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Leggere con sagacia la Scrittura è compito di ogni cristiano

Nella felice cornice della nostra Cattedrale di Noto si sta svolgendo il consueto Convegno Biblico diocesano invernale che porta il tema “La preistoria del mondo e dei suoi abitanti”. Nello sviluppo dei capitoli 1-11 di Genesi il relatore prof. sac. Federico giuntoli, professore di esegesi dell’Antico Testamento presso il Pontificio Istituto biblico e la Pontificia Università Urbaniana, ha presentato i temi cardini della teologia e dell’esegesi moderna confrontata con tra i vari cataloghi presenti nelle vicine popolazioni orientali  dell’antico Israele.
Dal movimento creativo di Dio a quello trasgressivo dell’uomo è possibile inscrivere la vita di relazione tra Dio e la sua creatura. Tra un Dio che sceglie come e cosa vuole nella perdita di un ordine prestabilito e un uomo con quale è necessario cambiare idea per migliorare la  sua fragilità si pongono le premesse di un nuovo inizio della storia tra Dio e l’umanità. Leggere con sagacia la Scrittura è compito di ogni cristiano che non si ferma alle sole apparenze ma che porta con sé il desiderio di scandagliare e di “spiare” il mistero di Dio.
 
 
 
 
 
 

    Genesi 1-11: Dal testo al senso esistenziale

    Si è aperto in Cattedrale, con uno stile coinvolgente per la ricchezza di contenuti veicolati con grande semplicità espressiva da parte del relatore, il Convegno Biblico    della durata di tre incontri sui primi capitoli della Genesi, che si inserisce tra gli eventi diocesani in preparazione alla imminente festa di s. Corrado. Organizzato dal Centro di Spiritualità Biblica “A. Frasca” e dall’Associazione Teologica Netina, il Convegno si presenta come un momento di formazione per il popolo di Dio condotto con grande competenza esegetica dal prof. Federico Giuntoli, docente di esegesi dell’Antico Testamento presso il Pontificio Istituto Biblico e la Pontificia Università Urbaniana. Un messaggio chiaro emerge dalla prima giornata: per approcciare in maniera corretta la Scrittura è necessario andare alle radici del testo, scoprire la cultura di cui è impastato e la storia del popolo che lo ha prodotto per poi scivolare sul piano del senso teologico. Il Convegno si prolungherà fino alla sera dell’8 febbraio e promette di non deludere le aspettative di chi ravvisa in tali occasioni dei momenti preziosi di crescita per una fede cristiana più adulta.
     
     
     
     
     
     

      Narrare la vita attraverso l’educazione nella famiglia

      Su iniziativa dell’Ufficio Diocesano Pastorale della Famiglia si è tenuto lo scorso 5 febbraio, all’oratorio Domenico Savio di Rosolini, l’annuale convegno diocesano, organizzato come di consueto in occasione della Giornata della Vita e che ha visto una larga partecipazione non solo di famiglie ma anche di educatori e di uditori interessati alla tematica.

      L’evento si è ben prestato alla collaborazione con  il Comitato scientifico di Bioetica, ed il tema, “Educare alla vita… narrandola”, ha dato spunto ad una riflessione critica e propositiva sul ruolo educativo della famiglia, compito non nuovo, ma sempre delicato. Le condizioni culturali con i loro cambiamenti a volte repentini, come quelli degli ultimi decenni, coinvolgono l’istituzione familiare in un continuo movimento per ridirsi e riscoprirsi come luogo privilegiato di accoglienza della vita e di custodia e trasmissione di un’educazione che celebra la vita stessa a partire da una genitorialità consapevole e responsabile.

      Su questo orizzonte si è sviluppato tutto il convegno attraverso un’introduzione al tema curata con sensibilità e sollecitudine pastorale dai responsabili laici delle famiglie, i coniugi Rosa e Giorgio Ruta, e una relazione ricca di stimoli tenuta dal prof. Salvino Leone (medico chirurgo e docente di Bioetica, medicina sociale e Teologia Morale a Palermo), voce autorevole nel panorama nazionale che la nostra diocesi ha già avuto modo di apprezzare in occasione del primo Convegno Internazionale di Bioetica, tenutosi a Noto nel 2010. 

      Ha concluso i lavori don Stefano Modica presentando il quarto quaderno netino di bioetica “Narrare la vita”: un ulteriore tassello prezioso per la nostra diocesi nell’impegno che da qualche anno la vede coinvolta attivamente nella riflessione e nella diffusione di una cultura della vita nonché strumento attuale di approfondimento per ogni cristiano a supporto dell’impegno inevitabile di rendere ragione della propria fede.

       

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      L’auditus culturae interpella oggi lo studio e la ricerca in cristologia, e viceversa…

      Venerdì 27 gennaio 2012 all’Università del Laterano alle ore 9,00, S.E. Mons. Antonio Staglianò ha tenuto una relazione nel contesto del VI Forum Internazionale della Pontificia Accademia di Teologia “… Vividior cum Mysterio Christi contactus”. Il Forum si è svolto dal 26 al 28 gennaio e nella sessione del secondo giorno – presieduta da S.Eminenza il Cardinale Gianfranco Ravasi, il nostro Vescovo ha relazionato su “L’auditus culturae interpella oggi lo studio e la ricerca in cristologia e viceversa. Come tale auditus è considerato nella dialettica con l’auditus fidei et Magisterii”. Il presule di Noto ha riflettuto sulle fatiche, ma anche sulle possibilità, del rapporto tra fede e cultura nel contesto odierno delle nostre società complesse e radicalmente secolarizzate, nel contesto dell iniziative della Chiesa universale sia del “Cortile dei gentile” che della “Nuova evangelizzazione”.
      Dell’apprezzato intervento si riportano, in allegato, stralci dall’introduzione e tutto lo schema della relazione svolta.
       
       
       
       
       
       

      ”La preistoria del mondo e dei suoi abitanti”

      “La Preistoria del mondo e dei suoi abitanti” sarà questo il tema del convegno biblico diocesano, organizzato dal Centro di Spiritualità biblica “A. Frasca” e dell’Associazione Teologica Netina in preparazione alla solennità di San Corrado, il 19 febbraio 2012, compatrono della Diocesi di Noto e patrono della Città di Noto che si svolgerà nei giorni: mercoledì 6, giovedì 7 e venerdì 8 febbraio alle ore 19,00 nella Chiesa Cattedrale di Noto.
      Svolgerà le relazioni, il Prof. Sac. Federico Giuntoli, professore di esegesi dell’Antico Testamento presso il pontificio Istituto Biblico e la Pontificia Università Urbaniana.
      Nei tre giorni saranno trattati tre temi dal Libro della Genesi. Il primo giorno il tema sarà “Ecco: l’uomo è diventato come uno di noi” (Gen. 3.22): una storia di gratuità e di trasgressione; il secondo giorno il tema scelto sarà “Tutto quanto è sulla terra spirerà” (Gen. 6.17): il Diluvio e la sua devastazione; il tema del terzo e ultimo giorno sarà “Io stabilisco la mia alleanza con voi” (Gen. 9,9): le fragili premesse di un nuovo inizio.
       
       
       
       
       
       
       
       

      Educare alla vita…narrandola

      È sempre un bel momento per la Chiesa dare lode a Dio per il dono della vita. Si celebra ogni anno nella prima domenica di febbraio, quest’anno sarà il giorno 5, la tradizionale “Giornata per la vita” promossa dalla Conferenza episcopale italiana (Cei).
      Il titolo del messaggio reso noto nei giorni scorsi è “Giovani aperti alla vita”. «Se non si educano i giovani al senso e dunque al rispetto e alla valorizzazione della vita, si finisce per impoverire l’esistenza di tutti – scrivono i Vescovi – si espone alla deriva la convivenza sociale e si facilita l’emarginazione di chi fa più fatica».
      La nostra diocesi quest’anno celebrerà la “Giornata per la vita” con un convegno diocesano, organizzato dall’Ufficio Pastorale per la Famiglia (UDPF) e il comitato scientifico di Bioetica, dal titolo “Educare alla vita… narrandola” che si terrà a Rosolini Oratorio Domenico Savio giorno 5 febbraio dalle ore 9.00.
      Il convegno diviso in due momenti, avrà inizio con un breve saluto di don Luigi Vizzini, direttore UDPF, proseguirà con la preghiera delle Lodi e con l’introduzione di Rosa e Giorgio Ruta e terminerà con la relazione del Prof. Salvino Leone, (Medico Chirurgo, specialista in Ostetricia e Ginecologia; docente di Medicina Sociale, Bioetica, Teologia Morale – Palermo), dal titolo ”Quale educazione per gli educatori?”.
      Il secondo momento vedrà la presentazione tenuta da don Stefano Modica, direttore del comitato scientifico di Bioetica, del 4° volume dei Quaderni Netini di Bioetica, dal  titolo “Narrare la vita” che racchiude le relazioni, di A. Staglianò, J.M. Galvan, R. Gisana, B. Dallapiccola, P. Bruschettini e S. Modica, redatte della prima sessione del Convegno di Bioetica svoltosi a Noto il 9 settembre 2011.
       
       
       

      Diritti alla Pace

      Ogni tanto, ma solo in rare occasioni, sembra che parlare di pace non sia poi così difficile e che, soprattutto, realizzarla non è un’impresa così impossibile.
      Basta mescolare un po’ di ingredienti e lasciare ad ognuno la possibilità di diventare uno con l’altro, basta lasciare scatenare un po’ di gioia e fantasia che ci si accorge che la pace ha il sapore di un bacio sulla guancia al cioccolato dato da un bimbo durante la merenda, ha il suono del silenzio di chi ascolta le testimonianze di chi lavora ogni giorno con chi cerca di rimediare agli errori compiuti per garantire a sé e alla sua famiglia un futuro onesto.
      Buoni cristiani e onesti cittadini! Aveva ragione don Bosco: per vivere ogni giorno da cristiani occorre leggere i nostri diritti alla luce del Vangelo, occorre difendere i diritti dei più deboli, sull’esempio di Gesù e occorre lasciare a tutti la possibilità di guardarci negli occhi perché siamo tutti sullo stesso piano e nessuno può guardarci dall’alto in basso. “L’illegalità nuoce gravemente alla pace!”Questo è stato scritto dai ragazzi dell’Azione cattolica durante la festa della pace al pallone tensostatico di Noto il 29 Gennaio scorso. Pozzallo, Rosolini, Noto e Avola i vicariati presenti per giocare a costruire un futuro fondato “sulla roccia”!
      Non si può spiegare quello che si prova a vedere grandi e piccini urlare e cantare che “è solo LUI l’essenziale”, ballare senza differenza di età e solo in nome di chi ci ha creati.
      Non è mancata la Celebrazione Eucaristica che ha concluso la giornata piena di vita. Allora non rimane che ringraziare il Signore, perché l’esperimento è riuscito: la ricetta della pace ha prodotto un risultato perfetto, talmente dolce che già se ne sente la nostalgia.
      I luoghi comuni ci portano spesso a dire che non c’è futuro… Noi lasciamo ai pessimisti l’ idea di distruzione che li abita e teniamo per noi il tesoro più prezioso: ragazzi piccoli con sogni grandi, che non hanno paura di crescere e lo fanno in compagnia si un amico speciale che li aiuta a portare il carico sulle spalle e li porta fino in cima, puntando in alto e scoprendo la propria libertà.
       
       
       
       

      Verso Crisci ranni 2012

      Dopo la bella e partecipata festa di “crisci ranni” dell’anno scorso, anche quest’anno sarà riproposto l’antico rito come festa educativa della città nei giorni della Pasqua, sabato 14 aprile, nell’area attrezzata Padre Basile alla Fontana di Modica. Scuole, parrocchie e associazioni hanno avviato un cammino di preparazione che prevede la raccolta di giochi, racconti, massime di sapienza antica con cui aiutare le nuove generazioni a ritrovare motivi per crescere raccogliendo le grandi consegne di una vita diversa: la vita di ieri, più povera certo, ma ricca di valori e di semplicità, Peraltro siamo nell’anno dedicato dall’Europa all’invecchiamento attivo e alla solidarietà tra generazioni, a cui la città della contea potrà partecipare con un’effettiva e creativa esperienza festiva e feriale al tempo stesso. Dopo un incontro svoltosi nei giorni scorsi, ora è il momento di sensibilizzazione e raccolta di adesioni. Quindi si avvierà un concorso di disegni per le varie fasce di età e la riscrittura di un secondo capitolo di un creativo racconto sull’antico rito. Così si intrecceranno quotidiano e festivo, passato e presente, ricordo e impegno educativo. Nel momento della festa si rivivranno quindi, insieme al rito, antichi giochi e si creerà uno spazio arricchito dalla creatività di tutti con balli, musica, degustazioni. Non mancherà il momento di confronto e riflessione, attraveso un convegno sui risvolti educativi e culturali che si terrà venerdì 13 aprile con la partecipazione del vescovo di Caltagirone, Mons. Calogero Peri, esperto nei temi della relazione educativa.
       
       
       

      L’UCS Nazionale fa un regalo a chi fa comunicazione

      Il direttore dell’Ufficio Nazionale per le comunicazioni Sociali Mons. Domenico Pompili, ieri alla vigilia della festa di San Francesco di Sales attraverso la newsletter del suo ufficio, ci aveva anticipato un regalo per tutti gli operatori cattolici della comunicazione, si tratta del nuovo sito web dell’Ufficio da oggi finalmente on line. Una veste grafica nuova – scrive Mons Pompili – e più spazio alle notizie, soprattutto quelle dal territorio. E anche la newsletter alla quale ci si può iscrivere dalla home del sito(http://www.chiesacattolica.it/comunicazione/) in qualche modo avrà maggior visibilità e si aprirà a tutti quelli che, attraverso il sito, chiederanno di riceverla.
       
      Il silenzio e la parola non so­no affatto incompatibili. Lo ha detto monsignor Dome­nico Pompili, direttore dell’Uffi­cio comunicazioni sociali e sot­tosegretario della Cei, interve­nendo a Bologna alla festa re­gionale in onore di san France­sco di Sales. «Credo che il Papa ci inviti a superare il bi­polarismo congenito che ha un po’ militariz­zato il nostro sguardo sulla realtà» ha esordi­to Pompili. «Silenzio e parola, in una pro­spettiva autenticamente cattolica, devono in­vece viaggiare insieme. Il primo sta alla se­conda, come il territorio sta alle nuove tec­nologie. Il territorio costruisce rapporti soli­di perché giocati sulle relazioni interperso­nali. I nuovi linguaggi, invece, sono segnati dalla velocità e sono espressione di una di­mensione oggi sempre più necessaria: quel­la della rete».
      C’è dunque una sfida aperta. «Riuscirà a vincerla chi metterà insieme la lentezza e la velocità. La lentezza evoca il pen­siero, ma ancora più l’ascolto della realtà. Questa lentezza, che evoca a prima vista pas­sività, è il nervo scoperto della nostra cultu­ra e del nostro atteggiamento». Questo non significa, ha aggiunto, «che la velocità debba essere percepita come un male endemico. La velocità non dice semplicemente della fre­nesia, ma della possibilità di uno sguardo si­nottico».
      Queste e altre considerazione nel Messaggio di Benedetto XVI per la prossima GMCS, la 46ª.
      Da oggi al 20 maggio avremo dunque tempo per preparare bene la celebrazione della Giornata ed anche attraverso le pagine di questo sito nazionale, da oggi rinnovato, saranno messi a disposizione delle diocesi gli strumenti necessari.
       
       

      Non numeri ma persone!

      “Non numeri ma persone”: con le parole del Papa di domenica scorsa don Ignazio La China, direttore dell’ufficio ecumenico della diocesi di Noto, ha introdotto l’incontro di presentazione del dossier 2011 sull’immigrazione curato dal Caritas Italiana e da Migrantes. L’incontro organizzato, oltre che dall’Ufficio per l’ecumenismo, dalla Caritas diocesana e da Migrantes si è tenuto nella chiesa di San Giuseppe di Scicli il 18 gennaio, primo giorno dell’ottavario di preghiera per l’unità dei cristiani. Il relatore, Vincenzo La Monica, ha subito evidenziato come siamo in presenza di una situazione nuova rispetto al passato, passando nei comuni della diocesi in dieci anni dall’1% di presenze rispetto alla popolazione al 6,9%, in linea con il trend nazionale del 7,5% e con una percentuale maggiore rispetto al resto della Sicilia. Con presenze soprattutto di magrebini, ma anche di rumeni e altri gruppi dell’Europa Orientale, soprattutto donne, e di cinesi, presenti nelle città più commerciali come Modica mentre forte a Scicli è la presenza degli albanesi. La crescita anche delle nascite è segno di una tendenza a stabilirsi nelle nostre terre. Consistenti i movimenti economici, compresi 7 miliardi e mezzo di euro per la previdenza con cui gli immigrati pagano anche per le nostre pensioni. Non si può più non rilevare la consistenza del fenomeno, si tratta di percorrere veramente la strada dell’integrazione. Con la consapevolezza che questo ci aiuterà a superare una crisi che non è solo finanziaria ma anche culturale. Avremo da imparare. Molti immigrati ci chiedono una fede più autentica, la loro drammatica ricerca di una vita migliore ci impegna a ripensare il nostro benessere che – anche in tempo di crisi – resta sempre motivo di squilibrio con il resto del mondo. Dovremo soprattutto accogliere come primo passo dell’integrazione e garantire quella vita dignitosa che permette lo scambio di valori e di ricchezze culturali. Con quest’incontro la diocesi intende offrire ulteriori motivi di consapevolezza, ma non vanno dimenticati segni come il Centro Babel che ospita rifugiati e diventa per le parrocchie, le scuole, le famiglie un appello a comprendere quanto sofferenza c’è da parte di chi è costretto ad abbandonare il proprio paese, a fuggire dalle guerre, ad allontanarsi dai loro cari.