo accogliendo e facendo una mappatura delle disponibilità di ogni parrocchia, santuario e casa religiosa, sotto il coordinamento della Caritas diocesana che monitorerà il tutto, e che curerà nello specifico gli accordi e il piano operativo insieme alle prefetture di Siracusa e Ragusa.
 
Perché l’accoglienza sia effettiva, nell’attesa delle indicazioni operative della conferenza episcopale italiana, chiedo, alle parrocchie e a ogni realtà diocesana, che all’inizio dell’anno pastorale si pensi a reti di accoglienza e fondi di solidarietà, e s’immetta nel discernimento dei consigli pastorali l’accoglienza come banco di prova di una fede operante.
 
A tutti giunga l’accorato appello perché ciascuna realtà possa divenire – secondo quanto lo stesso Pontefice si è augurato nel Messaggio della Quaresima di quest’anno – un’isola della Misericordia nel mare dell’indifferenza.
 
Maria santissima, Scala al Paradiso e san Corrado Confalonieri, siano il nostro sostegno e le nostre guide in questa grande opera di generosità, di accoglienza e di fraternità: ad maiorem Dei gloriam, che qui vogliamo tradurre cristianamente, “perché tutti possano rendere gloria al Padre nostro celeste”.

VI Convegno Internazionale di Bioetica – Noto-Modica 23/24 ottobre 2015

Cos’è il gender? Cosa insegneranno ai nostri figli a scuola? Queste le domande più frequenti presenti in questi giorni nelle conversazioni tra genitori preoccupati che non sanno a cosa andranno incontro con l’applicazione del ddl Buona Scuola, che a detta di molti include la teoria gender tra gli insegnamenti scolastici. Ma qual è davvero la verità? Per avere un quadro chiaro di quello che potrà accadere sui banchi di scuola dei bambini italiani occorre andare alla fonte e non farsi abbindolare da video, documenti e conferenze che non provengono da fonti ufficiali: questo è quanto si propone il Sesto Convegno Internazionale di Bioetica che si terrà tra Noto e Modica dal 23 al 24 ottobre 2015.

 
I lavori dell’evento, dal titolo “Denudare il corpo denudare l’anima. Tempi e luoghi dell’umano: dall’estetica alla clinica”, si svolgeranno presso l’Aula Magna del Seminario Vescovile di Noto e la sala convegni G. Falcone dell’Ospedale Maggiore di Modica.
Confermata la partecipazione di illustri relatori, tra i quali l’avvocato Gianfranco Amato, Presidente dei Giuristi per la vita, il prof. Renzo Puccetti, Docente di Bioetica UPRA di Roma, il prof. Pietro Grassi, ISSR all’Apollinare, Pontificia Università della Santa Croce, Roma, il prof. Fabrice Hadjadj, Direttore dell’Istitut d’Anthropologie Humanine di Friburgo. «Il Convegno di Bioetica – spiega Mons. Staglianò – vede quest’anno la sua sesta edizione: con esso ci proponiamo di perseverare in una scelta di formazione e di riflessione sull’uomo e sulle sfide proposte dal gender, favorendo il dialogo e il confronto fra svariati esperti su questi temi».
I lavori del Convegno, tra venerdì 23 e sabato 24 ottobre, si struttureranno in quattro sessioni (I: Educare al desiderio – II: Sfuggire al potere – III: Educare alla bellezza – IV: Educare all’amore) nelle quali la riflessione bioetica sarà delineata dall’apporto scientifico di esperti del settore, che si alterneranno tra relazioni e dibattiti sul significato della scienza, portando avanti, come ormai tradizione, un discorso libero da facili entusiasmi e superficiali ostracismi, per unire in un unico significato le tante conoscenze disponibili e giungere ad una visione equilibrata della vita umana.
Il Convegno è aperto a tutti, ma in particolare si rivolge a medici, infermieri, personale operante nelle strutture socio-sanitarie, giuristi, studenti e collaboratori nel campo della formazione. L’evento, organizzato dalla Diocesi di Noto, è inserito nel Programma Nazionale per la Formazione degli operatori della sanità E.C.M., ed è in corso di accreditamento presso gli ordini professionali degli avvocati, giornalisti ed assistenti sociali.
Si prega di confermare l’eventuale accredito stampa all’indirizzo e-mail dell’Ufficio Stampa del Convegno.
 

Noto. Convegno Diocesano d’inizio anno pastorale dal 17-18 settembre 2015

Anche quest’anno la diocesi netina viene convocata in Cattedrale a Noto dal Vescovo Mons. Antonio Staglianò per il consueto Convegno d’inizio Anno Pastorale del 17-18 settembre 2015, ore 18.30-20.30. Il Convegno si svolgerà alla luce del prossimo giubileo della misericordia, pertanto i lavori si snoderanno in due giorni tenendo conto della prospettiva delle due icone lucane: “Lo vide e gli corse incontro” (Lc 15,20) e “Lo vide e gli si fece prossimo” (Lc 10,34). Il Tema principale resta quello di “Una Chiesa in uscita fraterna e accogliente. Per edificare la famiglia umana”. Il relatore che affronterà il tema, attraverso il metodo della Lectio Divina è Mons. Gildo Manicardi, biblista e rettore dell’Almo Collegio Capranica di Roma. Tutta la chiesa diocesana è invitata a partecipare, si raccomanda la partecipazione di tutti gli operatori pastorali impegnati nelle parrocchie.
 
 
 
 
Vedi il programma allegato