Archivi della categoria: Monumenti da visitare a Noto

S. AGATA

Sita in via Trigona, ha una facciata a due ordini orientata ad ovest e posta sulla sommità di un’ampia scalinata. È annessa all’ex monastero delle benedettine, successivamente adibito ad ospedale fino al 1982, che presenta una caratteristica torre con orologio. L’interno a navata unica è decorato con stucchi e dipinti del sec. XVIII sulla volta e sugli altari laterali.

SS. ANNUNZIATA

È ubicata alla fine di via Antonio Sofia e all’inizio di via Trigona, Comunemente denominata “Gesu” la chiesa è adiacente al convento di S. Maria di Gesù dei Padri Minori Osservanti e si presenta in posizione rialzata rispetto al livello stradale; la facciata è infatti posta alla sommità di una doppia scalinata a rampe laterali e si evidenzia il portale sovrastato da un timpano e da un finestrone. L’interno è ad unica navata e vi si conserva la scultura marmorea della Madonna col Bambino opera dei palermitani Giovanni e Paolo de Battista (sec. XVI) proveniente da Noto Antica; fra i dipinti quello di  S. Anna è datato 1770.

S. DOMENICO

La chiesa di San Domenico, adiacente all’edificio exconventuale dei Padri Domenicani, è unanimemente considerata, fra le chiese presenti in città, la più rappresentativa del barocco netino e si pone come uno fra i più significativi capolavori del patrimonio monumentale tardo barocco dell’intera Sicilia sud-orientale. Si affaccia sulla piazza XVI Maggio adornata dai giardini della “Villetta Ercole” e si caratterizza per il suo prospetto convesso nei cui due ordini si alternano colonne e nicchie .Fu costruita tra il 1703 e il 1727 su progetto di Rosario Gagliardi.L’interno presenta tre navate e una cupola collocata in corrispondenza della seconda arcata. Ricca di stucchi presenta negli altari in marmi policromi delle navate laterali pregevoli dipinti fra cui segnaliamo quelli di S. Domenico che riceve lo Spirito Santo (sec. XVIII), la Madonna del Rosario di Vito D’Anna (1712). Il terzo altare della navata di sinistra presenta un Crocifisso e varie formelle marmoree co scene della Passione. Sull’altremagiore il simulacro della Madonna del Rosario all’interno di un ciborio in legno dorato di Antonio Basile.

S. MARIA DELL’ARCO

La chiesa è annessa all’omonima abbazia che fu la prima sede del vescovado a Noto. Fu progettata da Rosario Gagliardi ed edificata tra il 1730 il 1749. Bellissimo il portale delimitato da due colonne tortili e sormontato dallo stemma cistercense e da un finestrone riccamente decorato. All’interno la navata è unica e le pale d’altare e i dipinti della volta sono del Carasi (1757), mentre sulla parete dell’abside è collocata la tela della Presentazione al tempio di Antonio Manno (1797); vi si conservano le reliquie del beato Nicolò Morengia.

S. CHIARA

Lungo il corso, sulla sinistra, quasi a concorrere con l’antistante basilica del SS. Salvatore, si erge la chiesa intitolata a Maria Assunta, comunemente detta di Santa Chiara, opera certa del Gagliardi; l’annesso monastero sarà adibito a Museo, in via di allestimento. L’interno, a pianta ovoidale, decorato con stucchi e putti, è circoscritto da 12 colonne, che sostengono le statue degli apostoli realizzate dallo stuccatore netino Basile; esso propone, più della facciata, un gusto architettonico di schietta linea barocca. Si possono ammirare: l’altare maggiore, sormontato da un dipinto di autore ignoto raffigurante l’Assunzione della Vergine; nei due altari laterali, una Madonna con Bambino in marmo del sec. XVI, recuperata a Noto Antica e attribuita ai Gagini, oltre a una pala ottocentesca del pittore palermitano S. Lo Forte raffigurante S. Benedetto e Santa Scolastica. Da segnalare le due cantorie sovrapposte e il terrazzo della torre campanaria.

S. MARIA ALLA ROTONDA

La Chiesa di “S. Maria alla Rotonda”, già presente nel antica Noto, dopo il terremoto dell’11 gennaio 1693 venne riedificata nel sito della nuova città con varie fasi costruttive, passando dalla baracca di legno dei primi tempi ad una chiesetta provvisoria in muratura, che nel maggio del 1696 risulta già costruita. Essa fu quindi fu una delle prime chiese provvisorie della nuova Noto anche perché la Confraternita cui apparteneva detta, almeno a partire dal Seicento, di “S. Maria. dello Spasimo”, possedeva sufficienti rendite. Del progetto dell’attuale chiesa venne incaricato l’architetto Rosario Gagliardi. La nuova chiesa (che originariamente aveva anche un ingresso laterale, chiuso nel secolo scorso a seguito dell’abbassamento della strada) venne terminata in circa 5 anni. Pochi anni dopo, nel 1742, venne dotata di un organo poi sostituito (verso la metà dell’Ottocento) da quello attuale. Tra le opere d’arte in essa contenute segnaliamo la statua devozionale della Madonna Immacolata (sec. XVIII), una raggiera in legno scolpito e dorato con un dipinto su tavola raffigurante il volto di Cristo nel velo della Veronica (sec. XVI), i dipinti su tela raffiguranti S. Corrado (sec. XVIII) e l’Adorazione dei Magi (sec. XVIII), una statua devozionale in legno dipinto e dorato raffigurante S. Giuseppe (sec. XIX), dei mobili ottocenteschi, argenti dei sec. XVIII e XIX.

SPIRITO SANTO

La Chiesa dello “Spirito Santo”, rettoria della Parrocchia “S. Francesco d’Assisi all’Immacolata” in Noto, fu ricostruita nel sito dell’attuale città dopo il terremoto del 1693. Sia nella vecchia Noto che nella nuova città, la chiesa dello Spirito Santo era una delle cinque chiese sacramentali della città (S. Nicolò, SS.mo Crocifisso, Spirito Santo, S, Michele, S. Maria alla Rotonda). Nella chiesa ha avuto da sempre sede l’Arciconfraternita dello Spirito Santo. L’amministrazione della chiesa si esplicava in una molteplicità di “opere”, fondate in periodi differenti, la cui gestione faceva capo ai governatori della Confraternita.L’interno, a navata unica, custodisce, vari dipinti (olio su tela, sec. XVIII) raffiguranti i Santi Cosma e Damiano, i Tre Arcangeli, il Martirio di S. Ippolito, la Madonna con Bambino Santi e Anime purganti, la Pentecoste (del pittore netino Antonino Vizzini). Ed ancora, un antico organo a canne (1726 dell’organaro Paolo Grimaldi da Messina), varie sculture lignee, un coro ligneo (sec. XVIII) e altari in marmo policromo (sec. XVIII).

 

S. CARLO

Lungo il Corso Vittorio Emanuele, a sinistra, si erge la chiesa di San Carlo Borromeo, ex- gesuitica, edificata nella prima metà del sec. XVIII e attigua al collegio dei PP. Gesuiti, oggi sede del Liceo Classico “Di Rudinì”. L’artistica facciata, ad andamento concavo e adornata da colonne, formata da tre ordini sovrapposti con colonne a fusto liscio rispettivamente coronate di capitelli di ordine dorico, ionico e corinzio (dal basso verso l’alto). L’interno è a croce latina a tre navate con una cupola centrale. La volta è affrescata con tre grandi raffigurazioni: la Trasfigurazione, la Guarigine del paralitico e al centro il Trionfo dell’Agnus Dei; mentre sui pennacchi della cupola sono affrescati, in modo peculiare, gli Evangelisti, e sotto sopra mensolette sono collocate quattro statue che rappresentano le Virtù cardinali. Sull’altare centrale, lateralmente, sono collocate due interessanti statue in marmo che simboleggiano la Fede e la Speranza, opere dello scultore Giuseppe Giuliano. Pregevole è l’organo settecentesco posto in cantoria sopra l’ingresso della chiesa. Delle numerose opere d’arte contenute nell’edificio sacro, ricordiamo in particolare vari dipinti su tela, fra cui Il sacrificio di Isacco (sec. XVIII), la Fuga in Egitto (sec. XVIII), la Deposizione (sec. XVI), S. Carlo Borromeo visita gli appestati (sec. XVII-XVIII), la Madonna con Bambino e Santi (sec. XVIII), Scena biblica (sec. XVIII), S. Ignazio di Loyola  (sec. XVIII), ed ancora la pregevole statua di S. Luigi in legno scolpito dorato e dipinto. Da segnalare il terrazzo della torre campanaria.

 

MADONNA DEL CARMINE

Sito Web Ufficiale: www.carminenoto.it
 
La Chiesa della Madonna del Carmine si trova su una piazza in fondo alla via Ducezio, costruita con l’anneso convento alla metà del sec. XVIII, presenta una facciata concava a tre ordino con un portale  su cui domina lo stemma carmelitano sorretto da due putti alati; nel secondo ordine si evidenziano l’ampio finestrone e le due volute decorate in pieno stile barocco, mentre nel terzo ordine è collocata la cella campanaria a tre aperture. L’interno, a croce greca, si caratterizza per il ricchissimo ciclo di stucchi; sono presenti sei altari di cui quattro con pale d’altare dedicate a santi martiri, due nelle cappelle del braccio trasversale oltre all’altare maggiore con una macchina d’altare lignea su cui è collocata la scultura in legno dorato e dipinto della Madonna del Carmelo attribuita allo scultore netino Antonino del Monachello (sec. XVI) proveniente da Noto Antica, così come le due acquasantiere in pietra asfaltica poste all’ingresso della chiesa. Sulla volta un grande dipinto raffigurante il trionfo della Vergine del Carmelo sull’eresia ariana (sec. XVIII).