Nel clima generale di smarrimento causato dall’insorgere di nuovi conflitti armati nel nord Kivu (all’est del Congo), il rapimento di tre sacerdoti nella diocesi di Butembo Beni tocca ora particolarmente da vicino la vita della comunità ecclesiale. Si tratta dei padri Anselme Wasukundi, Jean Ndulani e Edmond Kisughu, religiosi della Congregazione degli Agostiniani dell’Assunzione, rapiti nella parrocchia Nostra Signora dei Poveri, villaggio di Mbau a 22 chilometri da Beni, il 19 ottobre scorso verso le ore 21.
Ancora ad oggi non si conoscono né i rapitori né le loro motivazioni. Il vescovo di Butembo Beni mons. Sikuli Paluku Melchisedech ha dichiarato all’Agenzia Vaticana FIDES di aver ricevuto una telefonata con una richiesta di riscatto, mostrando però delle perplessità sull’attendibilità di tale azione, ed esprimendo la volontà di orientare la ricerca in altre direzioni per trovare dei canali di contatto con i rapitori.
Intanto, secondo fonti di Radio Vaticana è stata avanzata l’ipotesi che i rapitori appartengono ai ribelli ugandesi del NALU (Armata Nazionale per la Liberazione dell’Uganda), che hanno attraversato il confine ed operano da qualche anno anche in Congo. Mons. Sikuli a riguardo ha precisato che tali guerriglieri del NALU hanno stretto legami con donne congolesi e si dichiarano ormai congolesi essi stessi, anche se vivono come banditi o mercenari. Ma il vescovo di Butembo Beni si mostra propenso piuttosto a cercare d’individuare i rapitori tra gruppi autoctoni di guerriglieri congolesi.
Subito all’indomani del rapimento, la Conferenza Episcopale Congolese – con proprio comunicato del 20 ottobre a firma del presidente Mons. Nicolas Djomo -, ha condannato fermamente il rapimento, facendo appello ai rapitori a “non nuocere all’integrità fisica e morale dei tre preti” e a “liberarli senza condizioni per permettere loro di dedicarsi al loro servizio pastorale e d’assistenza alla popolazione di Mbau”.
Anche il Sinodo dei Vescovi, tramite il suo Segretario Generale Mons. Nikola Eterovic, con comunicato del 23 ottobre ha espresso solidarietà per i tre preti rapiti, auspicando che siano liberati al più presto e senza condizioni.
Infine, Mons. Sikuli Paluku Melchisedech ha dichiarato che tutta la diocesi di Butembo Beni ha fatto appello alla mobilizzazione generale non solo della polizia e delle altre forze dell’ordine, ma anche della popolazione della zona interessata per fornire informazioni sui movimenti dei rapitori. In tutte le comunità parrocchiali, alla consueta preghiera per la pace nel Congo, si aggiunge ora quella per la liberazione dei tre sacerdoti rapiti. Sullo sfondo, il colpevole silenzio delle autorità governative sulla drammatica vicenda.