Dalla Messa Crismale a quella in Cena Domini l’attesa è di poche ore. La sera del giovedì santo si celebra l’istituzione dell’Eucaristia e si apre il triduo Pasquale che avrà fine il giorno di Pasqua. Fare Pasqua vuol dire vivere tutta la Settimana Santa e il triduo in maniera particolare con i ritmi delle celebrazioni liturgiche che vengono proposte, per lasciarsi stupire dal contrasto tra il buio e la luce, tra la morte e la vita. È possibile così, vivendo i singoli tempi che conducono al trionfo del Cristo risorto, gustare l’irrompere dell’inatteso, dello straordinario. È questa la settimana Santa che il Vescovo ci invita a vivere, seguendo Gesù nelle sue vicende di Passione e Morte, con l’animo pieno di attesa, per celebrare con gioia piena la sua Pasqua e poter esclamare: “Egli è veramente risorto!”. È il giorno della nuova creazione, il giorno che Dio ha fatto per la vittoria sul peccato e sulla morte, e questo giorno Dio lo ha fatto per noi. L’annuncio che il Vescovo rivolge alla sua comunità è anche l’invito a credere che Cristo non ci ha lasciati da soli. A noi che pensiamo che tutto si chiuda quando si chiudono gli occhi, il Vescovo ricorda che Cristo ci ha aperto lo sguardo sull’eternità ed esorta a vivere da risorti: morti in Cristo e con lui sepolti risorgiamo dalla nostra miseria per vivere di gloria. Il segno che contraddistingue coloro che entrano in pienezza nella dimensione pasquale è la ricerca delle cose di lassù. “Cercare le cose di lassù è vivere da risorti. Ed è in realtà l’unico modo di vivere in pienezza la propria identità di uomini e di donne, la bellezza di essere figli nel Figlio. Cercare le cose di lassù è la continua sfida che la risurrezione del Signore Gesù ci propone, per uscire dagli schemi umani che relegano Dio ai margini dell’uomo e della società, e farlo ritornare al centro della nostra vita”. Ecco la Pasqua del cristiano, ecco la Pasqua che il nostro Vescovo augura alla sua amata Chiesa locale. Accogliamo dunque la forza prorompente della Vita di Cristo e con le parole del Vescovo lasciamoci coinvolgere nel dinamismo della resurrezione, perché in noi possa risplendere una vita nuova: “non si può più cercare la Vita nei sentieri di morte, perché non si può più cercare tra i morti colui che è l’Autore della Vita, il Vivente. Egli vive! Questo ci basta! Perché se egli vive nulla ci può mancare, nulla può fallire, nulla può vincere la forza della Vita nuova che Dio ci ha voluto elargire”.
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