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Concluso il III Convegno Internazionale di Bioetica

Si è concluso il III Convegno Internazionale di Bioetica, tenutosi nelle giornate di venerdì 14 e sabato 15 settembre presso l’Aula Magna “Giovanni Paolo II” del Seminario Vescovile di Noto. I lavori della manifestazione, dal titolo “Venire al mondo: i luoghi dell’invisibile – l’umiltà ed il trascendente come esercizio di cura e ospitalità”, hanno visto illustri esperti discutere diverse tematiche inerenti il vasto campo della Bioetica, con interventi e dibattiti capaci di coinvolgere il pubblico di uditori che ha partecipato al Convegno.

 
Alla manifestazione, patrocinata dal Vescovo di Noto, Mons. Antonio Staglianò, hanno relazionato alcune tra le più illustri personalità del settore, tra le quali il prof. Pierluigi Bruschettini, docente di Pediatria, Facoltà di Medicina e Chirurgia, Università di Genova; il prof. Bruno Dallapiccola, Direttore Scientifico Ospedale Bambin Gesù, Roma; il prof. Gian Antonio Dei Tos, medico, bioeticista, Direttore del Servizio “Qualità, etica e umanizzazione” ULSS 7 del Veneto, Veneto; il prof. Graziano Martignoni, docente di Psicopatologia, Università di Friburgo, Svizzera; il prof. Fortunato Di Noto, Presidente dell’Associazione Meter, Avola; il prof. Pietro Grassi, ISSR all’Apollinare, Pontificia Università della Santa Croce, Roma, nonché membro del Comitato scientifico del Convegno, insieme al prof. Antonio Stefano Modica e a Mons. Staglianò.
Durante i lavori del Convegno, strutturato in quattro sessioni (I: Venire al mondo – II: Dall’emozione alla parola – III: La vita alla prova del tempo – IV: Quando il dolore diventa muto), la riflessione bioetica è stata delineata dall’apporto scientifico delle relazioni esposte su temi come nascita, vita e cura del malato, unitamente a momenti di dibattito unitario tra scienza, teologia e spiritualità, perché «senza il rapporto con l’infinito e la trascendenza – ammonisce Mons. Staglianò – la nostra natura umana si avvia alla degenerazione e all’impoverimento». Si è dato atto dunque, come ormai tradizione, ad un discorso libero da luoghi comuni e dogmatismi, tentando di giungere ad una visione equilibrata dell’esistenza, una visione in cui, secondo il prof. Modica, «Il Magistero della Chiesa incoraggia la scienza biomedica affinché sia veramente rispettosa della dignità di ogni essere umano e del suo venire alla luce […] con la volontà di preservare il bene più prezioso: la vita umana».
Il Convegno, aperto a tutti, ma rivolto in particolare a medici, infermieri, farmacisti, ostetrici, biologi, tecnici di laboratorio, psicologi e personale operante nelle strutture socio-sanitarie, nelle due giornate ha visto la partecipazione di 320 uditori in totale, tra i quali 220 convegnisti, 55 accreditati E.C.M. (secondo le norme del Programma Nazionale per la Formazione degli operatori della sanità), 15 seminaristi e 20 studenti della 5a classe dell’Istituto Superiore “Matteo Raeli” di Noto, nonché giuristi e insegnanti, numeri che confermano la costante crescita del Convegno netino e la progressiva internazionalizzazione dell’evento stesso.
 

Ministri: Uomini di fede e di preghiera

Come ogni anno la comunità diaconale, insieme al proprio assistente, don Corrado Lorefice, si è data appuntamento presso la casa Mater Dei a Siracusa dal 24 Agosto al 26 Agosto 2012 per un periodo di Esercizi spirituali.

 
Essa, in un incontro precedente si era interrogata sul tema da trattare e su cui riflettere ed in linea di massima ed era convenuta nell’affidare al predicatore il tema della fede nello specifico del diacono ed anche in considerazione dell’indizione dell’anno delle fede da parte dal Santo Padre Benedetto XVI.
Quindi è stato individuato il Biblista don Angelo Passaro a cui affidare le meditazioni il quale, con sapienza e competenza, ci ha aiutato a percorrere un cammino articolato in quattro riflessioni in cui ha messo in evidenza la relazione tra fede, preghiera e vita ministeriale.
Il brano del Vangelo di Marco sulla professione di fede di Pietro a Cesarea di Filippo, (8,27-33), ha fatto da tema di fondo al fine di fare emergere gli aspetti salienti di un cammino di fede che trova nella sequela e nella preghiera gli elementi costitutivi.
La fede non si acquisisce attraverso conoscenze, ancorché teologicamente profonde, ma è frutto di riconoscimento della messianicità di Gesù attraverso il dono di Grazia, che può essere donato solo dallo Spirito di Dio. Pietro, infatti, riconosce per Grazia che Gesù è il Cristo, ma razionalmente non ammette che il Figlio dell’uomo potesse soffrire. Gesù lo redarguisce e gli ordina di stare retro e di mettersi alla sua sequela. Le fughe in avanti, anche con affermazioni che hanno origine da “rivelazioni” se non sono correttamente collocate all’interno del Mistero di Cristo, possono essere fuorvianti e possono condurre a delle forme di religiosità che trasportano verso la idealizzazione del Mistero stesso.
Il relatore quindi ci ha invitati a riflettere sul fatto che spesso il nostro modo di essere anche se teologicamente è ineccepibile, può non corrispondere ad una vera vita di fede perché non inserita in un vero cammino di sequela di Cristo che implica l’abbraccio della Croce.
Ciò richiede tanta preghiera autentica non fatta da formule imparate a memoria, che spesso sono sterili, ma frutto del dimorare con il Signore e del dialogare con Lui in modo vero e sincero. In questo ci sono di aiuto i Salmi che insegnano a pregare e come fare del Signore il centro della esistenza. La fatica del quotidiano così è alleviata perché il Signore è colui che guida ed orienta nelle vicende.
La Preghiera allora è il criterio della fede in Cristo. Se Gesù è il Cristo della nostra vita non è possibile non parlare con Lui e di Lui e non può non essere il criterio dell’agire del discepolo. Questi il Lui trova la forza dell’essere autenticamente cristiano, capace di chinarsi sul fratello sofferente non curante delle regole del mondo che magari non permetterebbero certi comportamenti, ma che in una logica di fratellanza diventano la testimonianza di una appartenenza.
Il Predicatore quindi a conclusione ha invitato tutti ad essere attenti più che alle cose da fare, perdendo di vista spesso quale è lo specifico del ministro, al modo di essere seguaci autentici di Cristo facendo della fede non un ideale religioso, che spesso diventa fuorviante, ma la regola di vita.
 
 

Conferita a Mons Antonio Staglianò la nomina a ‘guida spirituale del centro studi di parlamento della legalità’

Nei giorni 7 e 8 settembre Mons Staglianò è stato in visita alla sede Nazionale del Centro Studi Culturale Parlamento della Legalità a San Cipirello (PA). Ad accoglierlo, in un clima di festa, di gioia, di fraternità oltre alla delegazione giovanile del parlamento della legalità, il parroco don Pino Ingrao, il sindaco del comune di San Cipirello, Antonino Giammalva, Franca Castellese, la mamma del piccolo Giuseppe Di Matteo, bambino vittima di un’atroce vendetta della mafia, il cui corpicino fu disciolto in una vasca di acido nitrico, il vice Presidente della Provincia di Palermo Piero Alongi, il presidente dell’U.P.I. nonchè Presidente della Provincia di Catania Giuseppe Castiglione, il Sindaco della città di Rosolini Nino Savarino, il coord. del parlamento della legalità di Siracusa Salvo Latino, tutti i delegati del Parlamento della Legalità della Provincia palermitana, dell’agrigentino, di Caltanissetta e di Messina e le forze dell’ordine del territorio.

 
Da sempre Mons. Staglianò ha incoraggiato il cammino culturale del “parlamento della legalità” dando vita anche nella nostra diocesi (più precisamente a Rosolini) a una sede guidata dal giovane Salvo Latino, coordinatore del movimento nel siracusano.
L’affetto e l’amicizia con Nicolò Mannino, presidente di questo movimento apartitico, ma di forte timbro cristiano, ha visto concretizzarsi un appuntamento da tanto tempo in agenda.
Il momento più solenne della giornata è stato certamente la nomina a guida spirituale del Centro Studi Parlamento della Legalita conferita a Mons. Staglianò richiesta da tutti i coordinatori della Sicilia.
La stampa nazionale (si allega il quotidiano “la discussione” – accreditato presso la camera di deputati e al senato della repubblica) e quella locale hanno dato ampio spazio all’evento, come pure l’emittente “antimafia” tele jato. A Mons. Staglianò il grazie di cuore da tutto il parlamento della legalità pronto a farsi guidare sul cammino della speranza per diffondere la cultura della vita.
Il presidente di questo movimento Nicolò Mannino (specializzato in teologia spirituale con una tesi su “spiritualità e politica nella vita e nelle opere di don Tonino Bello”) così commenta: ” è un grande dono che il Signore ci ha fatto, avere Mons Staglianò guida e amico in questo cammino culturale, che riparte dal Kerigma Pasquale per raggiungere chi è solo e abbandonato. La semplicità, la professionalità, lo zelo per la Parola di Dio e la disponibilità al dialogo che sono pilastri di vita di Mons. Staglianò, ci hanno sempre affascinato e convinto. Si, lui sa portarci con onestà e verità a colui che è via, verità e vita.
La gioia di tutti i coordinatori del Parlamento della Legalità è grande…e oggi ci sentiamo più forti e ricchi di entusiasmo per ritornare a essere, nella Chiesa, sentinelle di un’alba nuova”.
 
 
 

Staglianò annuncia nuove nomine e trasferimenti per il clero della Diocesi di Noto

Venerdì 7 settembre alle ore 13,00 a termine degli esercizi spirituali dei sacerdoti tenuti da Mons. Domenico Cancian presso la casa delle suore domenicane di Catania, il Vescovo di Noto Mons. Antonio Staglianò, ha annunciato il nuovo organigramma pastorale con le nuove nomine per il clero della diocesi. Il Vescovo dopo aver dato lettura delle nomine ha concluso il suo discorso rivolgendo queste parole al clero: “ringrazio a nome mio personale e dell’intera comunità diocesana il servizio generoso di questi presbiteri, svolto nelle comunità parrocchiali della nostra Diocesi, nel Seminario e nella Curia. Sono grato a loro anche per la disponibilità che mi hanno offerto nell’avviare questo percorso di “cambio di destinazione” che vedrà la Diocesi arricchirsi di carismi e testimonianze di fede esemplare. Invoco volentieri su di voi e sulle comunità che avete accompagnato in questi anni e su quelle che vi accoglieranno la benedizione di Dio perché la vostra docilità e ubbidienza alla Chiesa possa contribuire alla diffusione del Regno di Dio e ad una ricezione seria del vangelo”.Qui di seguito le nomine pastorali:

CURIA
Don Nello Garofalo Direttore Ufficio Tecnico e Vice-Economo
Don Gianni Donzello Economo e Vice-direttore UfficioTecnico
Don Stefano Modica Direttore Ufficio Cultura e Consulente etico del Consultorio di Modica
Sem. Roberto Avola Segretario del Vescovo
Mons. Thomas Direttore dell’Ufficio Pastorale dello Sport e del Turismo
Don Luigi Vizzini Responsabile dei Diaconi permanenti e del giovane clero
Don Tonino Lorefice Assistente Diocesano dell’Azione Cattolica, settore Giovani
 
MODICA
Don Nunzio Di Stefano parroco della parrocchia S. Cuore
Don Giovanni Mallia amministratore parrocchiale delle comunità parrocchiali Maria Immacolata in Cannizzara e Madonna di Fatima in Commaldo. Resta vicario parrocchiale della Comunità di parrocchie S. Cuore, S. Luca e Madonna delle Lacrime
Don Sergio Boccadifuoco Parroco della parrocchia S. Famiglia in Frigintini di Modica e parroco della parrocchia S. Giuseppe in Zappulla
Fra Antonello Abate parroco della parrocchia del SS. Salvatore in Carbonaro e vicario parrocchiale della parrocchia di S. Giuseppe in Zappulla
Don Mario Martorina parroco delle parrocchie S. Filippo e Cuore Immacolato in Crocevie. (La chiesa della Trinità è gestita pastoralmente dalle parrocchie di S. Filippo, Zappulla, Madonna delle Lacrime, S. Cuore e S. Luca)
Don Giovanni Lauretta parroco delle parrocchie S. Teodoro e S. Teresa
Don Armando Fidone Amministratore parrocchiale della parrocchia Cristo Risorto in Montesano
 
SCICLI
Don Salvatore Giordanella Parroco della parrocchia SS. Salvatore in Jungi
Don Deogratias Vicario parrocchiale della parrocchia SS. Salvatore in Jungi
Don Tonino Lorefice Parroco della parrocchia Madonna di Fatima
Don Antonio Sparacino Parroco delle parrocchie Madonna del Carmine e S. Maria La Nova
Don Nello Garofalo Amministratore parrocchiale della parrocchia S. Caterina in Donnalucata
Don Giuseppe Agosta Parroco delle parrocchie in Sampieri e Madonna delle grazie in Cava D’Aliga
 
ISPICA
Don Paolo Gradanti Parroco moderatore in solidum della parrocchia Chiesa Madre con don Sebastiano Vizzini
Don Salvo Bella Parroco moderatore in solidum della parrocchia Madonna delle grazie con don Vincenzo Caccamo
 
NOTO
Don Rosario Sultana Parroco in solidum della parrocchia Madonna del Carmine con don Adriano Minardo
 
PACHINO
Don Francesco Ingegneri Amministratore parrocchiale della parrocchia Santi Pietro e Paolo e Vicario parrocchiale della Chiesa Madre
 
AVOLA
Don Vincenzo Rametta Parroco della parrocchia S. Cuore
 
ROSOLINI
Don Bruno Carbone Amministratore parrocchiale della parrocchia SS. Crocifisso
Don Alessandro Spatola Vicario parrocchiale della Comunità di parrocchie Chiesa Madre e SS. Crocifisso
Don Leonzio Vicario parrocchiale della Comunità di parrocchie Chiesa Madre e SS. Crocifisso

Siria: La Guerra non deve cancellare la solidarietà

In Siria la situazione umanitaria si fa di ora in ora sempre più grave e da alcuni giorni si sono persi i contatti con la Caritas locale, non raggiungibile né con il telefono né per e-mail. Mons. Antoine Audo, presidente di Caritas Siria, nell’ultimo messaggio inviato scrive: «Il mio posto è ora vicino ai miei fedeli, che non posso e non voglio assolutamente abbandonare». La violenza sembra ormai aver preso il sopravvento e giungono notizie non solo di scontri fra le opposte fazioni, ma di veri e propri attentati terroristici anche nei confronti di cristiani e di altre minoranza religiose.
 Tutta la popolazione siriana vive un crescendo di insicurezza, che continua ad alimentare il flusso dei rifugiati, soprattutto verso la Giordania, percepita come più sicura del Libano, portando il numero complessivo di profughi a 160.000, che si aggiungono agli oltre 31.000 rifugiati iracheni da tempo presenti nel paese.
Eppure «la guerra non cancella la solidarietà, la cambia», afferma Rosette Héchaimé, coordinatrice delle Caritas del Medio Oriente, che nonostante le criticità continuano la loro azione di assistenza alla popolazione.
Il campo giordano di Za’atari, al confine siriano accoglie migliaia di persone, ma è ancora in via di completamento e le condizioni logistiche sono sempre più difficili, anche a causa del caldo opprimente del deserto, della polvere che soffia sulle tende e con l’elettricità non ancora disponibile. Un numero imprecisato di rifugiati è poi sparso fra la popolazione, spesso accolto da parenti. Molti profughi si presentano al centro di accoglienza della Caritas Giordania solo con i vestiti che indossavano al momento della partenza, e anche per questo cresce la necessità di cibo, acqua e medicine.
Caritas Italiana raccoglie l’appello di queste Caritas sorelle, auspicando una crescente solidarietà e chiede alla comunità internazionale di compiere con responsabilità tutti gli sforzi per porre fine alle violenze. Dall’inizio dell’emergenza profughi è stato messo a disposizione un primo contributo destinato alle famiglie, ma solo in Siria occorrono già altri 170.000 euro per estendere l’intervento in atto.
 

Caritas Italiana

raccoglie l’appello di queste Caritas sorelle, auspicando una crescente solidarietà e chiede alla comunità internazionale di compiere con responsabilità tutti gli sforzi per porre fine alle violenze. Dall’inizio dell’emergenza profughi è stato messo a disposizione un primo contributo destinato alle famiglie, ma solo in Siria occorrono già altri 170.000 euro per estendere l’intervento in atto. Per sostenere gli interventi in corso si possono inviare offerte a Caritas Italiana tramite

C/C POSTALE N. 347013

specificando nella causale: “Emergenza Siria 2012”.

Offerte sono possibili anche tramite altri canali, tra cui:

  1. UniCredit, via Taranto 49, Roma – Iban: IT 88 U 02008 05206 000011063119
  2. Banca Prossima, via Aurelia 796, Roma – Iban: IT 06 A 03359 01600 100000012474
  3. Intesa Sanpaolo, via Aurelia 396/A, Roma – Iban: IT 95 M 03069 05098 100000005384
  4. Banca Popolare Etica, via Parigi 17, Roma – Iban: IT 29 U 05018 03200 000000011113
  5. CartaSi (VISA e MasterCard) telefonando a Caritas Italiana tel. 06 66177001 (orario d’ufficio)


La Beatificazione di fra Gabriele Maria Allegra, ofm

Le Chiese di Sicilia e tutta la Famiglia Francescana sono in festa per la prossima beatificazione del Venerabile Servo di Dio fra Gabriele Maria Allegra, figlio prediletto della

Provincia dei Frati Minori di Sicilia. La solenne celebrazione di Beatificazione si terrà sabato 29 settembre alle ore 10:00 nella Cattedrale di Acireale e sarà presieduta dal Cardinale Angelo Amato, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi e rappresentante del sommo Pontefice Benedetto XVI, presenti il Cardinale Paolo Romeo, Presidente della Conferenza Episcopale Siciliana, il Cardinale di Hong Kong, i Vescovi dell’Isola, numerosi sacerdoti e religiosi e migliaia di fedeli provenienti dalle diocesi di Sicilia e da S. Giovanni La Punta (Ct), paese nativo di fra Allegra. La macchina organizzativa è già a lavoro per preparare al meglio la celebrazione che sarà preceduta da un Triduo di preparazione nel Santuario del Convento di S. Biagio in Acireale, dove riposano le spoglie mortali traslate da Hong Kong nel 1986 e nella Chiesa Madre di S. Giovanni La Punta. Per l’occasione è stato messo in rete il sito della beatificazione www.ofmsicilia.it/beatoallegra.htm dove si potranno avere tutte le informazioni relative
all’accoglienza, all’Ufficio Stampa per l’accredito dei giornalisti, foto-cine-operatori e il programma dettagliato delle manifestazioni collaterali.
La figura del nuovo Beato elevato da Benedetto XVI agli onori degli altari, viene ricordata per i tre grandi amori della sua vita: la Chiesa, l’Ordine dei Frati Minori e l’impegno apostolico di evangelizzatore in Cina dove nei suo trent’anni di vita missionaria tradusse la Bibbia in lingua cinese e Giovanni Paolo II lo ha indicato come “uomo del dialogo tra Cristo e la Cina”.
 

Si recherà al Giardino della Memoria per ricordare Giuseppe Di Matteo

Una grande personalità ecclesiale farà visita alla sede nazionale del Centro Studi Parlamento della Legalità a San Cipirello a partire da Venerdi 7 settembre alle ore 20, portando con se l’affetto e l’incoraggiamento a un cammino culturale che ormai coinvolge tutto il territorio nazionale: stiamo parlando di Mons. Antonio Staglianò, Vescovo della diocesi di Noto e componente della Conferenza Episcopale Italiana per la commissione Cultura e Comunicazioni Sociali. Da sempre grande amico e sostenitore del progetto culturale realizzato

in casa “Parlamento della Legalità”, Mons. Staglianò arriverà a San Cipirello già Venerdi sera e dopo una breve visita alla sede incontrerà gli amici del movimento culturale presso” Casale del Principe” in un clima di familiarità e cordialità- Domenica in programma il suo Pontificale presso la Chiesa Madre, alle ore 11, 15, nella giornata in cui tutta la Comunità Ecclesiale celebra solennemente la Patrona “Maria S.S. Immacolata”. A Conclusione della Santa Messa il Vescovo poserà una immagine della Madonna nella nuova sede del Parlamento della Legalità consacrando così tutte le ambasciate di questo movimento sparse in tutta Italia (da Como a Paternò)a Maria “Stella del Mattino”. In programma anche una visita ( sabato 8 sett). al GIARDINO DELLA MEMORIA dove i “carnefici della mafia” hanno sciolto nell’acido il piccolo Giuseppe Di Matteo. Il Vescovo Mons. Stagliano, accompagnato da Nicolò Mannino e da una equìpe del Parlamento della Legalità, sarà al Giardino della Memoria dalle ore 9,30 alle 10,30 dove verrà accolto dal sindaco del Comune di San Giuseppe Jato Davide Licari- Ma chi è Mons. Antonio Staglianò?
Già direttore e docente dell’Istituto Teologico Calabro,ha insegnato anche alla Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale di Napoli. Ha tenuto corsi di teologia all’Università Urbaniana e all’Università Gregoriana di Roma. E’ stato nominato da Papa Benedetto XVI “auditor secretarii specialis “all’Assemblea Generale del Sinodo dei Vescovi dal 2 al 23 Ottobre del 2005. Dal 1997 è Teologo e consulente della Conferenza Episcopale Italiana in commissione Cultura e Comunicazioni Sociali. E’ autore di diverse pubblicazioni di carattere teologico. Il 22 Gennaio 2009 Sua Santità Benedetto XVI lo ha nominato Vescovo della Diocesi di Noto. Conoscitore del cammino culturale già intrapreso dal Centro Studi Culturale Parlamento della Legalità, ne ha sempre incoraggiato il cammino tanto da accogliere con gioia l’iniziativa di insediare una sede del movimento nel Comune di Rosolini ( Prov. Siracusa) che rientra nella diocesi da lui guidata. Lo scorso ottobre Mons. Antonio Staglianò ha curato la Prefazione al Libro “alle Porte del Cuore” nato a Rosolini coordinato dal prof.re Giorgio
Figura , volume che raccoglie tante lettere dal Capo dello Stato a giovani di diverse città d’Italia che attestano l’efficacia del lavoro culturale svolto dal prof.re Nicolò Mannino su tutto il territorio nazionale.
 

Per amare e sempre ricostruire le nostre città

Sarà una delegazione particolarmente significativa quella che verrà a Modica da Paganica, la storica e popolosa frazione dell’Aquila nota a tutto il mondo per la facciata della chiesa della Concezione che si staccava e il crollo del monastero delle Clarisse in cui è morta la badessa Suor Gemma. Frazione attualmente con il centro storico sventrato e cinquemila persone (in aggiunta alle sei mila del posto) portate da tutta l’Aquila nelle casette costruire dopo il terremoto, con grossi problemi di ricostruzione anche del tessuto sociale. Malgrado questo, come abbiamo potuto sperimentare nella nostra decima visita svoltasi a metà agosto, prevalgono grande forza d’animo, un’ospitalità generosa e squisita, una fede genuina, una lenta ripresa grazie soprattutto all’impegno della parrocchia a far ritrovare la comunità. Questo è stato favorito dal fatto che la diocesi di Bergamo e Trento hanno donato una chiesa in legno e che è quasi completato il centro di comunità, a cui la nostra diocesi sta progressivamente contribuendo per l’arredamento. La delegazione sarà nutrita nel numero (ventiquattro persone) e qualificata: ci sono il parroco di Paganica e vicario episcopale per la carità della diocesi dell’Aquila don Dionisio Humberto Rodriquez; Ugo De Paolis, già presidente di circoscrizione; Goffredo Palmerini, già vicesindaco dell’Aquila, scrittore e giornalista, presidente degli Aquilani e degli abruzzesi nel mondo; Alfredo Montesanti, promotore del Centro anziani ospitato in un prefabbricato di legno; responsabili diocesani della Caritas e il responsabile del progetto Policoro dell’Aquila; l’équipe del Centro di ascolto della Caritas; rappresentanti degli adulti della parrocchia che partecipano al cammino di fede. Gli amici di Paganica saranno accolti mercoledì 5 con un momento di fraternità nella Casa don Tonino Bello e parteciperanno subito a momenti della Casa don Puglisi, dei Piccoli fratelli, della cooperativa Alberto Portogallo. Giovedì visiteranno Scicli e incontreranno le famiglie della Comunità papa Giovanni. Venerdì saranno a Noto, visiteranno i monumenti e avranno un incontro con il vicario generale, con il sindaco e il direttore de “La vita diocesana”. Sabato 8 settembre a Modica visiteranno i monumenti, pregheranno con le Benedettine, incontreranno gli ammalati. La sera la città è invitata a partecipare a un momento comune di accoglienza e di reciproca conoscenza – alle ore 20 appunto di sabato 8 settembre – nel cantiere educativo Crisci ranni. “Amare e ricostruire le nostre città” sarà il tema che aiuterà a trovare un filo comune tra le due città: non c’è solo il terremoto, c’è all’Aquila come nelle nostre città iblee da sempre ricostruire un tessuto che aiuti una vita bella e buona, fraterna e giusta, attenta a tutti: anziani, giovani, famiglie, bambini, immigrati, diversamente abili. Sarà presente anche il Sindaco di Modica, che ha visitato Paganica l’anno scorso. Domenica 9 parteciperanno alla messa delle 10,30 nella chiesa di San Pietro, avendo per tre anni i giovani della comunità condiviso con quella di Paganica momenti estivi di riflessione e di fraternità attorno al tema della carità come la “via migliore”. Una visita dunque che potrà arricchirci tutti e a cui tutti siamo chiamati a renderci partecipi. Ci hanno chiesto il momento di sabato sera con la città per ringraziare Modica e la diocesi! Abbiamo fatto pochissimo, andandoci sappiamo che si può ricevere molto. Ora speriamo che la città colga quest’occasione e onori i nostri amici: abbiamo da apprendere molto ma abbiamo anche da non dimenticarli ora che, spentosi i riflettori, rischiano di essere lasciati solo con una mancata ricostruzione e un fatica enorme che sarà più facile sostenere avvertendo l’amicizia anche del nostro territorio.

 

Il Cardinale Martini: un pastore che continua ad invitarci a “ripartire da Dio” condividendo la vita di tutti

«Crediamo la resurrezione della carne!». L’ho detto spesso accompagnando il transito al cielo di persone semplici come pure di persone più note: la risurrezione della carne si anticipa e risplende già nella corporeità vera con cui si intessono quelle relazioni “in Dio” che restano vive e lievitano l’esistenza e la storia anche dopo la morte fisica.

 
Ecco allora come avvertiamo presente il Card. Maria Martini, morto lo scorso 31 agosto e definito dal Papa «generoso servitore del Vangelo e della Chiesa»: con la sua corporeità di uomo e di pastore che ha dispiegato le Sacre Scritture illuminando la vita, che ha predicato incessantemente esercizi spirituali tesi a rinnovare la storia a partire dal cuore, che ha offerto a molti – credenti e uomini di buona volontà – la «lampada» per i passi, spesso incerti e difficili, della vita.
L’ho conosciuto di persona, sin dai tempi della mia formazione teologica nei seminari milanesi di Saronno e di Venegono, godendo della sua sapienza spirituale e biblica. Insieme a tanti, ho seguito con ammirazione quei “cippi per il cammino” che sono state le sue prime lettere pastorali: “la dimensione contemplativa della vita”, “in principio la Parola”, “farsi prossimo”, “Dio educa il suo popolo”. Un vero maestro di pensiero e di vita. In particolare mi sovviene il suo continuo invito a «fissare lo sguardo su Gesù», rimandandomi al nostro Sinodo che invita a «riscoprire Gesù lungo le strade della vita». E infine ricordo quel suo amore per Gerusalemme che ci rinvia alla patria ultima e ai passi terreni di Gesù.
Entro questi grandi orizzonti, a cinquant’anni dal Concilio Vaticano II, raccogliamo quindi dal Card. Martini la passione per una Chiesa chiamata a risplendere come “Lumen gentium” e, nell’anno della fede, l’invito ad una fede adulta, nutrita alle fonti della Bibbia e dell’Eucaristia e capace di confrontarsi con la modernità senza superficiali irenismi ma anche senza paura. Partecipiamo così del lutto e della gratitudine della Chiesa ambrosiana e di tanti che hanno trovato sostegno nel magistero e nella predicazione del Card. Martini, sempre pensandolo nella sinfonia della Chiesa cattolica con tutti i suoi vescovi e con il ministero di unità del Papa.
 

Concluso il Convegno Biblico Estivo

Organizzato dal Centro di Spiritualità Biblica “A. Frasca” e dall’Associazione Teologica Netina, anche questa estate si è svolto il Convegno Biblico, che è ormai divenuto un appuntamento fisso dell’estate diocesana, tenuto presso la Parrocchia S. Maria Assunta in Marina di Modica.

 
Quest’anno si è scelto di fare una riflessione sul libro degli Atti degli Apostoli. Relatore il prof. sac. Augusto Barbi, ordinario di Esegesi del Nuovo Testamento, proveniente da Verona.
Nei tre giorni del convegno, il 6 – 7 – 8 agosto, il relatore si è soffermato su alcuni aspetti che caratterizzano il libro degli Atti. Anzitutto, è l’unico libro del Nuovo Testamento che ha carattere storiografico. In esso l’evangelista Luca si è impegnato a scrivere una storia della Chiesa nascente a partire dall’ascensione di Gesù fino all’arrivo a Roma di Paolo.
Il prof. Barbi ha fatto notare come il libro degli Atti sia stato progettato mentre Luca scriveva il suo Vangelo. C’è infatti non solo una continuità fra le due opere, ma un costante rimandarsi degli avvenimenti narrati nei due libri.
Quello che nel Vangelo è riferito a Gesù, negli Atti diviene compito della Chiesa. Dopo l’ascensione spetta alla Chiesa continuare l’opera di Gesù e questo è ciò che Luca cerca di raccontare. Con la discesa dello Spirito Santo, nel giorno di Pentecoste, la Chiesa inizia la sua avventura nel mondo. Con coraggio comincia ad annunciare la buona notizia fino ai confini del mondo. Non mancheranno le difficoltà, le persecuzioni, anche le incomprensioni tra gli stessi apostoli, ma la Parola continuerà a diffondersi. Con una felice espressione il relatore ha sottolineato come la Parola di Dio abbia continuato a diffondersi poggiando sulle sofferenze della Chiesa. Questo vale anche per la Chiesa di oggi: quando sembra che tanti ostacoli si interpongano, la Parola continua a diffondersi.
Oltre metà del libro degli Atti, i capitoli 13-28, sono dedicati all’opera di Paolo. La sua conversione, raccontata per ben tre volte, i suoi viaggi missionari, per mezzo dei quali la buona notizia di Gesù morto e risorto si è diffusa in tutto il mondo conosciuto.
Di Luca, autore degli Atti, si può dire ben poco. Sebbene sembri essere tra i compagni di Paolo nei suoi viaggi, non si hanno notizie certe. È probabile che si tratti di uno degli appartenenti alla cosiddetta “scuola di Paolo”, formata da coloro che più gli erano stati vicini e che si sono presi cura di raccogliere e ordinare le sue lettere.
Sempre di grande impatto è stata la descrizione di come le prime comunità cristiane vivevano. È questo un invito rivolto anche oggi a noi ad imitarle.
In conclusione, ringraziando il prof. Barbi per ciò che ci ha trasmesso, vogliamo sottolineare come buona sia stata la partecipazione al Convegno, che ha visto la presenza dei seminaristi e del Rettore, di alcuni presbiteri e di qualche giovane, provenienti da varie città della Diocesi. Sarebbe forse auspicabile una maggiore partecipazione di coloro che sono maggiormente impegnati nell’annuncio, come catechisti e insegnanti.