Noto. XIV Festa Regionale dei Diaconi insieme alle Famiglie “Per una Chiesa in uscita”

Il 21 giugno, presso la Basilica del SS. Salvatore e il Seminario Vescovile di Noto, si è svolta la XIV Festa Regionale dei Diaconi insieme alle Famiglie (FIR), intitolata “Per una Chiesa in uscita”. All’appuntamento hanno preso parte circa trecento diaconi permanenti e le rispettive famiglie, provenienti da tutta la Sicilia. L’evento ha avuto inizio alle ore 10.00 con un momento di preghiera nella Basilica del SS. Salvatore. Subito dopo don Luigi Vizzini, Vicario episcopale per il Clero e Delegato diocesano per i Diaconi permanenti, ha aperto i lavori porgendo i saluti del Vescovo di Noto, mons. Antonio Staglianò, impossibilitato a partecipare per motivi pastorali.
 
Don Luigi ha ricordato che in una Chiesa in uscita, “uscire significa ricoprire un centro più grande, perché il volto della Chiesa sia visibile oltre le mura”. Don Calogero Cerami, Direttore del Centro “Madre del Buon Pastore”, ha portato il saluto di mons. Carmelo Cuttitta, Vescovo ausiliare di Palermo, delegato CESi per il Clero, impossibilitato a partecipare. La relazione di mons. Cuttitta ha evidenziato l’esperienza di comunione di chi condivide la missione del diaconato, operando come i “discepoli missionari” di cui parla Papa Francesco, coloro i quali donano la propria vita pieni di gioia nell’amore di Cristo.
 
 
Il diacono prof. Franco Lentini, in rappresentanza dei diaconi di Noto, ha rivolto un saluto ai confratelli intervenuti con le loro famiglie, ricordando il ruolo delle consorti e il sostegno che quotidianamente esse offrono attraverso la condivisione della missione dei diaconi e del loro stile di vita essenziale. “Questa giornata è un’opportunità per riflettere e pregare insieme – ha affermato il diacono Lentini – una sorgente a cui attingere, nel cammino lungo le periferie esistenziali”.
 
Don Luigi Vizzini, nella sua relazione dal titolo «In Cristo il volto dell’amore che sa perdersi nella ‘periferia’ dell’altro», ha citato Papa Giovanni Paolo II: “La missione deve urgere nel cuore dei ministri e spingerli fino al dono totale di sé. […] I diaconi hanno il ruolo di rendere visibile l’invisibile, con risposte da donare all’uomo”. La spiritualità missionaria è un cammino verso la santità, in quanto si tratta del sacrificio e dell’offerta del proprio “io” – ha proseguito don Vizzini -, ricordando che l’ultimo diventa un luogo teologico in cui si manifesta l’amore di Cristo. Attraverso “l’uscita” e la fede, avviene “l’incontro”, grazie al quale nutriamo la fede, in un circolo virtuoso d’amore. “Per lanciarsi fuori è necessario radicarsi dentro nella costituzione propria della Chiesa, per farsi liberi bisogna farsi servi di Cristo”.
 
La relazione del Direttore della Caritas Diocesana prof. Maurilio Assenza, intitolata “Nella compagnia degli uomini con la ‘misura alta’ del Vangelo”, ha toccato il tema di una Chiesa che “si lascia mettere in movimento dagli appelli del Signore, amando col cuore e operando con intelligenza”. Portare dentro la Chiesa l’impegno e la fatica del lavoro permetterebbe la rifioritura della vita cristiana, poiché il ruolo della Chiesa è essenzialmente quello di curare il prossimo e far prevalere la fede sulla morale. Gli ultimi vanno accolti ogni giorno, dando loro un aiuto concreto attraverso l’evangelizzazione nella relazione. Il prof. Assenza ha ricordato che “nell’Eucaristia la Chiesa trova l’anticipo del banchetto Celeste e dell’amore di Dio: insieme alla carità costituisce la solidità della vita che non tiene conto né del potere né del successo, in assoluta gratuità”.
 
L’incontro si è concluso nel pomeriggio con la S. messa concelebrata nella Basilica Cattedrale e presieduta dal Vicario generale, mons. Angelo Giurdanella, il quale – a nome del Vescovo Antonio – a ricordo della giornata, ha donato a tutti i diaconi un acquerello della Cattedrale, realizzato dal diacono prof. Angelo Di Maria.