Vince chi si fa dono nella libertà dell’amore: e se fosse vero?

Il nostro Vescovo ha più volte ripetuto  che dedicherà la sua prima Lettera pastorale alla Misericordia di Dio come “roveto ardente” dell’essere in comunione nell’edificare la comunità. In questo breve messaggio quaresimale, quest’anno, Mons. Staglianò desidera soffermarsi a riflettere in particolare su cosa significhi seguire Cristo sulla via della Croce nella convinzione che la  passione sia il domicilio dell’Amore di Dio, il luogo della sua vittoria, il passaggio verso la Resurrezione.

Il Vescovo nel suo Messaggio della Quaresima alla sua diocesi esorta tutti cristiani dicendo loro che “non basta vivere bene la propria sofferenza, occorre sapersi fare carico anche delle sofferenze altrui, ed esercitare il ministero della consolazione attraverso la preghiera e il servizio ai più poveri e desolati, – tutto questo in ultima analisi –  significa partecipare della santità e dell’onnipotenza di Dio nella nostra storia di uomini: sfidare il male con il bene, sfidare la cattiveria con la bontà, sfidare l’arroganza e la prepotenza con l’umile servizio, sfidare l’odio con l’infinito Amore!”

Quest’anno l’inizio della quaresima cade con la festa di San Corrado Confalonieri: l’esempio della sua vita di silenzio, di essenzialità, di dono per gli altri e di preghiera, – scrive il Vescovo – sia un modello attraente per tutti, piccoli e grandi, uomini e donne, genitori e figli, ricchi e poveri, ma anche per tutti gli uomini di buona volontà, che credano o meno a Dio.

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