Prima domenica di Quaresima: Domenica della tentazione

Questa 1a domenica del “ciclo battesimale” (anno A) celebra lo scontro vittorioso di Cristo sul maligno. Gesù che nel battesimo al Giordano è stato manifestato dal Padre come ”Figlio dilettissimo” cf (Mt 3,17), subito dopo viene condotto dallo Spirito nel deserto per essere tentato.

Breve riflessione del Vescovo di Noto Mons. Antonio Staglianò


Ogni anno la sapienza della Chiesa ripropone il cammino quaresimale. quattro settimana di palestra interiore che conduce alla Pasqua di risurrezione. Come accogliamo e viviamo questo periodo particolare dell’anno liturgico? Con stanchezza e rassegnazione oppure con la piena disponibilità a lasciarci inondare dal Signore che si propone a noi elargendo in abbondanza la sua Parola e la pienezza del suo amore?
Le tentazioni per continuare a vivere una vita scialba e abitudinaria sono tante. Le nostre abitudini pigre sono aumentate a dismisura e a causa loro soffriamo certa obesità del nostro spirito. E’ tempo di dimagrimento e la quaresima è kairòs (tempo propizio e provvidenziale) per dimagrire dalle obesità del cuore che ci rendono insensibili vero i nostri fratelli. Se il nostro cuore è sonorizzato rischiamo di non sentire più niente: nessuna voce del bisogno dei fratelli che vivono i grandi nuovi disagi della società opulenta e commerciale oggi terribilmente in crisi. L’obesità di cui stiamo parlando si esprime molto bene nel narcisismo, che rende gli uomini di oggi ripiegati e incurvati sulla propria “presunta bellezza”. L’enfasi del nostro io ci rende ciechi rispetto al riconoscimento dell’altro e dei suoi beni relazionali. Dovremo ancora continuare per capire che la nostra vita è un a lotta fino al sangue per la nostra sussistenza umana, perché abbia senso lo scorrere dei nostri giorno e ritorni per noi il significato umanizzante della fatica, della coltivazione del proprio spirito attraverso le pratiche della misericordia corporale e delle virtù umane.
E’ lotta dura, contro le tante tentazioni che non stanno davanti a noi, ma nella quali quotidianamente abitiamo. Forza, dunque, coraggio. Potremo vincere, diventando più umani. Non ci lasceremo condurre dalla vittoria del male che ci vuole inebetiti e distratti rispetto al bene. La vittoria di Gesù è convincente. In Lui abbiamo già vinto. Solo importa permanere con Lui, mettersi alla su sequela per godere delle energie e della forza della sua vittoria: nulla infatti ci potrà separare dal suo amore. Questo significa una cosa molto semplice: la nostra vittoria sul male e sulle tentazioni è misurata dalla misericordia di Dio, la quale ci mette sempre in cammino. Dovessimo cadere e peccare (cioè cedere alla tentazione), noi abbiamo un giudice giusto che consoce le nostre debolezze e ci chiede di ritornare a combattere, ristabilendo le nostre forze con il perdono. La Quaresima è allora tempo di misericordia, da dare e da ricevere. Recuperiamo il significato salvifico e liberante del sacramento della riconciliazione, ritorniamo al confessionale e per risorgere ogni volta che cediamo alla tentazione e pecchiamo. Sarà la via per assaporare questo tratto del volto di Dio misericordioso – spesso troppo disatteso dalle nostre abitudini pigre quando al riconoscimento delle nostre colpe e delle nostre omissioni d’amore.
Anche Gesù è passato dall’esperienza delle tentazioni, non solo nel deserto, ma anche sulla croce: «Se sei Figlio di Dio scendi dalla croce e ti crederemo!». Lui non si è lasciato prendere dalle provocazioni. Noi, invece, esposti all’orgoglio, alla superbia, alla sete di potere e di ricchezze, rischiamo di lasciarci avvolgere dalle promesse e dagli abbagli che ci vengono propinati con facilità e con astuzia. È l’uomo debole e peccatore che si lascia trascinare dal vortice del male, dalle onde della passione. Gesù fu tentato. Matteo rende comprensibili le tentazioni: tentazione del pane, tentazione del prestigio, tentazione del potere. Si tratta di diverse forme di speranza messianica che, in quel tempo, esistevano in mezzo ai popoli. Il Messia glorioso che, come un nuovo Mosè, nutrirebbe il popolo nel deserto: “comanda a queste pietre di trasformarsi in pane!”. Il Messia sconosciuto che repentinamente si imporrebbe a tutti per mezzo di un gesto spettacolare nel Tempio: “gettati giù di qui!” Nell’Antico Testamento, tentazioni identiche fanno cadere il popolo nel deserto, dopo l’uscita dall’Egitto (Dt 8,3; 6,16; Dt 6.13). Gesù rifà la storia. Tentatore o satana è tutto ciò che ci devìa dal piano di Dio. Pietro fu come satana per Gesù (Mt 16,23). La tentazione fu costante nella vita di Gesù. Essa lo accompagnò dall’inizio sino alla fine, dal battesimo fino alla morte sulla croce. L’uomo è ambizioso, vuole essere come Dio, ma poi si scopre limitato, incapace e si sente bisognoso dell’aiuto di colui che risolleva e continua a elargire fiducia e misericordia.
Lottiamo dunque contro l’individualismo così diffuso e incatenante: siamo stufi di dire sempre “io, io, io, io”, di costringere gli altri a guardare sempre noi, trasformando il mondo nella grande specchiera del mio io noiosamente e instancabilmente narcisista. E’ però un istinto della carne,meglio della nostra carnalità. Forza dunque, coraggio, prendiamo il largo. E facciamolo insieme; insieme come corpo ecclesiale. Ci sosterremo gli altri nel nostro cammino quaresimale. Tutti, il Vescovo in primis vuole camminare con voi, digiunare con voi, fare l’elemosina con voi, diventare più umano con voi.
La Quaresima sia l’occasione per riscoprire e vivere il mistero dell’essere e del sentirsi parte di un unico corpo, il Corpo di Cristo.
Il rito dell’imposizione delle ceneri comunica un invito chiaro e preciso: «Convertiti e credi al Vangelo». Questa parola rivolta a persone già battezzate e che vivono un’esperienza di fede afferma che tutta la vita del cristiano è un perenne cammino, mai finito, verso una fede più pura e autentica. Il Vangelo, in tal senso, rimane per il credente una continua sfida ad andare oltre se stesso per giungere alla perfezione dell’amore; superare l’amore egoistico di sé per aprirsi all’amore oblativo dell’altro. E … vinca il migliore, cioè i cristiani che seguendo Gesù si impegnano a testimoniarlo nella vita concreta di ogni giorno.

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