Sampieri. In Diocesi ancora sbarchi sulle nostre coste sciclitane. 13 vittime tra gli immigrati. La Caritas: “c’è bisogno di nuove leggi europee”

Tragedia sul litorale di Scicli nella costa della frazione di Sampieri nel territorio della nostra Diocesi di Noto: gli immigrati sono annegati tentando di raggiungere la riva a nuoto dal barcone, che si era arenato – ha dichiarato don Giuseppe Agosta, parroco di Sampieri il quale prontamente si è recato sul posto per rivolgere una preghiera sulle salme dei 13 immigrati che giacevano sulla spiaggia coperti da lenzuola bianchi. Nella Parrocchia di Sampieri, stasera 30 settembre durante la celebrazione della messa, si terrà un momernto di preghiera per le 13 vittime del mare.
 
Il Direttore della Caritas diocesana di Noto, il prof. Maurilio Assenza ha dichiarato: “gli immigrati chiedono a noi l’aiuto materiale e l’accoglienza umanitaria, il nostro aiuto deve prima di tutto dare voce a “Lazzaro”, che oggi da immigrato viene a bussare alle nostre porte esistenziali, c’è bisogno soprattutto di nuove leggi europee per la circolazione non solo delle merci ma anche delle persone che hanno una dignità e un diritto che supera la merce e il mercato. Uno degli immigrati si è chiaramente espresso così: “Noi vorremmo soltanto essere aiutati”. Il profugo ha sostenuto che lui e i suoi compagni non avevano intenzione di fermarsi in Italia. “Per noi il vostro territorio è solo un posto dal quale passare perché io ad esempio voglio raggiungere i miei cugini in Germania”, ha detto”. Rendiamo più umano l’approccio – afferma Maurilio Assenza – per capire dove stanno andando, quali sono i loro drammi, anche noi come Chiesa locale vogliamo capire come attrezzarci meglio in una situazione che diventa sempre più urgente e drammatica. Ormai le nostre spiagge di Portopalo, Pozzallo, Sampieri e Avola sono diventate una tragedia umanitaria e un’emergenza continua come accade da diverso tempo nella vicina Lampedusa”.
 
Ci hanno raccontato che i sopravvissuti sono sbarcati tra i turisti e si sono dispersi nelle campagne. Arrestati due presunti scafisti, che secondo un testimone avrebbero costretto le vittime a tuffarsi colpendole a cinghiate.
 
I corpi sono stati recuperati in acqua dalle forze dell’ordine. Due persone sono state arrestate perché sospettate di essere gli scafisti. Le vittime sarebbero state prese a colpi di cinghia dagli scafisti e costrette a lanciarsi in mare, a raccontarlo è stato uno dei bagnini che hanno assistito alla tragedia e che sono intervenuti per soccorrere i naufraghi. Un carabiniere fuori servizio che si trovava sulla spiaggia si è lanciato in mare ed è riuscito a trarre in salvo due migranti in difficoltà che stavano per annegare. L’approdo dei migranti era stato segnalato dai turisti che si trovavano sulla spiaggia. Secondo quanto ricostruito sarebbero circa 250 i profughi sbarcati. Nella stessa zona, nota per essere il set della fiction tv del Commissario Montalbano, nel 2005 erano morti altri 25 migranti nello stesso tragico modo.
 
I morti tutti uomini. Tra loro 20 bambini e una donna incinta, che è apparsa in condizioni gravi ed è stata trasportata all’ospedale Maggiore di Modica. Le tredici vittime sono state trascinate dalle onde e sono morte annegate. Alcuni dei superstiti hanno parlato di un quattordicesimo morto, sul quale non c’è al momento conferma da parte delle autorità.
 
 
Il cordoglio di Mons. Staglianò letto in occassione della veglia di preghiera in suffraggio dei migranti morti che si è svolta a Scicli il 1 ottobre 2013