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QUARESIMA DI CARITÀ 2024

La raccolta verrà destinata alla Carità del Vescovo e all'emergenza in Terra Santa. Riprendendo le indicazioni della CEI, che ha promosso una Colletta nazional

La raccolta della Quaresima di Carità 2024, titolata “Dalla strada alla locanda di Emmaus: vicinanza, tenerezza e compassione“, richiama il ritiro di quaresima vissuto lo scorso 18 febbraio 2024 a Pozzallo. La parabola evangelica del Samaritano ci ricorda l’importanza dell’animare le comunità perché si adoperino per la cura degli ultimi, dei poveri e di quanti non ce la fanno, spingendoci ad andare oltre l’alterità per arrivare alla prossimità.

La raccolta verrà destinata alla Carità del Vescovo e all’emergenza in Terra Santa. Riprendiamo le indicazioni della CEI, che ha promosso una Colletta nazionale a tal fine:
«Il conflitto tra Hamas e Israele, innescato il 7 ottobre dall’attacco alla popolazione israeliana, ha raggiunto ormai proporzioni immani, non solo a Gaza e Israele ma anche in Cisgiordania e nel vicino Libano. Le vittime del conflitto sono oltre ventottomila. La popolazione di Gaza è ridotta allo stremo. Mentre prosegue l’assistenza umanitaria nella Striscia di Gaza, ha preso il via anche il sostegno economico alla popolazione di tutte le zone del conflitto da parte di Caritas.
In particolare, si prevede di:

  • –  Ristrutturare e equipaggiare la clinica di Caritas Gerusalemme a Gaza city;
  • –  Fornire attrezzature mediche alla clinica di Caritas Gerusalemme a Taybeh, in Cisgiordania;
  • –  Garantire assistenza sanitaria a chi ne ha bisogno nelle zone interessate dal conflitto;
  • –  Intervenire con aiuti nel campo della salute mentale delle persone (soprattutto per bambini e donne) traumatizzate dalla crisi in corso;
  • –  Fornire aiuti economici e buoni acquisto a famiglie vulnerabili;
  • –  Collaborare con la rete internazionale nei progetti di ricostruzione una volta raggiunto il cessate il fuoco;

Ricordiamo l’importanza di partire dalla preghiera e dalla contemplazione, come ci invita a fare il nostro Padre Vescovo Salvatore, senza le quali nulla è davvero fondato, portando le ingiustizie del mondo davanti al Signore, illuminati dal Vangelo.

Le offerte, frutto della Quaresima di carità, le consegneremo nelle mani del Vescovo durante la Messa Crismale.

Gli interventi di Caritas Gerusalemme a Gaza


2023: UN ANNO DI IMPEGNO. 2024: UN AUGURIO DI PACE

 Caritas Italiana, in queste circostanze, è sempre accanto alle popolazioni colpite, in particolare alle persone in situazione di maggiore fragilità, dando supporto in vario modo alle Caritas sorelle, in coordinamento con Caritas Internationalis e Caritas Europa

Le immagini della distruzione di Gaza, dopo gli attacchi terroristici del 7 ottobre, rabbuiano questa fine del 2023. Si aggiungono a quelle del conflitto in Ucraina, giunto quasi al suo
secondo anno
. Più lontano dagli occhi dell’Europa le sofferenze della popolazione del
Nagorno Karabakh, che ha dovuto lasciare la propria terra da un giorno all’altro, il tragico destino dei profughi del Sudan – senza contare le decine di migliaia di morti – e delle vittime dei tanti conflitti, più o meno dimenticati, che ancora infestano il nostro mondo. Una terza guerra mondiale a pezzi, la definisce papa Francesco.

 Caritas Italiana, in queste circostanze, è sempre accanto alle popolazioni colpite, in particolare alle persone in situazione di maggiore fragilità, dando supporto in vario modo alle Caritas sorelle, in coordinamento con Caritas Internationalis e Caritas Europa (che nel 2023 ha compiuto
30 anni
). Un impegno, quello internazionale, che nel 2023 ha guardato con concretezza anche alla tragedia dei terremoti in Turchia, Siria e Marocco, nonché delle alluvioni in Libia.

 All’impegno nel mondo Caritas Italiana ha dedicato azioni di sensibilizzazione (“Africa fame di giustizia”) e, assieme a Focsiv, due maratone radiotelevisive con TV2000 e InBlu2000, rivolte ai Paesi del Medio Oriente. L’appello è quello di “osare la pace e sostenere la speranza.

 

Mondialità significa responsabilità globale. Di qui i corsi, ancora con Focsiv e fondazione Lanza, per promuovere percorsi di Ecologia integrale e il forum “Mappe necessarie per le transizioni”, con Missio e Agorà della mondialità. Sullo sfondo l’esortazione apostolica “Laudate Deum”, pubblicata ai primi di ottobre. Sul versante interno l’impegno di Caritas Italiana per i poveri si realizza soprattutto nell’accompagnamento dell’azione quotidiana delle Caritas diocesane che in tutta Italia animano le rispettive comunità. Ciò avviene ad esempio con lo studio e l’approfondimento delle dinamiche sociali, che anche quest’anno si sono tradotte in proposte per le politiche di intervento contro la povertà, nel contesto della riforma del Reddito di cittadinanza. Frutto del lavoro di studio e ricerca sono i rapporti sulla povertà (“La povertà in Italia” e “Tutto da perdere) e il
Rapporto immigrazione (con la fondazione Migrantes). Grande impegno, assieme alle Caritas diocesane, in occasione della Giornata dei poveri del 19 novembre. I poveri trovano ampio spazio anche nel documento di sintesi del Sinodo dei Vescovi (“Poveri, protagonisti del cammino della Chiesa”).

 Sempre a sostegno delle realtà locali Caritas Italiana ha promosso progetti di microcredito a contrasto della violenza sulle donne, attività a prevenzione della povertà educativa, a beneficio delle
persone anziane non autosufficienti
o di chi si trova in carcere. Ha proposto forme di collaborazione per le aree metropolitane e per i territori e progetti come quello dei “Custodi del bello”.

Non da meno è stato l’impegno nell’affrontare le emergenze che hanno colpito l’Italia, come le alluvioni in Emilia-Romagna e in Toscana. Un impegno che ha coinvolto le rispettive delegazioni Caritas e molti partner, donatori e volontari.

Sempre viva l’attenzione al dramma dei profughi, divenuto tragedia per i naufraghi di Cutro (KR) in Calabria e per le persone disperse nel Mar Egeo davanti alle coste greche. A questo fenomeno Caritas Italiana continua a portare la risposta dei corridoi umanitari, di quelli universitari e, da quest’anno, di quelli lavorativi, come via sicura e legale di accesso per quanti scappano da guerre e miseria.

Un bel segno l’accoglienza di centinaia bambini ucraini nell’estate dell’anno passato. Nuove strade per il servizio con gli ultimi sono emerse al 43° Convegno nazionale delle Caritas diocesane, dal titolo “Agli incroci delle strade. Abitare il territorio, abitare le relazioni”, svoltosi in aprile a Salerno.

Nel campo della comunicazione si è animata la rete dei comunicatori diocesani, sulle pagine web di Caritas Italiana si è sviluppata la partecipazione attraverso rubriche e
blog
, si è data nuova forma al periodico Italia Caritas, destinato ai donatori, si è ampliata la rete delle redazioni di Scarp de’ tenis, così da dare voce a chi ha davvero qualcosa da raccontare.

 Risposte vive alle domande che pone il nostro tempo sono stati i ragazzi e le ragazze del
Servizio civile, di YOUngCaritas, del progetto “Mi sta a cuore”, dell’Anno di volontariato, i volontari internazionali, i Corpi civili di pace, i Caschi bianchi. E insieme a loro le decine di migliaia di volontari che con passione e costanza rendono possibile l’opera di animazione delle Caritas diocesane e parrocchiali.

La pace è stata per tutto l’anno un tema dominante. Ad essa è dedicato il percorso partito con una riflessione sulla “Pacem in terris” (Roma, 16 novembre) e prima ancora da Leuca, in agosto, con i giovani a mostrare i “venti di nuova umanità”. Un cammino che si conclude sul
confine orientale, tra Gorizia e Nova Gorica, dove Caritas Italiana, assieme a molti altri, rinnova nella tradizionale Marcia del 31 dicembre il suo impegno per il dialogo e la pace.

A tutti un augurio per un 2024 ricco di serenità e fiducia.