Come evangelizzare la religiosità popolare

La suggestiva festa di S. Corrado, che si è celebrata l’ultima domenica di agosto, a ricordo della beatificazione del Santo, ha sancito il gemellaggio della nostra Diocesi con la Diocesi di Piacenza, patria del Santo dei Pizzoni, alla presenza del Vescovo Mons. Gianni Ambrosio e di una delegazione che lo accompagnava.
L’idea di un gemellaggio con la città di S. Corrado l’ha accarezzata il nostro vescovo, Mons. Antonio Staglianò, per offrirci l’occasione di confrontarci con una diocesi del Nord su un tema, quello della religiosità popolare, cosi presente nella nostra realtà e passaggio obbligato per progettare una evangelizzazione che raggiunga l’uomo del nostro tempo e lo interroghi su Dio e sulla presenza del Figlio amato, Gesù il crocifisso-risorto, che è venuto per rivelarci il volto del Padre e liberarci dal male antico. E’ quasi impossibile incontrarci con Gesù e il suo vangelo senza la mediazione di quelli che lo hanno conosciuto, l’hanno seguito e ne hanno incarnato il messaggio: i santi, che la Chiesa ci addita come modelli. La gente li vede più vicini e vi si rivolge con fiducia. Ignorarli e disprezzarne le modalità con cui ci si rivolge a questi testimoni diventa un boomerang e si rischia di allontanare l’uomo anche da Dio. Accettare acriticamente tutte le manifestazioni di religiosità che il popolo nel tempo s’inventa può essere pericoloso per un serio cammino di fede perché ci si potrebbe ritrovare invischiati in forme pagane che possono sfociare nella superstizione. Ripetuti interventi dei nostri vescovi e non ultimo il nostro Sinodo ci chiedono di valorizzare questa realtà attuando un sano discernimento tra manifestazioni positive da incoraggiare e forme deviate da correggere. A questo scopo ci sembra utile ed arricchente il dialogo pastorale con una Chiesa del Nord, dove il fenomeno è meno rilevante e in ogni caso mostra una diversa connotazione. Per questo si è pensato alla Diocesi di Piacenza che ha dato i natali a S. Corrado, il santo che guidato dalla Provvidenza, si è stabilito nella nostra terra, che ha visto svilupparsi una forte devozione tra la nostra gente che non teme l’usura del tempo.
Il progetto, messo a fuoco in occasione della visita della delegazione piacentina, guidata dal vescovo Mons. Gianni Ambrosio, presentato dalla commissione, creata ad hoc, alla presenza del nostro vescovo, Mons. Antonio Stagliano, e del Consiglio episcopale, si propone di analizzare il processo di inculturazione della fede attraverso un dialogo tra le due realtà che miri alla conoscenza delle esperienze, certamente diverse, di religiosità popolare presenti nelle due Diocesi, analizzando le manifestazioni più significative per scoprirne le radici più o meno profonde. Il vescovo di Piacenza, e la delegazione che lo accompagnava, hanno intanto avuto modo di rendersi conto di una manifestazione tra le più significative della religiosità della nostra gente, quella legata a S. Corrado. Altre avremo modo di farle conoscere attraverso lo scambio di esperienze, pensiamo per esempio a quelle che riguardano i riti della Passione e della Pasqua e le feste di alcuni Santi patroni. Una prima messa a punto la si potrebbe avere il prossimo anno in occasione della festa estiva di S. Corrado allorché, ci è sembrato di capire, la diocesi di Piacenza potrebbe organizzare un pellegrinaggio e per l’occasione potremmo dar vita, in uno o due pomeriggi, a scambi di esperienze e fare così uno primo passo nella direzione della evangelizzazione della religiosità popolare.
 
 
Dopo questo primo approccio, un secondo dovrebbe avvenire a Piacenza, quando, ricambiando la visita, potremmo affrontare in loco un ulteriore aspetto. E’ un progetto che necessita di ulteriori apporti che si chiedono alle due realtà coinvolte. Quando più apporti ci saranno tanto meglio decollerà il progetto a vantaggio della nuova evangelizzazione, cioè di una evangelizzazione incarnata.