Tre sere biblica estiva. La giustizia di Dio è la sua misericordia

L’annuale convegno biblico che da anni si tiene a Marina di Modica presso la Parrocchia S. Maria Assunta ha costituito anche quest’anno per la nostra Chiesa locale una straordinaria opportunità di crescita nella comprensione della Parola di Dio. Il convegno, organizzato dall’Associazione “Padre Frasca” e dall’Ufficio catechistico Diocesano, ha trattato un tema alquanto attuale sulla relazione tra la misericordia e la giustizia di Dio: “Quando la misericordia accusa – attraverso i paradossi della giustizia biblica, leggendo Amos e Osea” . Relatore del convegno il Prof. P. Mario Cucca, o.f.m. che nelle tre sere del 27-28 e 29 Luglio ha coinvolto gli uditori con le sue sapienti ed efficaci argomentazioni accompagnate da un fervore che va oltre quella che può essere una semplice preparazione accademica. La prima serata è stata di carattere propedeutico, per porre le basi e offrire una chiave di lettura per le serate successive. Due i temi trattati: la Parola come elemento che porta all’esistenza e alla relazione e la figura del profeta come colui che parla al popolo per dire fondamentalmente che Dio “parla”, cioè “si rivela” per proporre una relazione col popolo ebreo. Nella seconda serata, attraverso il profeta Osea (2,4-25), è stato presentato lo stile della misericordia di Dio. Il brano, secondo il genere biblico del “rib” (una situazione giuridica in cui la parte lesa si rivolge direttamente al colpevole con un’accusa, volta sempre alla sua conversione e allo ristabilimento della relazione), mostra come Dio – tradito dal popolo che si è prostituito agli idoli dimenticando la relazione e l’alleanza – non accusa e non promette punizioni per ottenere una condanna ma per far riflettere e far rientrare in sé questo popolo. Il benessere e la felicità del popolo possono scaturire solo dalla sua relazione con Dio che ancora una volta prende l’iniziativa per primo senza chiedere nulla in cambio: la sua giustizia si manifesta nella sua misericordia.

 
La terza sera, partendo dalla lettura del profeta Amos (2,6-15), il relatore è arrivato a dimostrare come l’uomo debba rispondere concretamente alla giustizia e alla misericordia di Dio. Tutto ruota attorno alla coerenza tra senso religioso e relazioni col prossimo, che devono essere permeate dalla compassione, dal buon senso che va oltre la legge, anche se divina. Il profeta mette a nudo l’atteggiamento ipocrita del popolo che applicando la legge e trincerandosi dietro di essa, non tenendo conto delle circostanze e dei singoli casi, commette iniquità (summum ius, summa iniuria = il sommo diritto è somma ingiustizia) giustificate e camuffate poi da sacrifici, devozioni, riti sacri. Quella che può sembrare una storia molto lontana è una realtà molto attuale. Attraverso l’applicazione spietata della legge e il culto, spesso si maschera l’ingiustizia. Anche noi oggi rischiamo di passare per religiosi perché diamo spazio a tante pratiche e devozioni, utili certamente per la vita cristiana, ma valide soltanto se contrassegnate dalla misericordia e dal primato del prossimo (vedi la parabola del padre misericordioso e del buon samaritano). Insomma, un convegno che può costituire un valido supporto per le nostre comunità per una più autentica comprensione della ricchezza del dono della misericordia che sta contrassegnando in quest’anno pastorale ogni nostra attività.