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Il Messaggio di Mons Staglianò per l’Avvento e il Natale 2012. Ritrovare nel presepe l’amore per Cristo e per il prossimo

Anche quest’anno nella prima domenica di Avvento che prepara e accompagna al Natale del Signore il Vescovo S.E. Mons Staglianò con il suo messaggio di Avvento e di Natale ci invita a ritrovare guardando al Presepe, seppure in un periodo di crisi e di avidità, l’amore per Cristo e per il Prossimo. 
 
 L’incarnazione è il modo in cui Dio si fa carico della povertà di ogni uomo. Accogliere Gesù significa accogliere con Lui anche tutti coloro per i quali è venuto. E’ la nascita di Gesù -dice Mons Staglianò- a rivelare all’umanità l’amore di Dio. “ non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi ed ha mandato il suo figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati”Ne consegue che se Dio ci ha amati anche noi dobbiamo amarci gli uni e gli altri. 
 
Ritroviamo dunque il nostro Natale attraverso gesti concreti di solidarietà, perché Cristo nascendo ci ha svelato che l’amore è la donazione di sé, nella solidarietà con l’altro anche se l’altro è diverso da noi.
 
 
Alleghiamo il testo integrale del Messaggio Vescovo. Scaricalo da qui 

“Alzati” Veglia di Avvento con i giovani. Testimonianza di suor Carolina su don Pino Puglisi

 
Per il cammino pastorale di questo nuovo anno, il servizio diocesano di Pastorale Giovanile Vocazionale ha organizzato una veglia di preghiera dal titolo “Alzati”, che si terrà in Cattedrale Sabato 1 Dicembre alle ore 19:30. Il tema ci invita ad alzarci, a stare desti e a svegliarci alla fede, all’amore e alla speranza.
 
La veglia, strutturata in più momenti, sarà presieduta dal nostro Vescovo Mons. Antonio Staglianò. I giovani e gli adolescenti di ogni Vicariato s’incontreranno alle ore 19,30 presso la villa Comunale di Noto, per iniziare insieme questo cammino.
Particolarmente rilevante sarà la testimonianza su don Pino Puglisi, vittima della mafia, fatta da una sua stretta collaboratrice – suor Carolina Iavazzo -che racconterà della vita e del lavoro svolto dal sacerdote nel quartiere Brancaccio di Palermo.
 
“Averla con noi e tra noi, è veramente un momento di grazia” ha detto Nicoletta Di Maria, responsabile diocesana insieme a don Giovanni Lauretta della Pastorale Giovanile e Vocazionale. “I giovani e gli adolescenti potranno- ascoltandola- vivere un pezzo di storia della nostra Sicilia ”.
 
Sarà l’occasione per incontrarsi e riflettere insieme al Vescovo, illuminati dal Signore, sulla nostra vita di fede.
 
La veglia terminerà nel luogo di raduno con la benedizione conclusiva del nostro Vescovo.
 
 

Concluso il Convegno della Diocesi netina: Mons. Staglianò sogna “una Chiesa capace di proclamare apertamente la tenerezza di Dio”

È terminato il 23 novembre 2012, dopo tre giorni di corposi interventi, il Convegno diocesano d’inizio anno pastorale dal titolo “lasciarsi educare dalla misericordia di Dio” svoltosi dal 21 al 23 novembre a Noto nella Basilica Cattedrale. Il primo giorno don Angelo Passero ha affrontato, da un punto di vista biblico, il tema: “La confessione della fede e la riconciliazione di Dio per mezzo di Cristo”. Il relatore ha chiesto all’assemblea di riflettere sulla professione di fede sottolineando che “la fede che Gesù chiede ai discepoli è una fede amante! Una fede eccedente, sovrabbondate, una fede cioè che si fa dono totale di se per il bene dell’altro, del prossimo che può così sperimentare l’amore misericordioso ed eccedente di Dio Padre”.
 
Il secondo giorno del Convegno don Adriano Minardo ha messo in relazione il mistero della Trinità e il mistero dell’eucarestia dal punto di vista teologico. “Dio in se stesso è comunione” -ha affermato Minardo- infatti “in Gesù vi è l’incondizionato darsi di Dio per l’uomo, riflettendo ciò che accade all’interno della vita intima di Dio tra Padre Figlio e Spirito Santo. Ora, l’eucarestia -ha detto il relatore- rimane il segno sacro dell’eccesso del dono di Dio, al punto da dare se stesso per “creare” la comunione con sé e con i credenti tra di loro”. Il Dio trinitario non è autoreferenziale, “Dio contempla e contiene in se stesso l’alterità, può accogliere nel suo abbraccio, qualsiasi differenza o distanza possibile, persino l’abissale distanza della creatura con il suo peccato. L’Eucarestia -ha insistito don Adriano- è appello alla comunione tra i credenti perché se siamo figli nel Figlio, non possiamo non sentire in noi l’appello alla comunione”.
 
L’ultimo giorno è stato il Vescovo di Noto Mons. Staglianò a tirare non solo le conclusioni del Convegno ma soprattutto a rilanciare in chiave pastorale per la sua diocesi quanto nelle due sere precedenti i relatori hanno comunicato in chiave biblica e teologica all’assemblea convenuta. Mons. Staglianò ha voluto evidenziare come la Chiesa di Noto accogliendo il perdono di Dio è chiamata ad annunciare nella fede la comunione fraterna. “Il Vangelo ha in se una forza comunionale, conviviale, partecipativa, solidale, -ha detto il Vescovo- perché esso è l’atto della comunione massima di Dio con gli uomini nella carne del suo Figlio”. Mons. Staglianò sogna “una Chiesa capace di proclamare apertamente la tenerezza di Dio per l’uomo, anche per coloro che si allontanano dal timore di Dio”. Con grande lucidità e senza remore, il Vescovo ha messo in luce come “la Chiesa lungo il suo pellegrinaggio, conosce il peccato, ma ciò non toglie che ad essa è donata ed affidata la Grazia e dunque la Santità”.
Da qui Mons. Staglianò -fa una prima consegna per la Chiesa di Noto: “ guardare e ad ogni uomo e a ogni donna con la stessa tenerezza e la stessa misericordia con cui Dio guarda alla sua Chiesa radunata dalla e nell’Eucaristia”. Una seconda consegna del Vescovo riguarda l’Eucaristia che “deve ritornare ad essere il fulcro delle nostre comunità dove tutti convergono gioiosamente attorno alla memoria del Signore che ha dato la vita per noi”.
 
Riportandoci al tema principale, il Vescovo ha esortato la sua Diocesi a diventare sempre più una Chiesa che recupera la misericordia come atteggiamento “feriale”, condivide gioie e ansie, infonde coraggio e speranza, soprattutto a coloro che si sentono piccoli o peccatori, a chi è escluso o emarginato, a chi vive le disumane conseguenze del potere ingiusto dei dominatori di questo mondo. Concludendo il Vescovo si augura che la Chiesa di Noto possa dedicarsi con alacre generosità e creatività ad una attuazione accrescitiva del Concilio Vaticano II nell’anno della fede indetto dal Papa Benedetto XVI.


Comunicato Stampa – A Chiusura del Convegno Diocesano del 23-11-2012

È terminato il 23 novembre 2012, dopo tre giorni di corposi interventi, il Convegno diocesano d’inizio anno pastorale dal titolo ‘lasciarsi educare dalla misericordia di Dio’ svoltosi dal 21 al 23 novembre a Noto nella Basilica Cattedrale. Il primo giorno don Angelo Passero ha affrontato, da un punto di vista biblico, il tema: ‘La confessione della fede e la riconciliazione di Dio per mezzo di Cristo’…


Comunicato Stampa – Convegno diocesano d’inizio anno pastorale dal 21 al 23-11-2012


Nel cammino pastorale della Diocesi di Noto, dopo il primo incontro unitario del 5 ottobre, altro momento importante, in quest’anno della Fede, sarà il Convegno Pastorale Diocesano d’inizio anno, che avrà inizio domani, nella Basilica Cattedrale S. Nicolò e terminerà il 23 novembre 2012, dalle ore 19.00 alle ore 21.00, con il tema: ‘Lasciarci educare dalla Misericordia di Dio: testimonianza nella Fede e perdono fraterno‘.


Vocazioni Sacerdotali. Il Seminario apre i battenti al propedeutico

La Chiesa ha sempre avuto una particolare attenzione al cammino di discernimento vocazionale di quanti avvertono la chiamata al sacerdozio ministeriale; oggi più che mai si richiede un accompagnamento illuminato e ben ponderato che aiuti i candidati al sacerdozio a rispondere consapevolmente, liberamente e con determinazione alla chiamata per poter seguire, così, in modo radicale il Signore Gesù, il buon Pastore.

 
I documenti ufficiali della Chiesa fanno esplicita richiesta alle Diocesi di istituire una Comunità Propedeutica residenziale, con uno specifico itinerario di discernimento vocazionale e di introduzione al Seminario maggiore. Un tempo per fare chiarezza comunitariamente e prepararsi a intraprendere il cammino in preparazione al sacerdozio.
Per il terzo anno consecutivo il nostro Seminario avvia l’Anno Propedeutico accogliendo sei giovani in discernimento; a differenza degli altri anni l’esperienza sarà realizzata non all’interno della struttura del Seminario ma in un altro immobile, accanto alla Casa del Clero a Noto. Nell’ultimo periodo Manlio e Gabriele, Diaconi fra pochi giorni e incaricati, sotto la guida del Rettore del Seminario, a collaborare nella gestione del percorso di discernimento, aiutati dai Seminaristi e in modo particolare da Giovanni Di Luca, si sono prodigati nell’allestire, in modo accogliente e confacente alla natura del Propedeutico, i locali che ospiteranno Giuseppe Minardo di Rosolini, Giuseppe Canonico di Avola, Marco Rabito di Pachino, Andrea Amore di Ispica, Francesco Giannone e Daniele Nocca di Pozzallo. Tutto il Seminario segue nella preghiera l’inizio dell’Anno Propedeutico, nella speranza di poter accogliere nel suo percorso tutto il gruppo il prossimo anno.
In ottemperanza alle richieste della Chiesa, la Comunità propedeutica ha un compito non secondario; essa deve preparare allo studio delle discipline teologiche, avviare alla conoscenza della dottrina della Chiesa sul sacerdozio ministeriale, consolidare le condizioni di maturità umana necessarie per abbracciare una vita di spiccata impronta oblativa, aiutare i giovani nel loro rapporto liberante con Cristo, assimilare gli elementi essenziali per vivere una intensa vita spirituale, verificare la rettitudine delle intenzioni, la fondatezza delle motivazioni, la consistenza della personalità, ecc.
Il nostro Vescovo, che ha seguito personalmente le fasi preliminari, ha voluto incontrare i giovani del Propedeutico per incoraggiarli, nella verità, ad intraprendere in modo serio e docile il cammino che, se è nei piani del Signore, li condurrà in Seminario.
Mentre accogliamo con molto calore Giuseppe, Daniele, Francesco, Andrea, Marco e Giuseppe, desideriamo augurare un cammino intenso e fecondo affinché la loro risposta alla chiamata del Signore sia vagliata intelligentemente e provata nella sua autenticità in comunione con la Parola di Dio e in sintonia con il Magistero della Chiesa.
 
 
 

La Diocesi di Noto in Rete sui social network nell’anno della fede per abitare le piazze della nuova evangelizzazione

È stato recentemente organizzato ad Enna il primo Convegno Regionale che ha riunito e messo a confronto i direttori degli Uffici Diocesani per la Cultura e le Comunicazioni Sociali. È stata l’occasione per esplorare le possibilità che offre lo scenario comunicativo e per trovare risposte adeguate alla sfida che le tecnologie digitali e le nuove strategie di comunicazione pongono alla Chiesa, e alle singole Chiese locali. Una tra le sfide più significative dell’evangelizzazione oggi è quella che emerge dall’ambiente digitale. È su questa sfida che intende richiamare l’attenzione sul tema che quest’anno Papa Benedetto XVI ha scelto, nel contesto dell’Anno della Fede, per la 47ª Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali: “Reti Sociali: porte di verità e di fede; nuovi spazi di evangelizzazione”.

 
 
Il Messaggio del Santo Padre sottolineerà quanto è necessario tener conto, dello sviluppo e della grande popolarità dei social network, che hanno consentito l’accentuazione di uno stile dialogico ed interattivo nella comunicazione e nella relazione.
Proprio in quest’Anno della Fede, sulla scia del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, anche la nostra Diocesi ha creato e lanciato una propria pagina sui maggiori social network, quali facebook e twitter, con l’idea di promuovere l’informazione e l’evangelizzazione attraverso il web. A questo proposito per rendere questo servizio pastorale al Vescovo e all’intera chiesa locale, si stanno avviando in Diocesi i lavori della nuova sede dell’Ufficio per la Cultura e le Comunicazioni Sociali che rappresenterà sempre più lo “strumento” attraverso cui la Comunità cristiana potrà conoscersi, interagire, informarsi, dialogare e discutere. Per questo siamo consapevoli che la tecnologia digitale, superando le distanze spaziali, moltiplica a dismisura la rete dei contatti e la possibilità di informarsi, di partecipare, di condividere e di educarsi. La Chiesa ritiene che la rete, il web e i mezzi di comunicazione sociale non siano più considerati semplici strumenti, ma luoghi, piazze e ambienti da “abitare” per la nuova evangelizzazione.
 

Staglianò al Convegno Nazionale di Meter: “Non esistono mani pulite senza cuore puro”

L’associazione Meter di don Fortunato Di Noto che si occupa della difesa dei diritti del minore, insieme al Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti ha organizzato un Convegno Nazionale dal titolo Tutelami, tenutosi a Noto presso l’Aula Magna CUMO (Ex Refugio Istituto Giavanti) il 7 e l’8 novembre 2012. Il primo giorno si è aperto con il saluto del nostro vescovo mons. Antonio Staglianò che ha posto l’accento sull’importanza dei Comandamenti di Dio nella nostra vita, se questi non sono seguiti si perde l’umanità e si rischia di cadere in perversioni. “Non esistono mani pulite senza cuore puro” così ha terminato il suo saluto mons. Staglianò. Al convegno era presente alla due giorni il nostro direttore diocesano dell’Ufficio Comunicazioni Sociali don Rosario Sultana. Il tema della prima giornata è stato la Carta di Treviso firmata il 5 ottobre 1990 dall’Ordine dei Giornalisti, dalla Federazione Nazionale della stampa italiana e da telefono azzurro con l’intento di disciplinare i rapporti tra informazione e infanzia. La Carta, da una parte salvaguarda il diritto di cronaca, dall’altra pone l’accento sulla responsabilità che tutti i mezzi d’informazione hanno nella costruzione di una società che rispetti pienamente l’immagine di bambini e adolescenti. Il documento è stato approfondito e integrato dal Vademecum del 25 novembre 1995 e in seguito il 30 marzo 2006. Il 25 luglio 2012 i tre firmatari hanno sottoscritto un protocollo d’intesa per la promozione e la diffusione dei principi contenuti nella Carta.
 
Di questa prima giornata sono stati ospiti Cosimo Bruno (Coordinatore del gruppo di lavoro “Osservatorio Minori” del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti),il quale ha fatto un excursus storico sulla Carta di Treviso; a seguire don Di Noto sul tema “Non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato” (Atti 4,20) che ha fatto riflettere sul modo in cui i mass media “sfruttano “ i bambini per fare notizia, ha anche sottolineato l’irresponsabilità di alcuni giornali nel dare delle notizie che trattano di minori, diffondendo così informazioni circa la loro vita; il convegno è continuato con l’intervento di Paola Malandrino, esperta in diritto minorile, l’avvocato ha sottolineato che spesso i giornalisti nel trattare le notizie perdono di vista il Codice Etico e Deontologico e pensano solo ad un notizia che possa fare scoop, mettendo da parte il dolore di chi ne è coinvolto. Infine, molto illuminanti sono state le conclusioni di Enzo Iacopino, presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti.
 
Nella seconda e conclusiva giornata si è dato spazio alla Convezione di Lanzarote adottata dal Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa il 12 luglio 2007 e ratificata dal Senato italiano nel 2012. Sono 10 gli Stati ad averla ratificata: Albania, Danimarca, Francia, Grecia, Italia, Malta, Olanda, San Marino, Serbia e Spagna. Si tratta di un documento con il quale i paesi aderenti si impegnano a rafforzare la protezione dei minori contro lo sfruttamento e l’abuso sessuale, adottando criteri e misure comuni sia per la prevenzione del fenomeno, sia per il perseguimento dei rei, nonché per la tutela delle vittime. Di questa seconda giornata sono stati ospiti: Gabriele Cappato che ha parlato del potenziamento della prevenzione a tutela dei minori grazie a due novità introdotte con la ratifica della Convenzione di Lanzarote, l’istigazione a pratiche di pedofilia e di pedopornografia e l’adescamento di minorenni; a seguire l’avvocato e vicepresidente Meter Maria Suma, ha parlato del nuovo e pericoloso trend rappresentato dalla pedofilia culturale; interessante l’intervento di Marcello La Bella, dirigente compartimento Polpost Sicilia Orientale, e a chiudere le parole di don Fortunato sull’impegno di Meter contro la pedofilia. “Non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato” queste le parole che devono restare impresse nella nostra mente e nel nostro cuore dopo la partecipazione a questo convegno.