Forte preoccupazione per i servizi sanitari presso l’Ospedale di Noto

La Chiesa di Noto è fortemente preoccupata per il ventilato ridimensionamento dei servizi sanitari presso l’Ospedale di Noto.
A detta delle autorità preposte alla gestione di questo importante settore pubblico, i motivi risiedono, oltre che nella riduzione degli attuali servizi per esigenze di contenimento di una spesa sanitaria che ha assunto dimensioni scandalose, anche su intese ed accordi politici che nulla hanno a che vedere con i bisogni dei cittadini.
A tal riguardo giova rammentare che la tutela della salute della collettività non può essere gestita solo mediante un calcolo di bilancio. Una logica di costi e benefici, questa, che ha ormai trasformato il nostro sistema sanitario in un vero mercato del servizio, dimenticando completamente il cittadino, relegato ormai al ruolo di semplice numero.
Pur senza ignorare il quadro economico e i dati epidemiologici e culturali in base ai quali le scelte devono compiersi, è necessario che si riaffermi la verità e la dignità della persona umana e i bisogni delle categorie più fragili. Per nessuna ragione, come ripetutamente afferma il Papa, è possibile “dimenticare la centralità della persona e il rispetto che la stessa deve avere nel contesto sociale”.
Ben venga un’opera di razionalizzazione della spesa pubblica ed una lotta comune contro sprechi, corruzione e pigrizia, purché non venga meno la promozione dei diritti fondamentali della persona, tra cui il diritto alla salute, come peraltro sancisce la nostra Costituzione.
Non è possibile che di un ambito così importante del sistema della sicurezza sociale si parli spesso in termini di inefficienza e di “malasanità”. Nei cittadini è fortemente avvertito il bisogno di sicurezza e di stabilità nella gestione dei servizi sociali. E’ necessario recuperare quel valore aggiunto della “fiducia” nel futuro, indispensabile per rilanciare concretamente la vita dei nostri comuni.
La Chiesa di Noto auspica, pertanto, che i responsabili della cosa pubblica siano ispirati nelle decisioni che prenderanno, esclusivamente, da esigenze di servizio verso gli ammalati, che rappresentano la categoria più bisognosa ed indifesa.

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