Mons. Staglianò scaccia i Pokemon dalla Basilica

Riprendiamo e riproponiamo agli utenti del sito diocesano l’articolo apparso su “La Sicilia” del 3 Agosto 2016 in merito al dissenso espresso dal Vescovo sul dilagante fenomeno del “Pokemon Go”.
 
Stavolta mons. Antonio Staglianò, vescovo di Noto, va diritto al punto. Parla dei Pokemon, di Pokemon Go e di questa mania che sta coinvolgendo un po’ tutti e che rischia, ancor di più, di aumentare le distanze dalla vita reale. Si rischia di vivere da alieni sulla terra. Stavolta è secco mons. Antonio Staglianò. Deciso. Non utilizza le “canzonette” dell’amico Marco Mengoni o di Arisa, ma prende in prestito le parole di Papa Francesco rivolte ai giovani durante i giorni di Cracovia. Che un prete, un vescovo come don Tonino che solca anche le reti televisivi nazionali, parli di cose attuali di un mondo che continua a stupire, in negativo ma anche in positivo, può starci. Anzi deve starci. Che prenda posizione, spieghi e inviti alla riflessione parlando del gioco del momento, dell’applicazione che sta battendo tutti i record e di cui si continua a parlare ovunque, un po’ di effetto lo fa. Anche perché a spiegarglielo, in breve tempo ma con esempi concreti, ci abbiamo pensato noi e quando gli abbiamo detto i programmatori hanno trasformato il seminario vescovile in uno dei tanti Pokestop seminati per Noto e che addirittura davanti la Basilica di San Nicolò, spunta una palestra per far crescere i Pokemon, gli è scappato il tipico sorriso di chi stentava a crederci. . Gli rispondiamo subito di e lui continua. . Eccole le parole di Papa Francesco, rivolte pochi giorni fa ai giovani durante la Giornata mondiale della Gioventù, riprese da mons. Staglianò per ricordare la differenza tra la vita reale e quella che viaggia sui telefonini di ultima generazione. Il suo discorso diventa poi più ampio, perché Pokemon Go è solo il punto di partenza di un’analisi a 360° che presto sarà anche argomento delle sue omelie. C’è una tecnologica che fa bene, aiuta e abbatte i confini. C’è un’altra tecnologia, invece, che questi confini li crea. Li erige come muri invalicabili, che finiscono per allargare le distanze. Prima tra la gente, poi con la vita stessa. . Intanto, però, ieri è stata battuta la notizia che un 28enne di Brooklin, Nick Johnson, è riuscito a catturare tutti i mostriciattoli riempendo il suo Pokedex (ovvero il raccoglitore dei Pokemon). Il web è pieno di notizie simili, alcune di una totale assurdità che non fa altro che evidenziare un problema piuttosto importante per la società attuale. Nel 2016 si fa ancora fatica a capire quale sia la tecnologia amica dell’uomo.