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Siria: La Guerra non deve cancellare la solidarietà

In Siria la situazione umanitaria si fa di ora in ora sempre più grave e da alcuni giorni si sono persi i contatti con la Caritas locale, non raggiungibile né con il telefono né per e-mail. Mons. Antoine Audo, presidente di Caritas Siria, nell’ultimo messaggio inviato scrive: «Il mio posto è ora vicino ai miei fedeli, che non posso e non voglio assolutamente abbandonare». La violenza sembra ormai aver preso il sopravvento e giungono notizie non solo di scontri fra le opposte fazioni, ma di veri e propri attentati terroristici anche nei confronti di cristiani e di altre minoranza religiose.
 Tutta la popolazione siriana vive un crescendo di insicurezza, che continua ad alimentare il flusso dei rifugiati, soprattutto verso la Giordania, percepita come più sicura del Libano, portando il numero complessivo di profughi a 160.000, che si aggiungono agli oltre 31.000 rifugiati iracheni da tempo presenti nel paese.
Eppure «la guerra non cancella la solidarietà, la cambia», afferma Rosette Héchaimé, coordinatrice delle Caritas del Medio Oriente, che nonostante le criticità continuano la loro azione di assistenza alla popolazione.
Il campo giordano di Za’atari, al confine siriano accoglie migliaia di persone, ma è ancora in via di completamento e le condizioni logistiche sono sempre più difficili, anche a causa del caldo opprimente del deserto, della polvere che soffia sulle tende e con l’elettricità non ancora disponibile. Un numero imprecisato di rifugiati è poi sparso fra la popolazione, spesso accolto da parenti. Molti profughi si presentano al centro di accoglienza della Caritas Giordania solo con i vestiti che indossavano al momento della partenza, e anche per questo cresce la necessità di cibo, acqua e medicine.
Caritas Italiana raccoglie l’appello di queste Caritas sorelle, auspicando una crescente solidarietà e chiede alla comunità internazionale di compiere con responsabilità tutti gli sforzi per porre fine alle violenze. Dall’inizio dell’emergenza profughi è stato messo a disposizione un primo contributo destinato alle famiglie, ma solo in Siria occorrono già altri 170.000 euro per estendere l’intervento in atto.
 

Caritas Italiana

raccoglie l’appello di queste Caritas sorelle, auspicando una crescente solidarietà e chiede alla comunità internazionale di compiere con responsabilità tutti gli sforzi per porre fine alle violenze. Dall’inizio dell’emergenza profughi è stato messo a disposizione un primo contributo destinato alle famiglie, ma solo in Siria occorrono già altri 170.000 euro per estendere l’intervento in atto. Per sostenere gli interventi in corso si possono inviare offerte a Caritas Italiana tramite

C/C POSTALE N. 347013

specificando nella causale: “Emergenza Siria 2012”.

Offerte sono possibili anche tramite altri canali, tra cui:

  1. UniCredit, via Taranto 49, Roma – Iban: IT 88 U 02008 05206 000011063119
  2. Banca Prossima, via Aurelia 796, Roma – Iban: IT 06 A 03359 01600 100000012474
  3. Intesa Sanpaolo, via Aurelia 396/A, Roma – Iban: IT 95 M 03069 05098 100000005384
  4. Banca Popolare Etica, via Parigi 17, Roma – Iban: IT 29 U 05018 03200 000000011113
  5. CartaSi (VISA e MasterCard) telefonando a Caritas Italiana tel. 06 66177001 (orario d’ufficio)


La Beatificazione di fra Gabriele Maria Allegra, ofm

Le Chiese di Sicilia e tutta la Famiglia Francescana sono in festa per la prossima beatificazione del Venerabile Servo di Dio fra Gabriele Maria Allegra, figlio prediletto della

Provincia dei Frati Minori di Sicilia. La solenne celebrazione di Beatificazione si terrà sabato 29 settembre alle ore 10:00 nella Cattedrale di Acireale e sarà presieduta dal Cardinale Angelo Amato, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi e rappresentante del sommo Pontefice Benedetto XVI, presenti il Cardinale Paolo Romeo, Presidente della Conferenza Episcopale Siciliana, il Cardinale di Hong Kong, i Vescovi dell’Isola, numerosi sacerdoti e religiosi e migliaia di fedeli provenienti dalle diocesi di Sicilia e da S. Giovanni La Punta (Ct), paese nativo di fra Allegra. La macchina organizzativa è già a lavoro per preparare al meglio la celebrazione che sarà preceduta da un Triduo di preparazione nel Santuario del Convento di S. Biagio in Acireale, dove riposano le spoglie mortali traslate da Hong Kong nel 1986 e nella Chiesa Madre di S. Giovanni La Punta. Per l’occasione è stato messo in rete il sito della beatificazione www.ofmsicilia.it/beatoallegra.htm dove si potranno avere tutte le informazioni relative
all’accoglienza, all’Ufficio Stampa per l’accredito dei giornalisti, foto-cine-operatori e il programma dettagliato delle manifestazioni collaterali.
La figura del nuovo Beato elevato da Benedetto XVI agli onori degli altari, viene ricordata per i tre grandi amori della sua vita: la Chiesa, l’Ordine dei Frati Minori e l’impegno apostolico di evangelizzatore in Cina dove nei suo trent’anni di vita missionaria tradusse la Bibbia in lingua cinese e Giovanni Paolo II lo ha indicato come “uomo del dialogo tra Cristo e la Cina”.
 

Si recherà al Giardino della Memoria per ricordare Giuseppe Di Matteo

Una grande personalità ecclesiale farà visita alla sede nazionale del Centro Studi Parlamento della Legalità a San Cipirello a partire da Venerdi 7 settembre alle ore 20, portando con se l’affetto e l’incoraggiamento a un cammino culturale che ormai coinvolge tutto il territorio nazionale: stiamo parlando di Mons. Antonio Staglianò, Vescovo della diocesi di Noto e componente della Conferenza Episcopale Italiana per la commissione Cultura e Comunicazioni Sociali. Da sempre grande amico e sostenitore del progetto culturale realizzato

in casa “Parlamento della Legalità”, Mons. Staglianò arriverà a San Cipirello già Venerdi sera e dopo una breve visita alla sede incontrerà gli amici del movimento culturale presso” Casale del Principe” in un clima di familiarità e cordialità- Domenica in programma il suo Pontificale presso la Chiesa Madre, alle ore 11, 15, nella giornata in cui tutta la Comunità Ecclesiale celebra solennemente la Patrona “Maria S.S. Immacolata”. A Conclusione della Santa Messa il Vescovo poserà una immagine della Madonna nella nuova sede del Parlamento della Legalità consacrando così tutte le ambasciate di questo movimento sparse in tutta Italia (da Como a Paternò)a Maria “Stella del Mattino”. In programma anche una visita ( sabato 8 sett). al GIARDINO DELLA MEMORIA dove i “carnefici della mafia” hanno sciolto nell’acido il piccolo Giuseppe Di Matteo. Il Vescovo Mons. Stagliano, accompagnato da Nicolò Mannino e da una equìpe del Parlamento della Legalità, sarà al Giardino della Memoria dalle ore 9,30 alle 10,30 dove verrà accolto dal sindaco del Comune di San Giuseppe Jato Davide Licari- Ma chi è Mons. Antonio Staglianò?
Già direttore e docente dell’Istituto Teologico Calabro,ha insegnato anche alla Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale di Napoli. Ha tenuto corsi di teologia all’Università Urbaniana e all’Università Gregoriana di Roma. E’ stato nominato da Papa Benedetto XVI “auditor secretarii specialis “all’Assemblea Generale del Sinodo dei Vescovi dal 2 al 23 Ottobre del 2005. Dal 1997 è Teologo e consulente della Conferenza Episcopale Italiana in commissione Cultura e Comunicazioni Sociali. E’ autore di diverse pubblicazioni di carattere teologico. Il 22 Gennaio 2009 Sua Santità Benedetto XVI lo ha nominato Vescovo della Diocesi di Noto. Conoscitore del cammino culturale già intrapreso dal Centro Studi Culturale Parlamento della Legalità, ne ha sempre incoraggiato il cammino tanto da accogliere con gioia l’iniziativa di insediare una sede del movimento nel Comune di Rosolini ( Prov. Siracusa) che rientra nella diocesi da lui guidata. Lo scorso ottobre Mons. Antonio Staglianò ha curato la Prefazione al Libro “alle Porte del Cuore” nato a Rosolini coordinato dal prof.re Giorgio
Figura , volume che raccoglie tante lettere dal Capo dello Stato a giovani di diverse città d’Italia che attestano l’efficacia del lavoro culturale svolto dal prof.re Nicolò Mannino su tutto il territorio nazionale.
 

Per amare e sempre ricostruire le nostre città

Sarà una delegazione particolarmente significativa quella che verrà a Modica da Paganica, la storica e popolosa frazione dell’Aquila nota a tutto il mondo per la facciata della chiesa della Concezione che si staccava e il crollo del monastero delle Clarisse in cui è morta la badessa Suor Gemma. Frazione attualmente con il centro storico sventrato e cinquemila persone (in aggiunta alle sei mila del posto) portate da tutta l’Aquila nelle casette costruire dopo il terremoto, con grossi problemi di ricostruzione anche del tessuto sociale. Malgrado questo, come abbiamo potuto sperimentare nella nostra decima visita svoltasi a metà agosto, prevalgono grande forza d’animo, un’ospitalità generosa e squisita, una fede genuina, una lenta ripresa grazie soprattutto all’impegno della parrocchia a far ritrovare la comunità. Questo è stato favorito dal fatto che la diocesi di Bergamo e Trento hanno donato una chiesa in legno e che è quasi completato il centro di comunità, a cui la nostra diocesi sta progressivamente contribuendo per l’arredamento. La delegazione sarà nutrita nel numero (ventiquattro persone) e qualificata: ci sono il parroco di Paganica e vicario episcopale per la carità della diocesi dell’Aquila don Dionisio Humberto Rodriquez; Ugo De Paolis, già presidente di circoscrizione; Goffredo Palmerini, già vicesindaco dell’Aquila, scrittore e giornalista, presidente degli Aquilani e degli abruzzesi nel mondo; Alfredo Montesanti, promotore del Centro anziani ospitato in un prefabbricato di legno; responsabili diocesani della Caritas e il responsabile del progetto Policoro dell’Aquila; l’équipe del Centro di ascolto della Caritas; rappresentanti degli adulti della parrocchia che partecipano al cammino di fede. Gli amici di Paganica saranno accolti mercoledì 5 con un momento di fraternità nella Casa don Tonino Bello e parteciperanno subito a momenti della Casa don Puglisi, dei Piccoli fratelli, della cooperativa Alberto Portogallo. Giovedì visiteranno Scicli e incontreranno le famiglie della Comunità papa Giovanni. Venerdì saranno a Noto, visiteranno i monumenti e avranno un incontro con il vicario generale, con il sindaco e il direttore de “La vita diocesana”. Sabato 8 settembre a Modica visiteranno i monumenti, pregheranno con le Benedettine, incontreranno gli ammalati. La sera la città è invitata a partecipare a un momento comune di accoglienza e di reciproca conoscenza – alle ore 20 appunto di sabato 8 settembre – nel cantiere educativo Crisci ranni. “Amare e ricostruire le nostre città” sarà il tema che aiuterà a trovare un filo comune tra le due città: non c’è solo il terremoto, c’è all’Aquila come nelle nostre città iblee da sempre ricostruire un tessuto che aiuti una vita bella e buona, fraterna e giusta, attenta a tutti: anziani, giovani, famiglie, bambini, immigrati, diversamente abili. Sarà presente anche il Sindaco di Modica, che ha visitato Paganica l’anno scorso. Domenica 9 parteciperanno alla messa delle 10,30 nella chiesa di San Pietro, avendo per tre anni i giovani della comunità condiviso con quella di Paganica momenti estivi di riflessione e di fraternità attorno al tema della carità come la “via migliore”. Una visita dunque che potrà arricchirci tutti e a cui tutti siamo chiamati a renderci partecipi. Ci hanno chiesto il momento di sabato sera con la città per ringraziare Modica e la diocesi! Abbiamo fatto pochissimo, andandoci sappiamo che si può ricevere molto. Ora speriamo che la città colga quest’occasione e onori i nostri amici: abbiamo da apprendere molto ma abbiamo anche da non dimenticarli ora che, spentosi i riflettori, rischiano di essere lasciati solo con una mancata ricostruzione e un fatica enorme che sarà più facile sostenere avvertendo l’amicizia anche del nostro territorio.

 

Il Cardinale Martini: un pastore che continua ad invitarci a “ripartire da Dio” condividendo la vita di tutti

«Crediamo la resurrezione della carne!». L’ho detto spesso accompagnando il transito al cielo di persone semplici come pure di persone più note: la risurrezione della carne si anticipa e risplende già nella corporeità vera con cui si intessono quelle relazioni “in Dio” che restano vive e lievitano l’esistenza e la storia anche dopo la morte fisica.

 
Ecco allora come avvertiamo presente il Card. Maria Martini, morto lo scorso 31 agosto e definito dal Papa «generoso servitore del Vangelo e della Chiesa»: con la sua corporeità di uomo e di pastore che ha dispiegato le Sacre Scritture illuminando la vita, che ha predicato incessantemente esercizi spirituali tesi a rinnovare la storia a partire dal cuore, che ha offerto a molti – credenti e uomini di buona volontà – la «lampada» per i passi, spesso incerti e difficili, della vita.
L’ho conosciuto di persona, sin dai tempi della mia formazione teologica nei seminari milanesi di Saronno e di Venegono, godendo della sua sapienza spirituale e biblica. Insieme a tanti, ho seguito con ammirazione quei “cippi per il cammino” che sono state le sue prime lettere pastorali: “la dimensione contemplativa della vita”, “in principio la Parola”, “farsi prossimo”, “Dio educa il suo popolo”. Un vero maestro di pensiero e di vita. In particolare mi sovviene il suo continuo invito a «fissare lo sguardo su Gesù», rimandandomi al nostro Sinodo che invita a «riscoprire Gesù lungo le strade della vita». E infine ricordo quel suo amore per Gerusalemme che ci rinvia alla patria ultima e ai passi terreni di Gesù.
Entro questi grandi orizzonti, a cinquant’anni dal Concilio Vaticano II, raccogliamo quindi dal Card. Martini la passione per una Chiesa chiamata a risplendere come “Lumen gentium” e, nell’anno della fede, l’invito ad una fede adulta, nutrita alle fonti della Bibbia e dell’Eucaristia e capace di confrontarsi con la modernità senza superficiali irenismi ma anche senza paura. Partecipiamo così del lutto e della gratitudine della Chiesa ambrosiana e di tanti che hanno trovato sostegno nel magistero e nella predicazione del Card. Martini, sempre pensandolo nella sinfonia della Chiesa cattolica con tutti i suoi vescovi e con il ministero di unità del Papa.
 

Concluso il Convegno Biblico Estivo

Organizzato dal Centro di Spiritualità Biblica “A. Frasca” e dall’Associazione Teologica Netina, anche questa estate si è svolto il Convegno Biblico, che è ormai divenuto un appuntamento fisso dell’estate diocesana, tenuto presso la Parrocchia S. Maria Assunta in Marina di Modica.

 
Quest’anno si è scelto di fare una riflessione sul libro degli Atti degli Apostoli. Relatore il prof. sac. Augusto Barbi, ordinario di Esegesi del Nuovo Testamento, proveniente da Verona.
Nei tre giorni del convegno, il 6 – 7 – 8 agosto, il relatore si è soffermato su alcuni aspetti che caratterizzano il libro degli Atti. Anzitutto, è l’unico libro del Nuovo Testamento che ha carattere storiografico. In esso l’evangelista Luca si è impegnato a scrivere una storia della Chiesa nascente a partire dall’ascensione di Gesù fino all’arrivo a Roma di Paolo.
Il prof. Barbi ha fatto notare come il libro degli Atti sia stato progettato mentre Luca scriveva il suo Vangelo. C’è infatti non solo una continuità fra le due opere, ma un costante rimandarsi degli avvenimenti narrati nei due libri.
Quello che nel Vangelo è riferito a Gesù, negli Atti diviene compito della Chiesa. Dopo l’ascensione spetta alla Chiesa continuare l’opera di Gesù e questo è ciò che Luca cerca di raccontare. Con la discesa dello Spirito Santo, nel giorno di Pentecoste, la Chiesa inizia la sua avventura nel mondo. Con coraggio comincia ad annunciare la buona notizia fino ai confini del mondo. Non mancheranno le difficoltà, le persecuzioni, anche le incomprensioni tra gli stessi apostoli, ma la Parola continuerà a diffondersi. Con una felice espressione il relatore ha sottolineato come la Parola di Dio abbia continuato a diffondersi poggiando sulle sofferenze della Chiesa. Questo vale anche per la Chiesa di oggi: quando sembra che tanti ostacoli si interpongano, la Parola continua a diffondersi.
Oltre metà del libro degli Atti, i capitoli 13-28, sono dedicati all’opera di Paolo. La sua conversione, raccontata per ben tre volte, i suoi viaggi missionari, per mezzo dei quali la buona notizia di Gesù morto e risorto si è diffusa in tutto il mondo conosciuto.
Di Luca, autore degli Atti, si può dire ben poco. Sebbene sembri essere tra i compagni di Paolo nei suoi viaggi, non si hanno notizie certe. È probabile che si tratti di uno degli appartenenti alla cosiddetta “scuola di Paolo”, formata da coloro che più gli erano stati vicini e che si sono presi cura di raccogliere e ordinare le sue lettere.
Sempre di grande impatto è stata la descrizione di come le prime comunità cristiane vivevano. È questo un invito rivolto anche oggi a noi ad imitarle.
In conclusione, ringraziando il prof. Barbi per ciò che ci ha trasmesso, vogliamo sottolineare come buona sia stata la partecipazione al Convegno, che ha visto la presenza dei seminaristi e del Rettore, di alcuni presbiteri e di qualche giovane, provenienti da varie città della Diocesi. Sarebbe forse auspicabile una maggiore partecipazione di coloro che sono maggiormente impegnati nell’annuncio, come catechisti e insegnanti.

Modica. Conclusa la vacanza con gli anziani 2012

Si è conclusa in questi giorni la vacanza degli anziani promossa a Modica dalla Caritas per quanti in estate restano soli. Hanno partecipato stabilmente più di venti anziani e altrettanti si sono aggiunti in alcuni momenti. Basta poco per fare felici! Insieme a momenti di festa è imprtante la visita: resta forte, accorato, l’appello a restare in estate accanto a chi è solo. Lo faccio a nome della Caritas ma penso sia iscritto nella verità della vita e, per chi crede, dell’autenticità della fede in Cristo che in ogni persona sofferente è presente e nel Padre suo che chiede piena unità tra culto e vita.  Per aiutare anche a comprendere come questo sia bello trasmetto quanto ha scritto un volontario sulla vacanza degli anziani. Avremo poi dal 29 luglio all’8 agosto la vacanza della Casa don Puglisi nella Casa don Tonino Bello e dal 10 al 15 agosto ventidue volontari faranno visita ai fratelli di Paganica, all’Aquila, dove non c’è ricostruzione e sono vive le ferite: diremo almeno loro che non li dimentichiamo, parteciperemo ad alcuni momenti della loro comunità, e poi li aspettiamo a Modica per i primi di settembre.

Nominati i nuovi formatori dei seminaristi

Con proprio Decreto, datato 29 Giugno 2012, Solennità dei Santi Pietro e Paolo Apostoli, il nostro vescovo, Mons. Antonio Staglianò, ha proceduto alla costituzione della nuova Equipe formativa del nostro Seminario diocesano. A conclusione di una partecipata Celebrazione Eucaristica, durante la quale è stato conferito il ministero del Lettorato al seminarista Giorgio Cicciarella e quello dell’Accolitato ai seminaristi Roberto Avola, Giorgio Cicciarella, Giuseppe Di Stefano e Alessandro Paolino, il Vescovo, dopo aver sentitamente ringraziato don Tonino Lorefice, che negli ultimi anni ha seguito con responsabilità e passione la vita del Seminario, ha annunciato alla Comunità diocesana i nomi dei sacerdoti che sono stati chiamati a prestare il loro servizio in Seminario: don Luigi Vizzini Rettore, don Stefano Modica Direttore Spirituale e don Gianluca Manenti Economo.

 
Durante la sua illuminata omelia, il Vescovo ha esortato i presenti a contemplare nel ministero sacerdotale il segno della prossimità di Dio verso l’uomo e, rivolgendosi ai seminaristi, ha ricordato che il sacerdozio è essenzialmente dono, gratuitamente ricevuto, per l’edificazione del Popolo di Dio. La piena coscienza della gratuità del dono ricevuto genera cuori sempre più generosi, pronti a sposare la causa del Vangelo e disponibili al disinteressato servizio nella Chiesa perché il mondo sia raggiunto dalla Buona Novella. Il Seminario, e quindi la formazione integrale dei futuri sacerdoti, è fra le preoccupazioni più importanti nel cuore del Vescovo, il quale con il rientro in Diocesi dei seminaristi intende seguire più da vicino il loro percorso di discernimento e favorire una maggiore simbiosi con il cammino della Comunità diocesana.
Il Seminario non è un luogo fuori dal mondo, la sua presenza in Diocesi permetterà ai seminaristi di crescere in un rapporto affettivo e prioritario con la Diocesi stessa e tutte le espressioni ed esperienze ecclesiali in Essa presenti. Sarà più facile maturare la consapevolezza, in spirito di permanente conversione, che il “tempo” del Seminario prepara ad “entrare” in un Presbiterio, a diventare Presbiterio. Il sacerdozio non potrà mai essere vissuto come un fatto privato o come il raggiungimento di un sogno. Il giovane che chiede di poter vivere l’esperienza del Seminario deve anzitutto verificare l’autenticità della passione apostolica che lo spinge ad una scelta così radicale e la maturità riguardo alle sue capacità relazionali.
Il nostro Vescovo, in diverse occasioni, parlando al nostro clero, ha insistito sulla conversione alla comunione nel collegio presbiterale, una conversione richiesta per l’efficacia della evangelizzazione ma soprattutto dalla natura stessa del presbiterato. L’appartenenza ad un Presbiterio, considerato come la famiglia di ogni sacerdote, è frutto di un serio cammino che impegna l’iter seminaristico, affinché ci si possa dedicare, per tutta la vita, alla comunicazione del Vangelo.
I superiori sono chiamati a mediare gli attuali Orientamenti della Chiesa Cattolica sulla formazione nei Seminari e il Magistero del nostro Vescovo. Ad essi è affidata la formazione umana e cristiana, ispirata al Vangelo della carità, del servizio e della comunione, di coloro che, fedeli discepoli di Cristo, sono incamminati, attraverso un vigile discernimento, a ricevere il dono dell’Ordine Sacro.
Il cammino dei seminaristi, che a breve avrà come guida una “Regola di Vita”, attualmente in via di elaborazione, godrà anche della presenza, anche se non stabile, di alcuni parroci che affiancheranno l’Equipe formativa al fine di garantire un rapporto forte e concreto con la realtà diocesana.
 
Visita il sito Ufficiale del Seminario di Noto www.seminarionoto.it
 
 

Un corpo che respira è anche un corpo che ama!

Una serata ricca di messaggi è stata quella di sabato 14 luglio in contrada Minciucci, tra Modica ed Ispica, per l’avvio della fattoria sociale e didattica dedicata a don Tonino Bello, nella tenuta dell’Ente Michele Grimaldi concessa in comodato alla Cooperativa Alberto Portogallo attraverso un protocollo d’intesa che coinvolge anche il DSM, il Comune di Modica, l’Associazione “Piccoli fratelli”. Tanta gente, un bel clima, la riscoperta di un luogo suggestivo hanno fatto da cornice ad una celebrazione ricca di messaggi che vengono consegnati al territorio e alla responsabilità degli stessi protagonisti dell’iniziativa. Il Vescovo Mons. Antonio Staglianò nella sua omelia è andato subito al cuore della vita: se c’è veramente fede! Chiarendo subito che la vera fede non corrisponde ad un superficiale sentimento religioso, ad un insieme di riti e di pratiche, ma ad un risposta che – sulla linea dei profeti – viene data con la propria esistenza, con l’offerta di se stessi nella concretezza della propria corporeità. Forti sono risuonate le parole della Scrittura: Dio non gradisce offerte e olocausti ma alla sua chiamata si risponde con l’eccomi della propria disponibilità concreta. Come pure, nel giudizio ultimo, tutto si gioca, non nei ruoli o nelle devozioni, ma nell’aver accolto o meno i poveri. Così si saldano due elmenti che sono dentro la nuova esperienza che si è avviata. Da una parte l’ispirazione legata al nome che porta la Cooperativa che gestisce la fattoria: Alberto Portogallo, un disabile ricco di sensibilità e di interrogativi che ha saputo cogliere come tutto tiene solo se Dio diventa quello che è l’aria per il corpo! Cioè, se Dio è per noi il respiro della vita vera, non l’orpello o il gingillo che sovrapponiamo a una vita che segue altri criteri, spesso indotti dalla mentalità dominante. E ancora l’altro nome, quello di don Tonino Bello, profeta del nostro Sud che pensava la storia del meridione come tre tappe che occorre aiutare a far evolvere: la tappa dell’erba che si piega (il Sud rassegnato, il Sud del clientelismo), la tappa del grano che cresce (tanto lavoro onesto e silenzioso), la tappa del pane che si condivide nella convivialità delle differenze (la condivisione che alimenta legalità, accoglienza, ricchezza di relazioni). Dall’altra parte la concretezza, che permette all’ispirazione di prendere un corpo. La concretezza di un’antica donazione, quella fatta nel 1916 dal Cav. Michele Grimaldi e negli anni cinquanta dalla Signora Pierina Moncada, che sono diventati l’Ente Grimaldi, al momento Assap con finalità sociali per la cura della persona. Donazione accompagnata negli anni venti, contrassegnati dall’insegnamento sociale della Chiesa che aiutava a scorgere la novità dei tempi, da una intuizione lungimirante: istruire i contadini per elevarli! Ora, l’Ente Grimaldi, avviata una ricognizione attenta dei propri patrimoni, attraverso l’intesa per rivitalizzare la tenuta di Minciucci (ove peraltro per alcuni anni ha operato una casa della Comunità Incontro) rilancia la sua presenza nel territorio. La concretezza quindi della Cooperativa Portogallo, che inizia questa nuova avventura, avendo già alle spalle altre iniziative come il trasporto dei diversamente abili e la Libreria equilibri: la scommessa non è legata solo all’inseriemento lavorativo di diversamente abili o agli orti sociali, ma alla capacità di trasmettere alle nuove generazioni un senso per la vita e per il lavoro che ci aiuti tutti a non smarrire la sapienza del contadino che semina, attende, miete e sfama. Concretezza poi di tanti che hanno aiutato a ripulire e approntare i locali, come la Gifra e le terziarie francescane. Ad unire ispirazione e concretezza le persone che ci precedono e che noi pensiamo siano gli ultimi e invece diventano nostri maestri, come ha ricordato a nome del DSM il dott. Sanfilippo, sottolineando anche come la migliore cura per le malattie mentali e per tutte le malattie sia la solidarietà, valore antico e sempre attuale, seppur contrastante con l’odierna mentalità. E ancora a legare ispirazione e concretezza – come ha sottolineato l’Assessore ai Servizi Sociali Giurdanella – quella volontà progettuale che è al centro del “Patto sociale contro la crisi” firmato tra il Vescovo di Noto e il Sindaco di Modica. Nel tempo di estate, in cui insieme al giusto riposo c’è il rischio di alienanti abitudini che estetizzano i corpi e la corporeità, da un pezzo di storia e di operosità nel bene del nostro territorio viene lanciato un messaggio che può essere utile a tutti: curare il respiro del corpo, e sarà spontanea conseguenza una solidarietà concreta che sempre si farà accanto e che – per i cristiani – sarà la verifica di una fede vera, vissuta – come ha sottolineato il Vescovo – non nel chiuso dei templi o delle sacrestie ma lungo le strade degli uomini, ove il Risorto discreto e attento continua a camminare.