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Esperienza di carità molto bella e significativa, ma occorre premere l’acceleratore e fare molto, molto di più

Più che una visita ufficiale è stata una sorpresa la visita del nostro vescovo S.E. Mons. Antonio Staglianò alla Mensa San Corrado nella calda domenica 15 Luglio 2012. Lo ha fatto per pranzare insieme alle persone che vi convengono da quando la Mensa è stata inaugurata qualche mese fa. In modo del tutto informale, si è presentato con una “polo” grigia, insieme al segretario don Nello Garofalo e ha “banchettato” con un gruppetto di bisognosi, con loro colloquiando, insieme al Presidente dei portatori di San Corrado e altri portatori e tre volontarie che hanno cucinato.
Abbiamo rivolto al Vescovo alcune semplici domande.
 
 
Perché questa sorpresa?
Giorni addietro mi è era stata fatta la proposta di visitare la Mensa e io ho accettato, approfittando di un giorno nel quale io stesso non sapevo “dove pranzare”. D’altronde ho voluto intensamente questa Mensa, come “segno” concreto della devozione del popolo netino a san Corrado. Ora che è l’esperienza è iniziata, era ben giusto che – dopo l’inaugurazione ufficiale di qualche mese or sono- venissi a “verificare” osa sta accadendo.
 
Un visita di controllo dunque?
Se il termine “controllo” non incutesse tanto timore (come accade per coloro i quali non vogliono essere “controllati” perché non fanno il loro dovere o stanno barando) direi proprio di sì. Lo sa poi che il temine episcopos significa proprio “controllore”. Guardi la faccenda è biblica: anche la sentinella del mattino “controlla” quanto le tenebre spariscono e dona l’annuncio di un “nuovo giorno”. Perciò – messa in questi termini – possono dire di essere andato a controllare come sta andando la Mensa, per avere sott’occhio le criticità e risolverle. Non basta avviare una iniziativa, è necessario sempre migliorala.
 
E quali sono stati i risultati di questo “controllo”?
Mi sono molto compiaciuto della struttura della Mensa, ariosa, assolata, pulita etc. Si respira poi un clima di fraternità. Per questo mi sono convinto che devo andarci più spesso anch’io. Ho parlato con i volontari (ancora troppo pochi, quelli operativi) e anche con le persone bisognose, anch’esse pochine, in verità. Le persone che vi afferiscono son contente, ma lamentano il fatto che la Mensa resta aperta solo due giorni alla settimana. Effettivamente è troppo poco. Bisogna arrivare almeno a 5 giorni, includendo – come si sta già facendo – la domenica, perché la domenica è “il giorno del Signore” e in questo giorno si deve organizzare nella Mensa qualcosa di più significativo, perché la gioia possa essere maggiormente vissuta e condivisa. Ringrazio don Sebastiano Boccaccio che ha preso a cuore questo impegno di grande carità. Con lui discuterò presto del da farsi per il migliore il tutto nel prossimo futuro.
 
Può anticiparci qualcosa che ha già in mente?
Volentieri. Se la Mensa non è il luogo dove semplicemente andare a “mangiare” (mangiare significa ingerire del cibo nello stomaco), ma dove andare a “banchettare”, allora la Mensa è luogo di accoglienza, di incontro tra persone che si riconoscono come tali e pertanto come “alla pari” possono “magiare e parlare”, confidarsi e ricevere ascolto e magari anche risposte concrete a problemi precisi. Molti di quelli che ho incontrato sono “in forze”, lamentano di non poter lavorare e giurano che lavorerebbero facendo qualsiasi cosa, anche nei campi. Assomigliano a quelli – di cui racconta Gesù- che se ne stanno tutta la giornata ad oziare perché nessuno li ha presi a giornata.
 
Cosa si può fare nel concreto?
Sono convinto che le comunità cristiane possono fare molto per qualificare l’accoglienza in questa Mensa. In fondo i poveri ci rappresentano al vivo Gesù e allora mi domando: se Gesù fosse qui in mezzo a noi, non lo inviterei a casa mia? E se anche non lo volessi fare perché mi sentissi indegno, non desidererei dal profondo del mio cuore sedermi a tavola con lui, anche in mezzo ai prati, offrendogli i frutti del mio lavoro, da mangiare? Si, certamente. Questo vuole dire che ogni cristiano deve educarsi a vedere Gesù dove Lui stesso ha detto di essere e di lasciarsi incontrare. Tutte le parrocchie ci devono pensare, specie la Domenica, per stringere strettamente il legame tra quello che in Chiesa si è vissuto (la celebrazione dell’Eucarestia) e quello che si può vivere per le strade degli uomini.
 
Mi scusi l’insistenza. Lei sostiene che le comunità di parrocchie e le parrocchie ci devono pensare, ma ha anche in mente qualcosa di operativamente proponibile per la gente delle parrocchie?
Non solo non scuso, ma ringrazio per l’insistenza sulle forme pratiche della carità da inventariare e proporre alla vita cristiana oggi. Già nel messaggio di Natale ho chiesto che lo si facesse, perché ritengo che nel popolo di Dio ci sia “tanta fantasia della carità”. Occorre essere creativi e in confratelli presbiteri se ne devono fare carico. Perciò ribadisco: pensiamo alle forme pratiche della carità con le quali organizzare la fede domenicale dei nostri parrocchiani. Bastano piccole mosse, per fare grandi cose. Per la Mensa di San Corrado, ad esempio: sarebbe così difficile che a gruppetti di famiglie, a turno la domenica, si potesse come famiglie “banchettare” con quelli che frequentano la Mensa? Un po’ di buona volontà, quella per cui ci sentiamo tutti fratelli e figli di Dio, seguaci della via che il Signore Gesù ha tracciato per vivere da essere umani, essere dono, diventare prossimo, praticare la giustizia della fratellanza. Buon lavoro, a tutti, a cominciare da me vostro Vescovo.
 
 

Venite e Vedrete

Carissimi, anche quest’anno torna puntuale l’appuntamento per il campo scuola diocesano.

 
Desideriamo fortemente proporre un’esperienza di fede che accompagni i ragazzi a vivere l’amicizia viva e vera con il Signore Gesù. Il campo scuola costituisce una significativa occasione per fare esperienza dell’Amore e per continuare a vivere la bellezza dell’Incontro con Gesù; è un’ opportunità che permette ai ragazzi di incontrarsi con la Parola, di lasciare che questa parli alla loro vita e illumini i passi che ogni giorno sono chiamati a compiere.
Il tema del campo scuola 2012 è “Venite e Vedrete” e ad accompagnare i ragazzi a vivere la sequela ci sarà Giovanni, il discepolo che Egli amava, amico di Gesù che può indicare e svelare a ciascuno la Sua vera identità: Via, Verità e Vita.
Il campo ACR si svolgerà a Noto, in c/da Testa dell’Acqua, per tutti i ragazzi dai 9 ai 12 anni, presso la casa “Madonna di Fatima” dal pomeriggio del 6 Agosto 2012 (Appuntamento alle 16.00 davanti alla Chiesa di S. Isidoro a Testa dell’Acqua) al 10 Agosto (alle 16.00 è previsto l’arrivo dei genitori) ; il costo è di € 75,00 ed è gradita la conferma dell’adesione entro il 25 Luglio 2012.
Vi ricordiamo che i campi sono promossi e organizzati dall’associazione, ma sono invitati a partecipare tutti i ragazzi della diocesi e tutti gli educatori e i catechisti che volessero approfondire la conoscenza della nostra associazione.
Ci auguriamo di vedere, negli occhi e sui volti dei piccoli che la Chiesa ci ha affidato, la gioia di chi si lascia amare dal Signore Gesù.
Che dire di più…. VENITE E VEDRETE!
 
 
 

Quattro alunni del nostro seminario più vicini a Cristo -Profeta, Sacerdote e Re-servo- con i ministeri del lettorato e dell’accolitato

Provenienti da quasi tutti i vicariati della diocesi, abbiamo goduto interiormente, nonostante il caldo, tutti coloro che siamo convenuti nella nostra chiesa cattedrale, la sera di giovedì 28 giugno 2012, per partecipare alla solenne Eucaristia, presieduta dal nostro Vescovo, mons. Antonio Staglianò, durante la quale quattro alunni del nostro Seminario hanno ricevuto i ministeri ecclesiali del lettorato (= servizio nel proclamare la Parola di Dio) e dell’accolitato (=servizio all’altare in collaborazione ai diaconi). Più precisamente: Giorgio Cicciarella, della parrocchia San Luca in Modica ha ricevuto sia il lettorato che l’accolitato, mentre altri tre seminaristi hanno ricevuto l’accolitato: Roberto Avola, della parrocchia Madonna delle Lacrime in Modica; Giuseppe Di Stefano, della parrocchia Chiesa Madre in Rosolini; Alessandro Paolino, della parrocchia San Giovanni Battista in Pozzallo. Ispirandosi ai brani biblici che sono stati proclamati, proprio nella S. Messa vigiliare della solennità dei Santi Apostoli Pietro e Paolo (e specialmente nella triplice richiesta di amore da parte di Gesù Risorto a Pietro, narrata nel capitolo 21 del Vangelo di Giovanni), il Vescovo, durante la profetica omelia, ha messo in luce fra l’altro, che questi due ministeri ecclesiali devono contribuire alla santità personale e di tutti i membri della Chiesa, per la salvezza del mondo intero, nella Pasqua del Signore Gesù. «Il vostro compito –ha proseguito il Vescovo rivolgendosi direttamente ai quattro candidati- è quello di servire la Chiesa con passione, con zelo, con entusiasmo, con gratuità e con il fuoco divampato dal cuore di Cristo». Abbiamo avvertito un particolare fremito di commozione quando il Vescovo con paterna benevolenza, ha affermato: «Io prego per voi –carissimi Giorgio, Roberto, Giuseppe e Alessandro- perché già fin da adesso, e specialmente quando il Signore vorrà concedervi il sacramento dell’Ordine nel diaconato e nel presbiterato, possiate essere testimoni ardenti e maestri umili ed audaci del Signore Gesù, per un futuro di speranza nella Chiesa chiamata a purificarsi per essere dono vivo di Cristo al mondo disorientato di oggi». E un particolare da aggiungere. Al termine della S. Messa il Vescovo ha annunziato pubblicamente i nomi dei nuovi superiori del nostro Seminario che, dopo tre anni di ospitalità presso il Seminario di Catania, ritorna ad abitare a Noto (pur frequentando l’Istituto Teologico San Paolo di Catania). A riguardo l’articolo che segue da parte del nuovo Rettore, don Luigi Vizzini, ragguaglierà meglio circa questa graditissima notizia. A noi preme sottolineare quanto il Vescovo ha detto in questa occasione circa gli “Amici del Seminario” che egli auspica siano presenti e crescenti in tutte le comunità parrocchiali ed ecclesiali. «Gli amici del Seminario –ha affermato con forza- non sono solamente coloro che provvedono al sostentamento economico, tanto necessario ed importante per i nostri seminaristi, ma sono anzitutto coloro che pregano intensamente per loro. E ancora sono coloro che, (alla luce del documento conciliare Optatam Totius n.112) avvertono il dovere di contribuire anch’essi alla loro formazione perché diventino diaconi e presbiteri con gli stessi sentimenti del Signore Gesù, Buon Pastore, che dà la vita per le sue pecorelle (cfr Gv 10), che non è venuto per essere servito ma per servire (cfr Mt 20), che non spadroneggia sul gregge ma diventa vero modello evangelico (1Pt 5, 1-3)». È quanto auguriamo ai nostri presbiteri e diaconi e particolarmente ai quattro carissimi seminaristi che hanno ricevuto i ministeri che li avvicinano di più a Cristo Signore: Profeta, Sacerdote e Re-servo, che manifesta a tutti l’infinito e misericordioso amore del Padre.

 
 

VI Giornata Diocesana dei Giovani ad Avola

E’ stata una gran festa quella diocesana dei giovani tenutasi ad Avola, nei pressi del Viale Giovanni Paolo II e di Villa Esedra, lo scorso sabato 30 Giugno. Una giornata all’insegna della gioia, dell’allegria e della riflessione, grazie all’intervallarsi di momenti di preghiera, animazione, testimonianze e impreziosita dalla presenza delle fontane di luce: la tenda dell’adorazione, i confessionali e per finire gli stands, nei quali è stato possibile conoscere o approfondire l’operato di diverse realtà attive nel nostro territorio diocesano, quali la Società dell’Allegria, Meter, il progetto Policoro o commemorare figure note, che hanno lasciato il segno in molte coscienze, quali Nino Baglieri e Sarah Calvano. Presenti anche gli stands delle suore Adoratrici del SS. Sacramento e quello delle Carmelitane, entrambi nella ricorrenza del centenario, le une della morte del fondatore beato Francesco Spinelli, le altre della presenza della beata madre Maria Crocifissa a Modica.

 
Alle 17.00 i presentatori O. Peluso e V. Drago hanno accolto, tra canti e qualche battuta, i ragazzi dei vari vicariati della diocesi, giunti per l’occasione. A seguire, prima il saluto di padre Giovanni Lauretta, responsabile dell’équipe di Pastorale Giovanile Vocazionale e del sindaco Luca Cannata e, poi, un momento di preghiera, a cura del vicariato di Avola e presieduto da Sua Eccellenza Monsignor A. Staglianò, il quale ha ricordato ai giovani presenti che l’Amore, il vero Amore, parla il linguaggio della definitività e della responsabilità.
Subito dopo il concerto, che è stato curato da JoyMix Team, gruppo nato da un’idea di Maurizio Fratamico all’interno dell’Ass. Nuovi Orizzonti. Maurizio, dopo aver lavorato per 10 anni come animatore nei villaggi turistici, ha deciso di mettere i propri talenti e la propria esperienza al servizio delle attività di prevenzione e sensibilizzazione del disagio giovanile, nella ferma convinzione che attraverso l’arte e l’animazione è possibile trasmettere dei modelli educativi.
JoyMix Team è nato, infatti, con lo scopo di realizzare spettacoli che non servano soltanto a divertirsi, bensì a lanciare messaggi di speranza, solidarietà e apertura alla vita, aiutando i giovani a riflettere sul senso vero della stessa ed il tutto usando le modalità di comunicazione che sono a loro più congeniali.
Il 30 pomeriggio, i cantanti ed il resto della band hanno avvolto i ragazzi in un vortice di energia ed entusiasmo, riuscendo a far loro canticchiare, nel giro di pochi minuti, pezzi che hanno ascoltato per la prima volta e che hanno offerto molteplici spunti di riflessione. Il tutto ha raggiunto l’apice nel racconto della toccante testimonianza dello stesso Maurizio, seguita dall’altrettanto commovente condivisione della giovane moglie Maurizia Capuzzi.
“Rispondere all’Amore…si può” è stato lo slogan di questa VI GDG e loro lo hanno testimoniato con le loro stesse vite: segno evidente che lo Spirito Santo non cessa di agire nella storia universale ed in quella personale di ciascun individuo, il cui cuore si schiude ad accoglierLo per veder sbocciare i fiori più belli nei deserti più aridi. Hanno condiviso, infatti, con umiltà e coraggio le loro storie di vita, un tempo spente tra usi ed abusi, nella ricerca forsennata di un senso che hanno potuto trovare solo in Gesù, che li ha risollevati, ricolmandoli del Suo infinito Amore.
 
Nel ricordo di questa Giornata Diocesana della Gioventù rimarranno indelebili anche i momenti preparatori, quali ad esempio il percorso formativo in tre tappe, che ha coinvolto numerosi giovani della diocesi, non solo all’interno delle loro realtà parrocchiali, ma persino tra i banchi di scuola, grazie alla collaborazione degli insegnanti di religione.
Per non parlare, poi, del flash mob, organizzato a poche settimane dall’evento, nei pressi del lungomare di Pozzallo, per dare l’annuncio della festa e che ha visto coinvolti, insieme ai membri dell’équipe, molti giovani del vicariato e delle zone limitrofe, accorsi per danzare sui passi dell’inno.
L’ultimo appuntamento prima della Festa dei Giovani è stato venerdì 29 Giugno: i membri dell’équipe, insieme ai vicariati di Modica e Scicli e a tutti coloro che hanno colto l’invito, si sono ritrovati al lungomare di Avola per una serata all’insegna della preghiera e dell’evangelizzazione.
Momento importante questo, perché collocato a pochi mesi dall’imminente Anno della fede, voluto dal nostro caro papa Benedetto XVI ed in linea con l’esigenza che egli stesso ha fatto presente nella sua Lettera Apostolica Porta fidei, ovvero quella “di riscoprire il cammino della fede per mettere in luce con sempre maggiore evidenza la gioia ed il rinnovato entusiasmo dell’incontro con Cristo” (n. 2). In tale occasione, infatti, si è permesso a tanti giovani di ricevere non solo l’invito per la GDG, ma molto molto di più, vale a dire l’annuncio che Dio li ama e ha a cuore le loro esistenze.
 
La VI GDG, che, nel cuore di chi l’ha pensata, non voleva lasciare il sapore di un evento che nasce e muore in un solo giorno, è stata – come ha osservato un membro dell’équipe – “il frutto di un lavoro sinergico tra i vari vicariati, che hanno messo in campo, con dedizione ed entusiasmo il proprio potenziale e le proprie energie, ma anche i propri limiti e fragilità con il sorriso di chi sa che Dio ama chi dona con gioia”.
Mesi di lavoro e impegno convogliati in una giornata nella quale il Signore ha restituito il centuplo delle fatiche necessarie per realizzarla. A giudicare dai commenti dei presenti ha, infatti, sigillato amore e fiducia nei cuori delle centinaia e centinaia di ragazzi accorsi, attorno ai quali per la messa delle 23.00 si sono stretti i meno giovani, palesando il volto di una chiesa che vuole corrispondere l’amore dell’unico maestro, mostrando che uniti c’è più senso e gridando al mondo che la risposta alla sua sete d’Amore ha un solo nome: Gesù.
 

Incontro nazionale dell’Ordo virginum delle Diocesi che sono in Italia

Dal 25 al 29 agosto la Diocesi di Mazara del Vallo ospiterà l’Incontro Nazionale dell’Ordo virginum delle Diocesi che sono in Italia. I convenuti rifletteranno sul tema: “Voi invece siete stirpe eletta” 1 Pt 2,9 Annuncio di Carità

 
Le relazioni saranno svolte dai docenti della Facoltà Teologica di Sicilia:
– Dott.ssa Valeria Trapani : “Nati non dalla carne e dal sangue ma dallo Spirito”. Il sacerdozio regale e la liturgia di consacrazione delle vergini.
– Prof. Tony Caronna: L’uomo come luogo del “darsi” di Gesù Cristo: i tria munera nella riflessione biblica.
– Don Antonio Parisi La chiamata alla vita evangelica:il carattere regale della vita cristiana.
Presiederanno le liturgie: S.E.R. Mons. Salvatore Di Cristina vescovo di Monreale, S.E.R. Mons. Michele Pennisi Vescovo di Piazza Armerina.
Destinatari: vergini consacrate, coloro che stanno compiendo un cammino di formazione alla consacrazione, coloro che sono interessate all’approfondimento e alla conoscenza dell’Ordo virginum, presbiteri e delegati del Vescovo per l’Ordo virginum.
Dalle consacrate nell’Ordo virginum della Diocesi di Noto giunge l’invito a partecipare, per chi fosse interessato, e a pregare perché la realizzazione di questo evento porti frutti, buoni e concreti, nella vita della Chiesa.
 
Per informazioni telefona al 3397147060 o contatta ordovirginumsicilia@libero.it
Link: http://ordovirginumsicily.blogspot.com/2012/06/ordo-virginum-incontro-nazionale-2012.html
 
 
 
 

Il 30 Giugno ad Avola la 6° Giornata Diocesana dei Giovani: “Taggati dall’Amore”.

Quasi al termine di un intenso anno pastorale, la tanto attesa GDG, Giornata Diocesana della Gioventù è, oramai, alle porte. Si terrà, infatti, ad Avola sabato 30 Giugno.

 
Una giornata, voluta e pensata, dall’équipe di pastorale giovanile, non come un evento isolato che nasce e si spegne in un solo giorno, ma frutto di diversi momenti preparatori e “meta finale” di un percorso formativo in tre tappe, che ha coinvolto numerosi giovani della diocesi, non solo a livello parrocchiale o vicariale, ma persino quelli delle classi delle scuole medie superiori.
L’appuntamento per la festa è al Viale Giovanni Paolo II e a piazza Esedra, che costituiscono il luogo di ritrovo di molti adolescenti e giovani avolesi nelle calde serate estive.
 
Sarà un susseguirsi di momenti di animazione, preghiera, festa:
 
Ore 17.00 Animatamente in musica
Ore 18.00 Preghiera presieduta dal nostro Vescovo, S.E. Mons. Antonio Staglianò
Ore 18.30 Concerto con l’esecuzione di diversi brani musicali, inframmezzati da edificanti testimonianze, a cura della Comunità Nuovi Orizzonti
Ore 20.00 Apertura Fontane di Luce (Adorazione, Confessioni, Stands).
Sarà possibile visitare in piazza Esedra gli stands adibiti per conoscere alcune delle varie realtà attive nel territorio diocesano e per conoscere alcuni testimoni della nostra diocesi che ci hanno accompagnato lo scorso 21 maggio durante il pellegrinaggio vocazionale alla Madonna della Scala.
Vi sarà lo stand della Società dell’Allegria, che si occupa della prevenzione del disagio giovanile, seguendo gli insegnamenti di don Bosco; lo stand delle Suore Adoratrici del SS. Sacramento, nel centenario della morte del fondatore, il beato Francesco Spinelli; lo stand delle Suore carmelitane, nel centenario della morte della beata madre Crocifissa, loro fondatrice. Lo stand di Sarah Calvano, giovane avolese morta all’età di 19 anni e divenuta cara a molti per le pagine intense del suo diario; uno stand del Progetto Policoro, che esprime la risposta concreta della Chiesa al futuro dei giovani; uno stand dell’associazione Meter, fondata da don Fortunato Di Noto, che si occupa prevalentemente di lotta alla pedofilia e tutela dell’infanzia ed uno stand dell’MGS che si preoccuperà di far conoscere la figura di Nino Baglieri, che ha fatto del suo calvario, vissuto con gioia e serenità, un inno alla vita.
Le fontane di luce di memoria lauretana, dell’Adorazione eucaristica e della Confessione daranno l’opportunità a chi vuole di confessarsi e raccogliersi in preghiera.
Ore 20.30 Cena a sacco
Ore 21.00 Ri-animatamente insieme
Ore 22.30 Chiusura Fontane di Luce – Preparazione Santa Messa
Ore 23.00 Celebrazione eucaristica di MANDATO presieduta dal nostro Vescovo
Ore 24.00 Lancio VII GDG
 
Non puoi mancare! L’Amore ti ha taggato…RISPONDI!
 
 
 
 

Festa Diocesana ACR. “Sempre più in alto”

“Oggi ho passato una bella giornata perché sulla montagna ho incontrato Gesù”!

 
Così ha scritto uno dei ragazzi che hanno partecipato alla festa diocesana degli incontri ACR, che si è tenuta il 16 Giugno presso la parrocchia del Sacro Cuore di Gesù a Pozzo Cassero, Modica.
L’azione Cattolica dei Ragazzi ha permesso ai ragazzi, durante lo scorso anno associativo, di percorrere un cammino “in salita”, su una montagna, vivendo la fatica della scalata che conduce alla meta, alla cima del monte su cui costruire tre tende e sostare con Gesù.
Attività, canti, ma soprattutto preghiera, meditazione e la testimonianza di Francesca Magro del movimento Pro Sanctitate hanno impegnato 80 ragazzi provenienti da Noto, Modica e Avola che hanno imparato ad affidare a Gesù le fatiche del cammino, a scegliere cosa è veramente importante portare con sé e a non dare per scontato ciò che hanno.
Riconoscere i segni dell’amore di Dio nelle meraviglie che ci circondano e riconoscerlo nelle persone che ci sono accanto come compagni di viaggio è stato il tema della festa e di tutto un anno associativo che ha insegnato ad ognuno di noi, piccoli e grandi, che la vita è straordinaria perché è un viaggio che non si può affrontare da soli, ma è un susseguirsi di incontri con cui vivere la bellezza della condivisione.
E la montagna della Trasfigurazione, su cui abbiamo sostato il pomeriggio della festa, è un punto da cui ripartire, in cordata, con la consapevolezza che lì abbiamo incontrato Gesù e con Lui possiamo affrontare la strada della vita, perché, dopo essere saliti, bisogna ritornare a valle, nei luoghi della quotidianità ma…trasformati!
L’appuntamento per continuare a sostare sulla montagna con Gesù è al campo scuola diocesano, che si terrà dal 6 al 10 Agosto presso la casa “Madonna di Fatima” in c/da Testa dell’Acqua (Noto): “Venite e vedrete!” … non è solo un invito… è anche il tema del campo!
 
 

La Cattedrale di San Nicolò Basilica Minore

La Cattedrale di Noto è innanzitutto espressione dell’identità religiosa e dell’unità territoriale della Diocesi di Noto, sua principale e originaria casa di preghiera. La sua ricostruzione – che ha coniugato le tecniche costrutti ve settecentesche con le più moderne tecnologie nel campo dell’ingegneria anti sismica – e le opere d’arte che ne costituiscono il contenuto possono considerarsi il simbolo di una comunità diocesana, viva e creativa, che ritrova se stessa attorno al suo Vescovo. Le nuove opere d’arte, di recente inaugurate (affreschi raffiguranti gli evangelisti e la Pentecoste, altare, ambone), rappresentano al meglio l’essenza della Cattedrale, luogo di azione sacramentale, dove i presbiteri in comunione con il proprio Vescovo invocano i doni dello Spirito Santo, annunciano il Vangelo della carità e celebrano il mistero dell’Eucaristia per la santificazione dei fedeli. In essa sono in atto decorazioni artistiche destinate a far risplendere la bellezza cristiana che dobbiamo vedere nell’umanità dell’uomo, che vive l’amore corporeo di Cristo come passione per i bisogni dell’altro, soprattutto del più povero. Dentro la Cattedrale la vera bellezza si consuma sull’altare che è Cristo stesso che si dona. Per questo dobbiamo impegnarci ad avere occhi per la vera bellezza, che si comunica anche attraverso quella visibile. Questi occhi sono quelli della fede che, convertiti dalle ferite interiori del cuore, si aprono a contemplare un mistero che, attraverso immagini, continua a parlarci. Pertanto, la Chiesa di Noto nella Cattedrale si avvarrà dell’arte per trasmettere alla comunità diocesana guidata dal suo pastore il messaggio affidatole da Cristo (cfr. Giovanni Paolo II, Lettera agli Artisti, n. 12), stringendo nel sacro tempio un forte nesso tra celebrazione liturgica, Eucaristia, che è la forma alta della bellezza umana, e vissuto concreto. Diversamente, l’estetica degli affreschi o dei riti liturgici e dell’altare stesso diventa estetismo e questo potrebbe anche anestetizzare l’esperienza della fede. Invece, la bellezza dell’immagine più che estetica è estatica, ovvero porta all’estasi, alla contemplazione piena di meraviglie di un Dio che è così buono, che è Padre, che è misericordia e che richiede lo stesso impegno di misericordia, di carità e di vicinanza anche da noi, fatti a Sua immagine e somiglianza. Nella nostra Cattedrale le opere d’arte, attraverso l’energia comunicati va delle loro forme e dei loro colori, dovranno consentire l’incontro con il bello, costituendo un’occasione per immergersi in una delle forme più alte e significative della via della fede che nella bellezza trova la sua espressione.

 
In tale ottica la Cattedrale vuol proporsi come tappa importante della via pulchritudinis indicata da Papa Benedetto XVI (cfr. Benedetto XVI, Discorso agli artisti nella Cappella Sistina, 21 novembre 2009), una via della bellezza che costituisce al tempo stesso un percorso artistico,
estetico, un itinerario di fede e di ricerca teologica; una via aperta ai credenti e agli artisti in cui si possono incrociare “estetica ed etica, bellezza, verità e bontà”. La Cattedrale di Noto è un cantiere aperto, un edificio vivo e dinamico sia nelle forme che nei contenuti , uno spazio simbolico
e reale dove più mani concorrono ad un unico progetto. Infatti , la ricostruzione architettonica, che ci ha restituito le forme e i volumi del XVIII secolo, ancorando lo stupendo edificio di arte barocca alla tradizione e al vissuto settecentesco, si sta coniugando da un lato con le esigenze
di vivibilità liturgica e con i necessari adeguamenti dettati dal dinamismo del presente e dall’altro con un programma iconografi co e cultuale, concepito come un sistema complesso, ma unitario allo stesso tempo. Si potrà così offrire una icona complessiva, composta da molteplici opere d’arte (di tipologia, fattura e tematiche differenti ), che conduce all’ascesi religiosa e alla contemplazione mistica di una visione che, nella logica dell’incarnazione, pone al centro Cristo crocifisso e risorto.
In tale sistema coesisteranno opere d’arte di fattura ed epoche diverse: accanto a quelle recuperate e restaurate dopo il crollo (testimonianze della sensibilità artistica e religiosa della cultura siciliana, tra i secoli XVIII e XX, nuove opere d’arte contemporanea completeranno il ciclo
iconografico realizzando così un continuum tra la tradizione e il presente.
Le nuove opere, in parte già realizzate, saranno espressione di variegate forme di arte contemporanea: dalle sculture (l’altare e l’ambone, il Crocifisso, le statue raffiguranti gli Apostoli e i Santi Patroni d’Italia) alle pitture (affreschi dei pennacchi e della cupola, progetto di decorazione
del catino absidale e successivamente della volta centrale, tele della Via Crucis) e alle vetrate (nel tamburo della cupola, nei transetti e nella navata centrale); quest’ultime, in particolare, saranno
determinanti non solo per mettere in rilievo il simbolismo della luce che guida i fedeli nel pellegrinaggio terreno verso la santità, ma anche per sottolineare con le loro raffigurazioni sia la sacramentalità della Chiesa sia fulgidi esempi di testimonianze di santità. Nella Cattedrale queste
molteplici espressioni arti sti che andranno attentamente viste e contemplate, in quanto proprio la contemplazione, che Aristotele pone come massima attività umana, apparenta gli uomini alla divinità. Queste immagini, secondo la visione cristiana, vengono recepite come epifania, rivelazione del divino nel nostro mondo, della verità che nell’incarnazione ha preso forma umana ed è divenuta bellezza; una bellezza che occorre riconoscere ed amare: “Tardi t’amai, bellezza tanto antica e tanto nuova” (Agostino, Confessioni, libro X). Fondamentale si rivela poi la scelta di una pluralità di arti sti (pittori, scultori, maestri vetrai, ecc.) di estrazione e provenienza differente, che costituisce occasione di incontro e confronto tra capacità artistiche e culture diverse. Operando insieme in un unico progetto iconografico-catechetico, questi si ritrovano a Noto e ripropongono la Sicilia come centro di un Mediterraneo, crocevia di tante culture, come nei secoli
è sempre stata.

 

 
Titolo: La Cattedrale di San Nicolò – Basilica Minore
Autore: Diocesi di Noto (a cura di)
Editore:Diocesi di Noto
Data di Pubblicazione: 2012
Pagine: 51
 
 
 

Il cantautore Giancarlo Guerrieri e lo chef Giuseppe Pantano portano il sound e il sapore della Sicilia in Australia

La Sicilia è una terra magica e la sicilianità un privilegio. Quanti siciliani vivono lontano dall’isola e, malgrado le distanze spazio-temporali, con orgoglio rivendicano l’identità sicula. Ai siciliani residenti in Australia che sognano la Sicilia, è data per una volta la possibilità di rivivere le emozioni legate alla terra grazie al tour che partirà a fine giugno con due ambasciatori della sicilianità d’eccezione: il cantautore rosolinese Giancarlo Guerrieri e il funzionario del Ministero degli Esteri Giuseppe Pantano che vestirà i panni di chef. Il 29 e il 30 giugno a Melbourne le due serate saranno organizzate dalla famiglia Vraga di Rosolini con l’aiuto dei rotariani e della collettività siciliana; seguiranno le serate del 2 e 3 luglio a Sydney organizzate da Luca De Leonardis della Camera di Commercio Italiana e Teresa Ristifa, Presidente della Comunità Siciliana, con l’aiuto dei Cavalieri di Malta. “Cantare per la comunità siciliana residente in Australia – ha dichiarato il cantautore rosolinese Giancarlo Guerrieri – è uno dei sogni artistici della mia vita che si realizza”. Durante le serate verranno riproposti alcuni classici della canzone siciliana e le canzoni dell’album “Caminanti” di Giancarlo Guerrieri, un cd in cui la musica e le parole si colorano di immagini antiche e ricordi indelebili. Guerrieri, amato e stimato cantautore in Italia e all’estero, è uno dei maggiori rappresentanti della nuova canzone siciliana; è suo il merito di avere reso la canzone popolare siciliana accessibile a un pubblico più vasto, attingendo al pop d’autore e al rock melodico in un coinvolgente ritmo che nasce dalla terra. L’intento delle serate siciliane non è solo musicale, ma anche gastronomico. Si cercherà, infatti, di ricreare il clima spensierato, genuino e informale dei conviviali incontri tra amici “O Paisi”. Il menu rigorosamente mediterraneo pensato dallo chef Giuseppe Pantano porterà sulla tavola i sapori e i profumi del Sud. “Poter realizzare quest’evento a migliaia di chilometri dalla nostra amata Sicilia farà sicuramente felici i nostalgici e chi porta nel cuore il suo paese natio – ha commentato Giuseppe Pantano da anni impegnato nella promozione della Sicilia all’estero”.
 
Nel corso delle serate che hanno un nobile scopo benefico, verranno raccolti fondi per il progetto di S.E. Antonio Staglianò Vescovo della Diocesi di Noto riguardante la costruzione dell’Ospedale Cardiologico a Butembo Beni in Congo. Un sodalizio artistico quello di Guerrieri e Pantano che attraverso la musica, linguaggio universale, racconterà la Sicilia vera, pulita e sana di cui si riproporranno i piatti tipici della tradizione rivisitati in chiave moderna.