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Conferimento del ministero del lettorato e dell’accolitato

Giovedì 28 Giugno nella Basilica Cattedrale di Noto alle ore 19.00, il nostro Vescovo, Mons. Antonio Staglianò, durante la Celebrazione Eucaristica nella vigilia dei Santi Apostoli Pietro e Paolo, conferirà il ministero del lettorato e dell’accolitato al seminarista Giorgio Cicciarella, e il ministero dell’accolitato ai seminaristi Roberto Avola, Peppe Di Stefano e Alessandro Paolino.
Rallegriamoci nel Signore e partecipiamo numerosi a questo momento di festa e di grazia per la nostra Chiesa netina.
 

Il Vescovo Mons. Staglianò partecipa alla “Lectura Dantis”

Notevole rilievo ed ampia risonanza ha avuto l’evento culturale svoltosi giovedì 17 maggio, presso la Chiesa Madre “San Giuseppe” nel Comune di Rosolini (SR).

 
La Lectura Dantis, sul Canto XXXIII del Paradiso di Dante Alighieri dal titolo: “La visione dell’ultima Salute”, ha coinvolto con grande entusiasmo una vasto e variegato pubblico che ha seguito con interesse l’iniziativa promossa dalla SOCIETÀ DANTE ALIGHIERI – COMITATO DI SIRACUSA nelle persone della Presidente, Prof.ssa Gioia Pace, e della Delegata alla Segreteria organizzativa, Dott.ssa Rosa Iozia.
La Conferenza – studio ha animato l’intenso pomeriggio culturale attraverso i preziosi e acuti contributi offerti dai Sigg. Relatori intervenuti: Prof. Gabriele Di Martino (Seminario Vescovile di Noto), S.E.R. Mons. Antonio Staglianò (Vescovo di Noto), Prof. Sergio Cristaldi (Università degli Studi di Catania).
Le Relazioni scientifiche – corredate sia da un complementare supporto video-fotografico digitale, sia da una declamazione poetica curata da competenti lettori
(Dott.ssa Eleonora Cannizzaro Di Mari, Sigg. Roberto Avola ed Ernesto Ruta) hanno sviluppato il grandioso Canto finale della Divina Commedia dantesca analizzandone le maggiori questioni storiche, testuali, critico-letterarie, filosofiche, estetico-figurative, teologiche.
Il singolare simposio culturale è stato inoltre arricchito dall’elegante e apprezzata performance canora eseguita dalla stimata Corale Città di Rosolini, magistralmente diretta dal Maestro Prof. Emanuele Calvo.
Il suggestivo scenario della Chiesa matrice di Rosolini, unitamente all’accoglienza offerta dalla sensibile persona del suo Rev.do Parroco don Bruno Carbone, è stata naturale cornice per questo confronto culturale rivolto ad un pubblico eterogeneo che ha saputo apprezzare ed onorare uno tra i sommi capolavori della letteratura mondiale qual è, appunto, la Divina Commedia.
 
 
 
 

“Sono i giovani che hanno abbandonato la Chiesa o è la Chiesa che ha abbandonato i giovani?”

In occasione della Giornata universitaria 2012 dal tema “Il futuro del Paese nel cuore dei giovani”, che è stata celebrata domenica 22 aprile, alcune diocesi italiane sono coinvolte nella riflessione sui giovani ospitando dei momenti di approfondimento e dibattito, con il contributo di docenti dell’Università Cattolica, in dialogo con le realtà territoriali.
Dopo il seminario di Padova su “Giovani e fede tra presente e futuro”, il seminario di Lucca su “Volontari si diventa: quale spazio per l’impegno dei giovani?”, il seminario di Novara su “Giovani, partecipazione e istituzioni”, il quarto appuntamento si tiene a Noto, il 18 maggio, sul tema “Sono i giovani che hanno abbandonato la Chiesa o è la Chiesa che ha abbandonato i giovani?“.
Il Seminario si propone di presentare e valutare i dati di una indagine preliminare, svolta in collaborazione con l’Università Cattolica di Milano e l’Istituto Giuseppe Toniolo, che ha coinvolto 900 giovani tra i 16 e i 19 anni, abitanti nella diocesi di Noto.
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Silenzio, parola: cammino di evangelizzazione

Si è svolto ieri sera a Rosolini, giovedì 10 maggio2012, il primo dei due incontri con Mons. Domenico Pompili (sottosegretario della Conferenza Episcopale Italiana e Direttore dell’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali sul tema proposto da Benedetto XVI per la XLVI Giornata Mondiale delle Comunicazioni sociali dal titolo: “Silenzio, parola: cammino di evangelizzazione”. Il secondo incontro con il clero diocesano si è svolto stamane presso la Casa del Clero dal tema: ”Tecnica, verità, libertà. La dimensione etica della comunicazione oggi”. Dopo una breve introduzione ai due incontri da parte di don Rosario Sultana (Direttore diocesano UCS), il relatore con un linguaggio chiaro e competente, ancorchè altamente tecnico, Mons. Pompili ha trattato il tema sotto tre distinti aspetti: ” I giovani: profili dei nativi”, “Le ambivalenze del web” e l” (Co)educazione alla fede”. Sotto il primo profilo, “I giovani: profili dei nativi”, Mons. Pompili ha rilevato che “c’è una tendenza degli adulti a osservare il mondo dei giovani con un misto di incomprensione e preoccupazione, accentuando gli aspetti problematici: la generazione senza futuro, persa nella rete, dai legami fragili, a rischio “doppia vita sul web”… In realtà, molte delle paure degli adulti – ha sottolineato il relatore- “ sono frutto di scarsa conoscenza dei significati che i giovani attribuiscono alle loro “vite miste”, tra lo spazio reale della quotidianità e quello, non meno reale anche se smaterializzato, del web”.
Da qui l’invito agli adulti a guardare un po’ più da vicino quello che fanno i giovani al fine anche di scoprire “ il senso del tempo da loro speso nel web”. Forse, si accorgerebbero anche di avere qualcosa da imparare.
Perché uno degli insegnamenti della rete- ha chiarito Mons. Pompili- “è che anche la relazione educativa oggi non può più essere a senso unico, e che se gli adulti credono di avere ancora qualcosa da insegnare ai giovani, devono prima di tutto domandarsi cosa possono imparare da loro”.
Sotto l’aspetto de “ Le ambivalenze del web”, il relatore ha rilevato che per esempio, ciò che ai giovani manca è la prospettiva. Infatti, mentre “noi adulti abbiamo visto tanti cambiamenti (dal telefono fisso a quello mobile, dalla macchina da scrivere al computer, dalla separazione tra i media alla convergenza….) e abbiamo quindi maggiori strumenti per valutare i pro e i contro dei diversi ambienti mediali. I nativi digitali sono invece arrivati in un mondo in cui c’era già tutto, e fanno fatica a immaginare che le cose possano essere diverse, e soprattutto a vedere i limiti del loro ambiente, che è per loro come l’acqua per il pesce: invisibile. Una “consapevolezza ambientale” è invece importante, pena il rischio di esse “massaggiati” e plasmati a nostra insaputa dal mondo che ci circonda”.
E, infine, relativamente all’aspetto della “ (Co)educazione alla fede”, Mons Pompili ha messo in evidenza come “la particolare congiuntura socioculturale che si è venuta a creare costituisce, paradossalmente, un contesto propizio per una nuova alleanza intergenerazionale, nella prospettiva di una coeducazione che realizzi la pienezza dell’umano. I giovani sanno navigare, gli adulti possiedono qualche criterio in più per orientarsi e per distinguere le acque navigabili da quelle pericolose”.
Il dibattito che è seguito alla relazione ha dimostrato l’interesse del qualificato uditorio alla problematica.
Il Vescovo, nel concludere l’incontro, ha sottolineato gli aspetti pastorali che sottostanno alle problematiche odierne della comunicazione e in particolare del dialogo che occorre tenere sempre vivo con il mondo giovanile.
A tal riguardo ha annunciato che la Chiesa di Noto ha realizzato un convegno diocesano sul tema “Giovani e Chiesa” – Sono i giovani che hanno abbandonato la Chiesa o è la Chiesa che ha abbandonato i giovani”, che si terrà a Noto nel Seminario Vescovile, Venerdì 18 Maggio 2012 alle ore 18,00 invitando tutta la comunità diocesana a partecipare a tale evento.
 
 

L’ecologia umana in dieci parole

Ecologia umana, cambiamenti climatici, agricoltura eco-biologica e crisi di valori sono stati i temi affrontati domenica 29 aprile nel convegno “Ambiente innovativo”, organizzato nello Spazio culturale “Meno Assenza” dal Movimento Azzurro con il patrocinio del Comune di Pozzallo e della Diocesi di Noto. Il dibattito moderato dalla senatrice Marisa Moltisanti, presidente del Coordinamento regionale del Movimento Azzurro, è stato ricco e vario grazie all’alto profilo dei relatori.
L’occasione per esplorare e discutere temi, prospettive e proposte di ricerca è stata offerta dal libro «Dieci parole per pensare, vivere e amare- Decaloghi per una ecologia umana, sapienziale» (2011), di monsignor Antonio Staglianò, vescovo di Noto.
Grazia Dormiente, presidente dell’Associazione “Giorgio La Pira”, ha posto l’accento sull’ascendenza lapiriana di alcuni concetti ispiratori di quell’ambientalismo fautore dell’equilibrio tra natura e sviluppo e dell’ecologia umana di cui tratta Staglianò. La studiosa, seguendo le suggestioni emerse dalla lettura dei Decaloghi, ha parlato della necessità di coniugare il respiro della vita con il respiro della natura e del creato.
Bartolomeo Buscema, ingegnere meccanico, giornalista scientifico, ricercatore industriale nei settori delle fonti rinnovabili e del risparmio energetico, ha sottolineato come ognuno di noi, nel quotidiano, può praticare azioni virtuose per ridurre l’impronta antropica sul clima, senza aspettare l’intervento dei decisori politici che richiede tempi eccessivamente lunghi. «L’uomo – ha concluso Buscema – è nella natura. Nel difendere la natura, difende se stesso».
Un concetto, questo, ripreso da Maria Laura Fois, nutrizionista, studiosa delle tradizioni alimentari della Sardegna, nel suo intervento su “Tipicità e ambiente, l’alimentazione ancestrale mediterranea”. Migliorare la qualità degli alimenti, recuperando le antiche tradizioni, significa, secondo la Fois, migliorare la qualità della vita. Corrado Monaca, già presidente nazionale del Movimento Azzurro e oggi ambasciatore dell’area euro-mediterranea per l’associazione ambientalista, ha presentato una sintesi efficace dei temi racchiusi nei Decaloghi di Staglianò, sottolineandone l’alto valore educativo e formativo.
Nelle conclusioni il Vescovo ha sottolineato come il rischio di un declassamento della fede cattolica a religione civile porti ad un conseguente degrado dell’uomo. I guasti di ciò sono sotto gli occhi di tutti: la crisi, cui stiamo assistendo, non è soltanto economica, ma è anche sociale, etica, di senso e di valori. Da qui la proposta, contenuta nei Decaloghi, di un’ecologia nuova, in cui questione ambientale, conflitti sociali e dignità e libertà dell’uomo siano inscindibilmente legati.
 

Incontro dibattito con Mons. Domenico Pompili

Il Comunicato Stampa>>

 

Il 10 Maggio a Rosolini nel salone della Chiesa Santa Caterina si terra un incontro-dibattito con la presenza di Mons. Domenico Pompili (Sottosegretario della Conferenza Episcopale Italiana e Direttore Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali) sul tema proposto da Benedetto XVI per la XLVI Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali dal titolo: Silenzio, parola: cammino di evangelizzazione. Il Papa nel suo messaggio ricorda che il «Rapporto tra silenzio e parola sono due momenti della comunicazione che devono equilibrarsi, succedersi e integrarsi per ottenere un autentico dialogo e una profonda vicinanza tra le persone». L’Ufficio Diocesano per le Comunicazioni Sociali invita i professionisti della comunicazione e tutti i laici che lavorano o semplicemente utilizzano i mezzi di comunicazione sociale a vario titolo e livello a partecipare a questo appuntamento che si svolgerà secondo questo programma:

 

Ore 19,15 Arrivo e accoglienza
Ore 1930 Introduzione di don Rosario Sultana (Direttore UCS diocesano)
Ore 19,35 Relazione di Mons. Domenico Pompili
Ore 20,30 Interventi
Ore 21,00 Conclusioni del Vescovo Mons. Antonio Staglianò

 

Il clero diocesano ascolterà Mons Pompili il giorno successivo venerdì 11 maggio alla Casa del Clero di Noto, ore 9,30 nel consueto appuntamento di aggiornamento del clero dove tratterà il tema: ”Tecnica, verità, libertà. La dimensione etica della comunicazione oggi”.

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Occorrono scelte pastorali più chiare e coraggiose

Nei giorni 20-21-22 Aprile si tenuto a Caltanissetta il Convegno Regionale delle Equipe degli Uffici Catechistici voluto dall’Ufficio Catechistico Nazionale che già da un anno ne ha seguito la preparazione. Il titolo del convegno, “Come pietre vive”, ha espresso bene il suo scopo che era quello di chiedersi in quale direzione sta andando la Chiesa Italiana nella proposta della fede e della iniziazione cristiana a 40 anni del DB e perché i risultati sono sproporzionatamente bassi rispetto alle energie impiegate. Il convegno è stato preceduto da un questionario proposto dall’UCN al quale hanno risposto le Diocesi. Sorvolando le fasi del convegno che saranno presentate in altra sede mi volevo soffermare sulla sintesi delle risposte date al questionario, dalle diocesi della Sicilia, che è stata elaborata con grande competenza da don Pasquale La Milia, Direttore dell’UCD di Monreale e che ha aperto i lavori del convegno. Riguardo alla catechesi c’è la consapevolezza che essa ha assunto un orizzonte di proposta più che di mantenimento della fede ma ciò è solo percepito in maniera teorica per cui la prassi resta legata a modelli che sono lontani dalla missionarietà. Fra gli ostacoli oltre che a una resistenza da parte degli operatori e dei catechisti ci sono poca apertura e scarsa sensibilità dei parroci, poca sintonia tra clero e laici, paura di aprirsi alla novità. Che la catechesi abbia il compito di educare a una mentalità di fede è chiaro in tutti ma nella concretezza essa è finalizzata solo ai sacramenti e ha una scarsa ricaduta sulla vita rimanendo slegata dall’esperienza personale. Riguardo alla formazione permanente dei cristiani: adulti, catechisti, operatori pastorali, ogni Diocesi sta investendo tante energie che cominciano a dare alcuni timidi frutti ma necessita una consapevolezza da parte di tutti a comprendere, che il loro essere Chiesa sta anche nella fatica della formazione,. Anche sull’iniziazione cristiana come processo prevale il modello scolastico finalizzato alla ricezione dei sacramenti. Alcune parrocchie stanno tentando percorsi con itinerari di tipo catecumenale ma sono esperienze che stentano a decollare; la sensibilità al cambiamento è confusa e la maturazione lenta. Manca un rapporto tra il gruppo catechistico e la comunità e ciò manifesta che la comunità educante è assente. Riguardo all’ispirazione catecumenale e al catecumenato vero e proprio quattro diocesi hanno un Direttorio, tre hanno gli Orientamenti e in due diocesi è stato istituito il servizio diocesano per il catecumenato. Nelle parrocchie in cui sono presenti catecumeni ragazzi c’è una maggiore apertura verso l’ispirazione catecumenale nella catechesi e un maggiore coinvolgimento delle famiglie e della comunità. La sperimentazione del modello catecumenale è più sentita nelle diocesi dove l’UCD ha riflettuto e da diversi anni propone sussidi, stimoli, schemi, ecc… Comunque, in generale, si nota una sensibilità maggiore verso questa nuova modalità. Riguardo al primo annuncio emerge l’importanza di dare un ruolo primario alla Parola e alla testimonianza che ne consegue ma spesso il primo annuncio coincide con la catechesi proposta agli adulti in occasione della preparazione al Matrimonio o alla Cresima. Mancano itinerari battesimali e pre-battesimali per la cui la preparazione al Battesimo resta ancora legata al sacerdote, collaborato in rari casi, che in genere si limita a proporre qualche incontro formale. Anche per la mistagogia non ci sono esperienze significative in nessuna diocesi e ci si affida alla Pastorale Giovanile per continuare la sfida educativa ma manca una interazione tra UCD e PG; nelle parrocchie dove esistono aggregazioni è più facile che un buon numero di ragazzi continui anche dopo aver ricevuto i sacramenti. È chiaro che questo quadro presentato dalle diocesi siciliane esprime il profondo desiderio di operare alcuni cambiamenti che ormai non si possono più rimandare e che vanno pensati e attuati con maggiore coraggio. Certamente ciò non potrà accadere dall’oggi al domani ma si deve pur cominciare ad educare la gente, a creare una mentalità capace di accogliere l’annuncio come la bella notizia che può dare un senso all’esistenza e non preparare soltanto ai sacramenti. Chi saranno i destinatari? Tutti: presbiteri e comunità parrocchiali, catechisti e operatori pastorali, uomini e donne che dalla Chiesa attendono una Parola vera e autentica. Sarà questo il compito dei vescovi che di fronte alla sfida del terzo millennio sono chiamati insieme alla Chiesa tutta a scelte pastorali più chiare e coraggiose.
 

S.E. Mons. Staglianò: “Custodi dei fratelli e dei più bisognosi”

Ieri 22 Aprile 2012, nella Basilica Cattedrale S. Nicolò di Noto il Vescovo di Noto S.E. Mons. Antonio Staglianò ha celebrato la S. Messa in onore di S.Giorgio Martire, erano presente S.A.R. don Pedro di Borbone, Duca di Noto,   S.E. il Duca don Diego de Vargas de Machuca e l’ordine Costantiniano di S.Giorgio del ramo spagnolo.
 Il nostro vescovo, S.E. Mons. Antonio Staglianò, dopo aver tenuto a braccio la sua omelia in italiano l’ha voluta sintetizzare in spagnolo per don Pedro e il suo seguito. Il vescovo ha insistito sul fatto che il cammino della fede è esigente e richiede la conversione degli stili di vita: questa conversione potrà accadere solo se riconosciamo la verità del volto di Dio che è amore e Padre e da qui diventiamo “custodi dei fratelli e dei più bisognosi”. Certo è però che la fede cristiana resta una grande sfida culturale per tutti: ormai il Dio vero non si può riconoscere se non con i tratti del suo volto di cui Gesù ci ha parlato e che Gesù ha mostrato risorgendo dai morti. E se Dio è amore, allora ogni gesto di amore che non porti visibilmente con se i tratti veri del volto di Dio (quello mostrato nel Crocifisso) non è vero amore. Tutti i cristiani lo devono sapere e impegnarsi a viverlo alla sequela di Gesù che spiega Dio e così, spiegando Dio, spiega anche cosa è amore, “chi è l’Amore”.
 
 
 

XVI Giornata dei bambini vittime della violenza, dello sfruttamento e della indifferenza contro la pedofilia

E’ questo il tema della XVI Giornata dei bambini vittime della violenza, dello sfruttamento e della indifferenza … contro la pedofilia, che si celebrerà a livello nazionale e internazionale, come ogni anno, dal 25 aprile per concludersi alla prima domenica di maggio (che quest’anno cade giorno 6).
 Da 16 anni l’Associazione Meter, realtà sociale ed ecclesiale impegnata nel mondo per la tutela dei bambini, contro gli abusi, la pedofilia e la pedopornografia, celebra l’annuale appuntamento per ricordare le vittime degli ingiustificati atti di violenza, di sfruttamento e di indifferenza sui bambini.  La GBV esalta con generosità, sapienza e forza la vicinanza ai deboli in un percorso di disinteressata offerta del tempo, delle risorse umane e spirituali per i piccoli e i deboli, all’opera dell’Amore di Dio e degli uomini e donne di buona volontà.
 La tematica di quest’anno invita a riflettere sulle responsabilità degli adulti nei confronti dei più piccoli. Nostro compito è quello di cercare i bambini indifesi attraverso l’ascolto dei loro messaggi e l’individuazione dei loro bisogni non sempre espressi. Solo un adulto, capace di comprendere pienamente le richieste di aiuto di un bambino, sarà in grado di accompagnarlo nel suo processo di guarigione.
 Meter invita a unirvi alle celebrazioni per la GBV attraverso la preghiera e la realizzazione di attività rivolte ai bambini, nelle parrocchie, negli oratori, nelle scuole e nei comuni.
 

Le famiglie della Diocesi si incontrano nel nome di Maria

L’Ufficio Diocesano per la Pastorale della Famiglia, come è tradizione nella nostra Diocesi, ha organizzato il Pellegrinaggio Mariano delle Famiglie per il 25 aprile prossimo. L’atmosfera è ancora quella della Pasqua, è nella grande gioia della Resurrezione che le famiglie si incontrano alla scuola di Maria per seguire il Figlio ed essere luogo della manifestazione dell’Amore. Lo stupore dell’amore ricevuto e sperimentato, diventa missione nella famiglia e con la famiglia. Nella Circolare che l’Ufficio ha diffuso così si esprimono i responsabili: “Il Tempo liturgico della Pasqua è ricco di sollecitazioni per il nostro cammino di consacrati al Signore nel Sacramento del Matrimonio o dell’Ordine; il Risorto effonde su quanti lo accolgono il Suo Spirito e dona la Pace come segno della Sua presenza e come garanzia della Sua compagnia nel cammino, a volte non facile, della storia. Apriamo i nostri cuori e le nostre relazioni a Colui che viene per stare “in mezzo”, affidiamoci alla Parola redentrice del Crocifisso Risorto perché tutto, nella nostra vita, abbia luce e diventi occasione di fede e di speranza per noi stessi e per quanti la Provvidenza ci affida. Se il cammino della fede non sempre è facile, sappiamo di avere una “compagna eccezionale”, alla quale siamo stati affidati nel momento cruciale della manifestazione dell’Amore; abbiamo in Maria il modello per una vita evangelica e pienamente umana, Ella sempre intercede per noi. Il prossimo mese di Maggio sia occasione per riprendere in mano la preghiera del Santo Rosario in famiglia e, insieme a Lei, seguire Gesù per essere testimoni gioiosi di un mondo nuovo che è già in mezzo a noi”. L’incontro quest’anno si svolgerà ad Avola, nella chiesa della SS.Annunziata, saranno le famiglie di Avola a curare l’accoglienza. Le famiglie quest’anno si incontreranno anche per vivere la preparazione immediata al VII Incontro Mondiale delle Famiglie con il Papa, che si terrà a Milano dal 30 Maggio al 3 Giugno, e per pregare per la Visita Pastorale che il nostro Vescovo ha annunciato lo scorso 2 Aprile e che inizierà il 19 Ottobre prossimo.