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Noto. Un anno fa moriva Mons. Salvatore Nicolosi, vescovo dal 1963, prima di Lipari, poi di Noto dal 1970 al 1998

Non è facile né ovvia la paternità. Quando c’è, però, avverti un dono unico. A un anno di distanza dalla morte di Mons. Nicolosi è questo il primo motivo di gratitudine: è stato un padre per la Chiesa di Noto. Ci ha tenuto ad iniziare il suo episcopato e a sempre improntarlo e ricordarlo nella cifra dell’affetto, dell’affetto in Cristo. E amava ripetere, correggendo Cartesio: «Non: cogito ergo sum, ma cogitor ergo sum (non: penso dunque sono, ma sono pensato dunque ci sono)». E tuttavia lo diceva senza centrare su di sé questa verità. Sarebbe stato un semplice bisogno che fa ritornare da anziani bambini egoisti. Lo diceva cercando di pensare come poter aiutare gli altri, quelli più sfortunati. Con la concretezza e nobiltà di un segno: lasciare quello che aveva ricevuto come sua parte di eredità familiare per una fondazione, ovvero per un’opera di carità che non si disperdesse in qualche iniziativa e distribuzione di aiuti estemporanea, ma progettasse una prossimità attenta e intelligente. È nata così la Fondazione Madre Teresa di Calcutta Onlus e, ad un anno di distanza, abbiamo intanto la casa di Mons. Nicolosi diventata centro di incontro e di crescita per giovani diversamente abilità: Casa Tobia, con attività diurne nei primi giorni della settimana e un’esperienza residenziale negli ultimi giorni. E poi un servizio a favore dei malati gravi o terminali attraverso i Centri di ascolto della Caritas. C’è di più però nell’eredità di Mons. Nicolosi, ci sono le sue grandi consegne spirituali. Anzitutto la centralità di Gesù! Quando si entrava in confidenza con lui, si avvertiva che il suo problema principale era come aiutarci (e ci si metteva in mezzo pure lui) a coltivare un rapporto vivo con Gesù, «perché Gesù non restasse un fantasma». E che non ci fosse separazione in lui tra desideri profondi e azione di governo (per la quale si è speso con intelligenza, equilibrio e delicatezza) lo mostra la grande intuizione di dare all’evento massimo del suo episcopato, al Sinodo diocesano, il tema “Riscoprire Gesù lungo le nostre strade”. Tema che diventa per noi attualissimo nella preparazione al Convegno ecclesiale di Firenze. L’altra problema che avvertiva importante era la corresponsabilità di tutti i battezzati. Che ha promosso in tutti i modi, ma soprattutto con la sua capacità di accogliere e far crescere con una paternità premurosa e aperta. Fino alla terza grande consegna: man mano che avanzava negli anni e nella sapienza insisteva sulla misericordia di Dio, sul cuore grande di Dio che non può escludere nessuno, che non ci permette alcun giudizio. Ci abbiamo pensato spesso durante il Sinodo sulla famiglia: dobbiamo a Mons. Nicolosi la possibilità di aver maturare nel nostro Sinodo di Noto la decisione di accostarci alle difficoltà della famiglia «convertendoci alla tenerezza di Dio», guardando tutti con simpatia. Mons. Nicolosi resta così in mezzo a noi come un padre la cui larghezza di mente e di cuore ci ha fatto crescere adulti, ci ha aiutato a capire quanto conta l’essenziale, a sentirci interpellati per testimonianze di Vangelo offerte con stili coerenti alla grandezza del cuore di Dio. «Con l’irradiazione e non con la mobilitazione» – chiariva con forte convinzione. “Irradiazione” che è la sostanza della missione, la verità di una Chiesa che sarà “in uscita” quanto più sapremo uscire da noi stessi e metterci in ascolto dei fratelli, fino a condividerne le sorti, per questo assumendo stili di povertà, umiltà, cordialità, mitezza, coraggio, liberta dai beni e poteri di questo mondo.
 
 
Sabato 10 gennaio 2015 nella cattedrale di Noto alle 18

 
il vescovo Mons. Antonio Staglianò presiederà la concelebrazione
nel primo anniversario della dipartita di Mons. Salvatore Nicolosi
 

Pozzallo. Dal 7 al 9 gennaio Anniversario della nascita di Giorgio La Pira

Si terranno a Pozzallo dal 7 al 9 gennaio le celebrazioni per l’anniversario della nascita di Giorgio La Pira, promosse dalla Diocesi di Noto, dalla Chiesa Madre Madonna del Rosario e dal vicariato di Pozzallo. L’organizzazione dell’evento è stata curata dall’Associazione per la gioventù Giorgio La Pira di Pozzallo. L’evento è stata inoltre organizzato in collaborazione con i comuni di Pozzallo e di Firenze.

 
 
Giorgio La Pira fu professore di diritto romano e padre costituente. Da sindaco di Firenze difese i diritti dei più deboli , dei senza casa, dei lavoratori e si impegno instancabilmente per la pace, per il superamento della divisione tra le democrazie occidentali, l’URSS e i Paesi comunisti dell’Europa orientale.
Fece incontrare capi di Stato, rappresentanti delle religioni promuovendo eventi culturali a carattere internazionale come i “Convegni per la pace e la civiltà cristiana”.
Fautore della riconciliazione tra i popoli, a cominciare dalla famiglia di Abramo – Ebrei, Cristiani e Musulmani- , organizzo i “ Colloqui mediterranei ” che posero le basi per la pace tra francesi ed algerini.
 
Durante la guerra fredda fu il primo occidentale a superare la “cortina di ferro” recandosi in Russia, per costruire un ponte di preghiera, unità e pace tra oriente ed occidente, fondato sulla profezia e le promesse di Fatima. Incontrò Ho Ci Min proponendo la bozza di accordo per una soluzione politica del sanguinoso conflitto in Vietnam . L’accordo da lui proposto, costituirà, dopo alcuni anni e molti altri morti, la base per gli accordi di pace definitivi.
 
Già da alcuni anni, in occasione dell’anniversario della nascita del professore La Pira, sono stati organizzati a Pozzallo degli incontri che hanno visto la partecipazione di rappresentanti dell’ebraismo, della chiesa ortodossa e dell’islam che hanno pregato insieme per la pace davanti alla casa natale di Giorgio La Pira.
Durante le giornate lapiriane, si è discusso e riflettuto su alcune tematiche care a Giorgio La Pira come per esempio: la Costituzione italiana, con il presidente emerito della Corte Costituzione professor Ugo de Siervo di economia con l’economista Piero Roggi.
 
Per le celebrazione dio quest anno è stato scelto come tema Giorgio La Pira e la Terra Santa.
L’iniziativa odierna è a carattere internazionale. Parteciperanno esponenti religiosi e del mondo della cultura provenienti dalla Palestina, dall’Iraq e dall’India: don Raed Abushalia segretario generale della Caritas di Gerusalemme, la professoressa Raweya al-Rawi dall’Iraq; dall’India padre Prakash Anthony Lohale assistente del maestro generale dei padri domenicani.
Ad aprire il convegno che si terrà il 7 gennaio nello Spazio Cultura “ Meno Assenza sarà il vicario foraneo di Pozzallo don Salvatore Cerruto, presiederà i lavori il professor Mahmoud Salem Elsheikh del Comitato Oriente-Occidente dell’ Università degli Studi di Firenze. Interverrà il professor Marco Pietro Giovannoni dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose “ Beato Gregorio X “ di Arezzo, il quale ha curato la pubblicazione del volume Lettere di Giorgio La Pira per la pace nel Mediterraneo. Giorgio La Pira amava definire il Mediterraneo “ il grande lago di Tiberiade “, mare su cui si affacciano le tre grandi religioni monoteiste, la “ triplice famiglia di Abramo “; luogo di incontro dei popoli che vivono sulle sue rive.
 
Era il 4 maggio del 1958, quando La Pira scrivendo a Pio XII definì : … il Mediterraneo « il lago di Tiberiade » del nuovo universo delle nazioni: le nazioni che sono nelle rive di questo lago sono nazioni adoratrici del Dio di Abramo … e fu durante il discorso tenuto in occasione dei Colloqui Mediterranei tenuto il 3 ottobre del 1958, che La Pira, sottolineò quale fosse la comune vocazione storica dei popoli del Mediterraneo, la comune missione storica …permanente … dei … popoli che vivono sulle rive di quel misterioso lago di Tiberiade allargato che è il Mediterraneo. Queste nazioni, col lago che esse circondano, costituiscono l’asse religioso e civile attorno a cui deve gravitare questo nuovo Cosmo delle nazioni … E praticamente cosa fare? … Preoccuparsi (con la preghiera, con la meditazione e con l’azione prudente, ma intelligente e a « largo respiro ») della « unificazione », della convergenza, di queste nazioni mediterranee: svolgere la propria azione politica, economica, culturale, sociale (religiosa) ecc. in vista della costituzione di questo « centro » del nuovo universo delle nazioni: in vista della costituzione di questo punto di attrazione e di gravitazione delle nazioni: perché da Oriente e da Occidente le nazioni « vengano a bagnarsi » in questo grande lago di Tiberiade, che è, per definizione, il lago di tutta la terra.
Durante i lavori del convegno della situazione attuale dei cristiani del Patriarcato Latino di Gerusalemme, parleranno don Raed Abshalia e Don Nandino Capovilla di Pax Christi.
Padre Aldo Tarquini, Priore Provincia Domenicana Romana Santa Caterina da Siena, che è è stato censore per la causa di beatificazione di Giorgio La Pira porterà il saluto dei padri predicatori.
Il saluto della città di Pozzallo sarà dato agli illustri ospiti dal sindaco Luigi Ammatuna.
 
A conclusione dei lavori interverrà la professoressa Raweya al-Rawi dell’Università di Baghdad.
La giornata di giovedì 8 gennaio si aprirà con incontro per gli studenti che si terrà alle ore 10 presso lo spazio cultura “ Meno Assenza “ un incontro rivolto ai giovani, alle generazioni nuove che per Giorgio La Pira sono, … come gli uccelli migratori: come le rondini: sentono il tempo, sentono la stagione: quando viene la primavera essi si muovono ordinatamente, sospinti da un invincibile istinto vitale – che indica loro la rotta e i porti!- verso la terra ove la primavera è in fiore!
… 
Sentono il tempo: sentono la stagione storica nuova del mondo; sono internamente mosse da un invincibile istinto vitale che Dio loro comunica e che fa loro scoprire ed attraversare le frontiere nuove e le introduce – come Israele!- nella terra promessa ove scorre il latte ed il miele: la terra della pace, dell’unità, della libertà e della elevazione spirituale e civile di tutte le genti. 
Se tutto ciò è vero -ed è vero! – che fare allora? La risposta appartiene ad uno degli scopi essenziali di questo congresso: iniziare, appunto, insieme, … arditamente, questa strada in ascesa – ancora ripiena di tante pietre di inciampo, di tante resistenze e di tanti pericoli- per attraversare le frontiere nuove della storia e pervenire così, come si è detto, alla terra promessa della pace, della unità, della libertà, della elevazione ed illuminazione spirituale e civile di tutte le genti.
Ad introdurre l’incontro per gli studenti, a cui parteciperanno i relatori del convegno di apertura di mercoledi, sarà il professor Carmelo Nolano presidente dell’Associazione per la gioventù Giorgio la Pira.
 
Alle 18 è previsto l’inizio la seconda Marcia per la fratellanza per la fratellanza e l’amicizia dei popoli che dalla Chiesa di San Giovanni Battista raggiungerà la Chiesa Madre Madonna del Rosario si terrà un momento di preghiera per la pace in Terra Santa. Al momento di preghiera parteciperanno Maurilio Assenza, direttore Caritas Diocesi di Noto, padre Prakash Anthony Lohale, Kheit Abdelhafid presidente dell’della Comunità islamica di Sicilia e membro del direttivo nazione dell’Unione delle Comunità islamiche d’Italia; Don Raed Abushalia ; Caterina Biti, presidente Consiglio Comunale di Firenze e Luigi Ammatuna sindaco di Pozzallo.
 
Oggi in un momento storico in cui la violenza, i conflitti armati sembrano prevalere, vogliamo rilanciare, far nostro il messaggio di pace, di speranza del professor La Pira, dare il nostro contributo per la costruzione di un nuovo ponte di preghiera di dialogo ; desideriamo proporre momenti di riflessione durante i quali popoli fratelli della famiglia di Abramo si ritrovano insieme. Un primo appuntamento per far brillare una piccola scintilla che possa infiammare i nostri cuori. Crediamo che la pace non è un utopia; siamo fermamente convinti che la pace, la fratellanza, che l’ amicizia tra i figli di Abramo non è un utopia. Desideriamo far nostra la tesi di Isaia: perché non iniziare proprio …, dalla Terra Santa, la nuova storia di pace, di unità, di civiltà dei popoli di tutta la terra ? Perché non superare con un atto di fede religioso e storico e perciò anche politico, in questa prospettiva mediterranea e mondiale, tutte le divisioni che ancora tanto gravemente rompono l’unità della famiglia di Abramo, per iniziare, proprio da qui, quell’inevitabile moto di pace destinato ad abbracciare tutti i popoli della terra e destinato a edificare un’età qualitativamente nuova della storia del mondo ? … Un sogno, una poesia ? No, una prospettiva storica inevitabile. Il cammino dei popoli verso di essa può essere soltanto ritardato, ma l’ avanzata è inarrestabile
… Io sono profondamente persuaso … che i popoli della famiglia di Abramo troveranno la loro unità perduta, il ponte, la strada di Isaia ( 19, 23 ), e questa unità dei popoli dia Abramo sarà la promessa e come il fondamento dell’unità e della pace dell’intera famiglia dei popoli .
 
Crediamo profondamente, come Giorgio La Pira, che la … pace nel Mediterraneo sarà inoltre … l’inizio e il fondamento della pace fra tutte le nazioni del mondo. Quando questa pace del Mediterraneo sarà fatta e quando sarà fatta la pace fra tutte le nazioni, allora noi potremo ricordarci con gioia i divini messaggi di pace che sono risuonati su queste stesse rive.
Spes contra spem ! … Nonostante tutto non bisogna disperare: i lieviti di bene sono più potenti dei lieviti di male: il tempo li condurrà progressivamente – nella pazienza, nella speranza, nelle preghiera, nell’azione oculata e pronta – a maturazione vasta e sicura.
 

Scicli. Nasce Casa Valverde, un progetto di accompagnamento abitativo per la promozione della persona

Giovedì 4 giugno, la Fondazione San Corrado e la Caritas diocesana di Noto daranno avvio a un nuovo segno della carità nella nostra Diocesi, con il convento di Valverde di Scicli. Tale iniziativa, fortemente voluta e promossa dal nostro Vescovo, Mons. Antonio Staglianò, è la risposta concreta alle sue continue esortazioni alla comunità diocesana, a porre nel nostro territorio, nelle “periferie esistenziali” delle nostre città, dove i poveri aumentano sempre di più, segni concreti di carità fattiva, “gesti eucaristici” – così li definisce il Vescovo – per una Chiesa più vicina ai drammi dell’uomo.

 
 
Mons. Staglianò ha quindi sostenuto e incoraggiato ogni sforzo della Fondazione San Corrado, in ordine alla realizzazione di progetti, che in maniera incisiva e permanente, possano offrire riposte adeguate alla cura e all’accompagnamento dei poveri, tra i quali non bisogna dimenticare gli immigrati, che di continuo sbarcano sulle nostre coste.
 
“Questa iniziativa – ha dichiarato Mons. Staglianò – mostra il volto bello di un’umanità più fraterna e solidale e l’impegno responsabile di una Chiesa locale, che sa prolungare la celebrazione dell’Eucaristia fuori dal tempio, per le strade delle nostre città, percorrendo le vie dell’uomo, per offrire i segni autentici della carità di Cristo”.
 
Il convento di Valverde sarà destinato al progetto denominato “housing first” (che si può sintetizzare nell’espressione “prima di tutto la casa”), ovvero all’accompagnamento abitativo come primo passo per un recupero di dignità. Da qui, passo dopo passo, si punterà a percorsi di autopromozione della persona che ne facciano riemergere capacità e fiducia nelle relazioni. Il centro farà parte di una rete più ampia di accoglienza tra i territori di Scicli e Modica, insieme ad altre realtà già esistenti come l’Associazione “We care”, l’Associazione “Don Giuseppe Puglisi” e “Il Portico di Betsaida” (coinvolte in rete nel progetto “Ripartenze” della Fondazione di Comunità Val di Noto). Sarà sempre curata la sinergia con i servizi sociali e sanitari locali, prevedendo anche supporti economici e lavoro in rete. Costante sarà anche il rapporto con parrocchie, scuole e associazioni.
 
Il centro, ubicato in via Valverde, in uno dei quartieri più antichi e popolari di Scicli, si aprirà ad un’ampia tipologia di accoglienze: potrà ospitare circa diciotto persone (singoli e nuclei familiari sfrattati, o in condizione di forte disagio, persone in uscita dal carcere o dalla prostituzione, senza fissa dimora, migranti in difficoltà) che usufruiranno, a seconda delle necessità e della condizione di singoli o nuclei, di otto stanze con bagni annessi. Vi è poi una cucina, una mensa comune, una sala per il tempo libero e le attività dei bambini, una piccola biblioteca, una lavanderia.
 
Coinvolti in questo progetto, anche gli studenti dell’Istituto “Galilei Campailla” di Modica, che stanno dedicando le ore di laboratorio alla realizzazione di alcuni mobili per le stanze di Valverde. La presenza di una comunità religiosa – le Suore della Presentazione di Maria al Tempio, provenienti dalla diocesi gemella di Butembo-Beni – permetterà un riferimento costante per le persone accolte. Prossimamente sarà avviato anche un cantiere educativo dal significativo nome “La fontana del villaggio”, con cui papa Giovanni XXIII indicava la funzione della parrocchia e la sua vicinanza discreta, affettuosa e nutriente alla vita di tutti.
 
L’inaugurazione di Casa Valverde avrà inizio alle 19,30, con la presenza del nostro Vescovo Mons. Staglianò, che benedirà la nuova struttura, con il saluto di don Ignazio La China, vicario foraneo di Scicli e presidente della Fondazione San Corrado. Seguirà il saluto del Commissario Straordinario del Comune di Scicli. Ci saranno poi le relazioni di Valerio Landri, direttore della Caritas diocesana di Agrigento e delegato laico per la Sicilia nel Comitato del Convegno ecclesiale nazionale di Firenze, di Domenico Leggio, direttore della Caritas di Ragusa e membro del direttivo della Fio. PSD, sulle diverse forme di housing e di Antonluca Candiano, referente della Caritas di Noto per l’housing, su come sarà impostata l’accoglienza. Subito dopo la benedizione della casa.
 
 
 

Rosolini. Il 16 Gennaio incontro unitario per gli operatori pastorali della Diocesi

Il cammino pastorale che la nostra chiesa locale sta facendo secondo il progetto unitario diocesano ha come tema: “Una Chiesa in Uscita. Con Gesù lungo le strade dell’uomo.” E’ così che abbiamo voluto dare risalto anche quest’anno ad una pastorale sempre più sinergica. Nel tempo di Avvento e di Natale, ci siamo impegnati a stare lungo le strade dell’uomo con discernimento evangelico: leggendo la storia con gli occhi di Dio, valorizzando la famiglia come luogo originario della sequela del Signore che ci visita, non trascurando la gioia della vita cristiana e maturando accoglienze dei poveri che abbiano il timbro di una condivisione che diventa prassi ordinaria.

 
La seconda grande tappa – scrive in una recente circolare il Vicario Generale Mons. Angelo Giurdanella – sarà la Quaresima e la Pasqua con al centro la relazione con Gesù che ci chiede una continua conversione. Il tempo pasquale va pensato come il tempo della visita al territorio, della missione in atto. Anche per questo tempo è stato preparato, dagli Uffici per la Catechesi, la Liturgia, la Caritas, la Famiglia e i Giovani il Sussidio unitario. Prezioso strumento che ci permetterà di poter esprimere un impegno corale, ricco di segni evangelici capaci di incidere nel nostro territorio e di tenere viva la speranza di molti. In questa prospettiva vivremo l’altra tappa del nostro cammino di Chiesa diocesana con l’Incontro Unitario di tutti gli operatori pastorali che si terrà a Rosolini presso l’Oratorio “San Domenico Savio”, venerdì 16 gennaio, dalle ore 18.00 alle 20,30, sul tema: “Con Gesù lungo le strade dell’uomo”, tenuto da fra Gaetano La Speme, Ministro provinciale dei frati Cappuccini, biblista e psicoterapeuta.
 
L’incontro verrà introdotto da un momento di preghiera con la lettura di un testo del Concilio. Dopo la riflessione biblica è previsto il confronto nei gruppi di studio, per favorire la ricaduta pastorale nei vicariati e nelle comunità di parrocchie, nonché nelle comunità religiose, e nelle diverse aggregazioni laicali. Saranno consegnate due piste per il confronto:
 
• Sottolineare un aspetto della riflessione di fra Gaetano.
• La ricaduta nella pastorale di quanto ascoltato nella riflessione.
I Vicari Foranei e i Segretari dei Coordinamenti Vicariali condurranno il confronto nei gruppi di studio e consegneranno una breve sintesi scritta dei lavori di gruppo.
A Conclusione sarà presentato il Sussidio per il cammino unitario di Quaresima che ogni comunità potrà utilizzare come traccia per un raccordo comunionale.

Nella Casa del Padre il Papà del nostro Vescovo

 Giorno 20 aprile, intorno alle 11, all’età di 85 anni è tornato alla casa del Padre il sig. Gregorio Staglianò, padre del nostro Vescovo Mons. Antonio Staglianò.  Le Esequie si terranno il prossimo mercoledì 22 aprile 2015 alle ore 15,00, nel Duomo Santa Maria Assunta (Isola di Capo Rizzuto – Kr). L’invito della comunità diocesana è quello di unirsi con affetto al dolore del nostro Pastore stringendoci in un pensiero e in una preghiera di suffragio alla famiglia del caro estinto.

Il Video Messaggio e gli auguri del Vescovo Staglianò per il Natale 2014

In occasione del Santo Natale anche quest’anno il nostro Vescovo Mons. Antonio Staglianò, desidera rivolgere con un Messaggio gli auguri di Natale. “Gesù il salvatore è nato”! – scrive il Vescovo – Ora tocca a noi nascere, nascere di nuovo nella sua umanità nuova, rinascere continuamente nell’amore. Urge ricominciare speranzosi, – sottolinea Mons. Staglianò – seppur essendo poveri e pellegrini, come figli di Dio capaci di camminare verso l’appuntamento di salvezza che dall’eternità Egli ci dà. Lui verrà, verrà, di sicuro verrà… questa è la promessa del Natale!
 
 

“Venite Adoremus – V edizione 2014”

 “Venite Adoremus” è organizzato dalla C.E.O. Cooperativa Etica Oqdany in collaborazione con la Diocesi di Noto – Ufficio Diocesano per i Beni Culturali Ecclesiastici, Ufficio Diocesano Pastorale per il turismo e lo sport, Ufficio Insegnamento Religione Cattolica coordinato dal Vicario Episcopale per la Cultura, Basilica Cattedrale di San Nicolò, il Seminario Vescovile di Noto e l’Associazione Oqdany.
 
Un programma di iniziative che porterà i partecipanti – dal 20 dicembre al 6 gennaio – ad immergersi in un’atmosfera natalizia nelle chiese del centro storico di Noto, dove gli animatori dell’Associazione Oqdany, al costo di un offerta libera, accoglieranno e coinvolgeranno visitatori e turisti in un percorso catechetico sul ciclo natalizio mediante la spiegazione e visione di opere d’arte sacra, mostre e presepi
 
Si sottolinea che l’ingresso nelle chiese è libero e che la realizzazione dei presepi e delle mostre è stato interamente autofinanziato dalla C.E.O – Cooperativa Etica Oqdany. Una parte delle offerte libere sarà devoluto all’Associazione “Pino Staglianò” per la realizzazione di un centro cardiologico nella Diocesi gemellata di Butembo – Beni
 
Luoghi e itinerari
 
– Chiesa di San Domenico: Mostra d’Arte Sacra, Mostra di Presepi, Video “Nativitas Domini” a cura della Pro Noto
– Chiesa di Montevergini: Visita alla Cantoria e ai Campanili, Mostra sulle Confraternite Netine e Presepe artistico
– Basilica Cattedrale di San Nicolò: Presepe di cioccolato realizzato dal maestro Aldo Puglisi
– Museo Diocesano sezione Cattedrale (via Montuoro): Museo della Cattedrale, Presepe donato dai detenuti della Casa Circondariale di Noto
– Basilica Santissimo Salvatore: Presepe Tradizionale, Visita alle Cantorie e Torre Belvedere, Museo d’Arte Sacra, Bozzetti di Sale a cura dell’Associazione Petali d’Arte (veranda Seminario Vescovile)
– Chiesa di San Francesco d’Assisi all’Immacolata: Presepe Artistico realizzato da Egidio Zuccarello
– “Vie del Sacro”: Itinerario guidato di catechesi con partenza dalla Basilica Cattedrale di San Nicolò, Vescovado, Basilica Santissimo Salvatore, chiesa di Montevergini
 
Per Info:
Sito Diocesi di Noto www.diocesinoto.it
Sito Cooperativa Etica Oqdany www.oqdany.it
Facebook: Venite Adoremus
Cell: Dott. Salvatore Celeste 327/0162589
Dott. Crispino Corrado 320/2596721
 
 

La Diocesi in pellegrinaggio a Siracusa per Santa Lucia. Il Vescovo: “Lucia ci insegna a vedere con gli occhi nuovi della fede”

Il ritorno delle spoglie di Santa Lucia nella sua città di origine, Siracusa, è stato salutato da una folla di fedeli e devoti, provenienti da ogni parte della Sicilia. Dopo 10 anni – questa visita segue quella storica del 2004 – ritorna dunque il corpo della Santa, custodito a Venezia, all’interno di una teca di cristallo. Le sacre spoglie resteranno in città sino a lunedì 22 dicembre.
 
Riguardo alle vicende storiche legate al culto della martire siciliana, si racconta che il corpo della Santa, prelevato a Siracusa nel 1040 dai Bizantini di Giorgio Maniace, giunse a Costantinopoli; da qui venne, successivamente, trafugato dai Veneziani, che conquistarono la capitale bizantina nel 1204, e portato a Venezia dove è attualmente conservato e venerato nella chiesa di San Geremia.
 
In occasione di questo storico evento, le Diocesi siciliane hanno organizzato pellegrinaggi nella città aretusea, per onorare le spoglie della vergine e martire siracusana. Nel quadro delle celebrazioni, giovedì 18 dicembre, è toccato alla Diocesi di Noto onorare la Santa. Il Vescovo Mons. Antonio Staglianò, presso la Basilica di Santa Lucia al sepolcro, ha presieduto l’Eucaristia, insieme con i presbiteri e i diaconi della Chiesa netina, che hanno accompagnato i fedeli degli otto vicariati, in alcuni dei quali, come Ispica, Pachino e Pozzallo, la devozione a Lucia è molto sentita.
 
“Santa Lucia ci insegna concretamente quale è la luce necessaria per la nostra vita, per essere felici – ha così esordito Mons. Staglianò nella sua omelia – abbiamo bisogno di luce, per camminare, per non cadere, una luce che riempia di senso la nostra vita”.
 
Il Vescovo, facendo riferimento al martirio di Lucia – alla quale, secondo la tradizione, sarebbero stati estirpati gli occhi – ha esortato i fedeli a riscoprire lo “sguardo” della fede: “Chiediamo a Lucia di poterci vedere, con gli occhi della fede, di sgranare gli occhi per riconoscere il volto del Signore, così come si è mostrato in Cristo”.
 
Questa nuova “visione” ha proseguito ancora Mons. Staglianò, “ci apre pure alla vista dei fratelli, che invocano il mio amore, poiché è nell’amore che conoscono me stesso, nella bellezza della mia umanità, ‘vedendo’ Dio in me”.
 
Infine il Vescovo ha raccomandato di vivere in maniera autentica la devozione alla Martire siracusana, da credenti veri, che incarnano e testimoniano il Vangelo, nella verità della fede e dell’amore, fuggendo il “teatrino” di una religiosità senza cuore: “Non la ‘religione’, ma la fede e la carità ci salveranno”.
 
 
 

La Diocesi in pellegrinaggio a Siracusa per onorare le reliquie di Santa Lucia

In occasione della visita delle reliquie di Santa Lucia a Siracusa, le Diocesi siciliane si recheranno in pellegrinaggio nella città aretusea, per onorare le spoglie della vergine e martire siracusana, custodite dalla Chiesa di Venezia.
 
Giovedì 18 dicembre, toccherà alla Diocesi di Noto. Il Vescovo Mons. Antonio Staglianò, alle ore 9, presso la Basilica di Santa Lucia al sepolcro, presiederà l’Eucaristia, insieme con i presbiteri e i diaconi della Chiesa netina, che accompagneranno i fedeli degli otto vicariati, in alcuni dei quali, come Ispica, Pachino e Pozzallo, la devozione alla Santa è molto sentita.
 
Il pellegrinaggio, sarà l’occasione di vivere “un momento forte di grazia” – come ha affermato il Vicario generale Mons. Angelo Giurdanella – “certi che la nostra Santa siracusana non mancherà di intercedere in nostro favore secondo il volere di Dio”.
 

Pozzallo. Anniversario della nascita di Giorgio La Pira. Celebrazioni dal 7 al 9 gennaio 2015

Le celebrazioni per l’anniversario della nascita di Giorgio La Pira, che si svolgeranno dal 7 al 9 gennaio 2015 (vedi programma in allegato) presso la sala culturale “Meno Assenza” di Pozzallo, sua città natale, anno dopo anno sono diventate un momento importante di confronto e riflessione. Il tema scelto per il 2015 è: Giorgio La Pira e la Terra Santa. Alle tre giorni lapiriana interverranno il Vescovo di Noto, Mons. Antonio Staglianò, Rav Joseph Levi, Rabbino capo della comunità ebraica di Firenze, Mahmoud Salem Elsheikh, dell’Università degli Studi di Firenze, Maurilio Assenza, Direttore della Caritas diocesana di Noto e altre figure di rilievo del mondo religioso, politico e culturale.
 
Nel discorso di apertura del Primo Colloquio Mediterraneo, il 3 ottobre del 1958, Giorgio La Pira affermava: Cooperare alla costruzione della pace nel Mediterraneo e nel mondo: ma come? La risposta è evidente: la pace, l’amicizia, la solidarietà reciproche fra questi popoli e queste nazioni. La pace, l’amicizia e la solidarietà fra Israele e Ismaele; la pace, l’amicizia e la solidarietà fra i popoli prima colonizzati e quelli prima colonizzatori; la pace, l’amicizia e la solidarietà fra tutte le nazioni cristiane, arabe e la nazione di Israele.
Il 4 maggio del 1958, La Pira scrisse a Pio XII: Il Mediterraneo è “il lago di Tiberiade” del nuovo universo delle nazioni: le nazioni che sono nelle rive di questo lago sono nazioni adoratrici del Dio di Abramo.
Durante il discorso tenuto il 3 ottobre del 1958, La Pira, sottolineò quale era la comune vocazione storica e la comune missione storica permanente dei popoli che vivono sulle rive di quel misterioso lago di Tiberiade allargato che è il Mediterraneo. Preoccuparsi (con la preghiera, con la meditazione e con l’azione prudente, ma intelligente e a “largo respiro”) della “unificazione”, della convergenza di queste nazioni mediterranee: svolgere la propria azione politica, economica, culturale, sociale (religiosa), in vista della costituzione di questo “centro” del nuovo universo delle nazioni.
Vogliamo far nostra la proposta di Giorgio La Pira, contribuendo alla costruzione di un ponte di preghiera; proponendo momenti di riflessione storica e politica durante i quali i popoli, fratelli della famiglia di Abramo, si ritrovano insieme. Crediamo che la pace non sia un utopia e che la fratellanza e l’ amicizia tra i figli di Abramo possano diventare realtà di un mondo rinnovato e finalmente in pace.
Crediamo profondamente, come Giorgio La Pira, che la pace nel Mediterraneo sarà l’inizio e il fondamento della pace fra tutte le nazioni del mondo. Spes contra spem! Nonostante tutto non bisogna disperare: i lieviti di bene sono più potenti dei lieviti di male: il tempo li condurrà progressivamente – nella pazienza, nella speranza, nelle preghiera, nell’azione oculata e pronta – a maturazione vasta e sicura.